
Quando la guerra di Gaza finirà, i principali media israeliani avranno molte cose di cui rispondere
di Michael Sfard, Haaretz, 23 maggio 2024. Lasciamo che i giornalisti e i redattori spieghino come la loro etica professionale si concili con la vergognosa decisione di tenere nascosto agli israeliani ciò che stiamo infliggendo alla popolazione di Gaza. La divisione notizie di una televisione israeliana sta lavorando a un’importante inchiesta che esamina il regolamento ... Leggi tutto

La Corte Internazionale di Giustizia ordina a Israele di fermare qualsiasi offensiva a Rafah che danneggi i civili
di Chen Maanit, Amir Tibon, Jonathan Lis e Agenzie di Stampa, Haaretz, 24 maggio 2024. Se Israele disobbedisce all’ordine della Corte Mondiale di fermare la guerra o le operazioni militari a Rafah, potrebbe incorrere in sanzioni internazionali. Mentre gli Stati Uniti dovrebbero appoggiare Israele in una situazione del genere, la maggior parte dei governi ... Leggi tutto

Libertà dei media, lettera all’UE: «In Italia informazione sotto pressione»
di FNSI, Federazione Nazionale Stampa Italiana, FNSI, 23 maggio 2024. «L’indipendenza dei media è stata sottoposta a forti pressioni in Italia. Il governo di Giorgia Meloni ha esercitato sempre più il suo potere sulla Rai, l’emittente nazionale italiana, estromettendo manager e conduttori televisivi dai loro incarichi e censurando programmi critici nei confronti del governo. Inoltre, ... Leggi tutto

Gli impuniti: come gli estremisti hanno preso il controllo di Israele
di Ronen Bergman e Mark Mazzetti, The New York Times, 16 maggio 2024. Dopo 50 anni in cui non si è fermata la violenza e il terrorismo contro i palestinesi da parte degli ultranazionalisti ebrei, l’illegalità è diventata legge. Questa storia è raccontata in tre parti. La prima documenta l’iniquo sistema di impunità che si ... Leggi tutto

Norvegia, Irlanda e Spagna riconoscono uno Stato palestinese, aggravando l’isolamento di Israele
di Joseph Wilson, Melanie Lidman e Joseph Krauss, Associated Press, 22 maggio 2024. Norvegia, Irlanda e Spagna hanno dichiarato di voler riconoscere uno Stato palestinese, una mossa storica che ha suscitato la condanna di Israele e l’esultanza dei palestinesi. Israele ha immediatamente ordinato il ritiro degli ambasciatori da Norvegia e Irlanda. La decisione è stata ... Leggi tutto

Video. Cosa cambia dopo le decisioni della Corte Penale Internazionale?
22 maggio 2024. La TV americana Democracy Now! ha intervistato lo specialista per il Medio Oriente Muir Rabbani sulle possibili conseguenze dell’azione intrapresa dalla Corte Penale Internazionale sui crimini commessi da leader israeliani e palestinesi. Di seguito il video di 8 min: .

I mandati della Corte Penale Internazionale contro Netanyahu e Gallant potrebbero essere i primi di molti mandati rivolti a funzionari israeliani
di David Kattenburg, Mondoweiss, 20 maggio 2024. “Penso che questo sia un enorme passo avanti”, ha dichiarato a Mondoweiss l’ex Relatore Speciale delle Nazioni Unite Michael Lynk. “L’annuncio di oggi era atteso da tempo”. Il Procuratore Capo della Corte Penale Internazionale (CPI) ha presentato una richiesta di mandato di arresto contro il primo ministro ... Leggi tutto

Le richieste della Corte Penale Internazionale hanno sia un carattere storico che un sapore cinico
di Ali Abunimah, The Electronic Intifada, 20 maggio 2024. Il procuratore capo della Corte Penale Internazionale ha annunciato lunedì 20 maggio di aver richiesto il mandato di arresto contro due alti dirigenti israeliani per crimini commessi nella Striscia di Gaza. Karim Khan ha dichiarato di avere “ragionevoli motivi per credere” che il primo ministro israeliano ... Leggi tutto

In effetti, non c’è paragone: i crimini di Israele sono di gran lunga peggiori di quelli di Hamas.
di Jonathan Cook, Jonathan Cook Substack, 20 maggio 2024. Su una cosa dovremmo essere tutti d’accordo con Benjamin Netanyahu: qualsiasi paragone tra i crimini di guerra di Israele e quelli di Hamas è, come ha detto il primo ministro israeliano, “assurdo e falso” e una “distorsione della realtà”. Ecco perché: * I crimini di ... Leggi tutto

Le tensioni politiche in Israele sono in ebollizione, rivelando un nuovo pericolo per Netanyahu
di Tim Lister, CNN World, 19 maggio 2024. Le divisioni e i disaccordi all’interno del gabinetto israeliano sulla condotta e sulle priorità della guerra contro Hamas hanno cominciato a sobbollire sin dall’inizio della crisi. Ora si sono in piena ebollizione, rivelando un nuovo livello di pubblico attrito – e un ultimatum da parte di uno ... Leggi tutto

Roma 23 maggio. Incontro Amnesty International: “Palestina grido inascoltato”
Giovedì 23 maggio ore 17:30 presso SPINTIME, via Santa Croce in Gerusalemme 55, Roma, incontro organizzato da Amnesty International: .

Roma 22 maggio – 16 giugno. Mostra collettiva fumettisti e illustratori “Falastin hurra”
Dal 22 maggio al 16 giugno, al Villagio Globale, Lungotevere Testaccio, largo Dino Frisullo (ex Mattatoio), Roma, Collettiva di Fumettisti e Illustratori per la Palestina “Falastin hurra”: .

Il movimento arabo-ebraico Standing Together progetta di sorvegliare i convogli di aiuti a Gaza dai saccheggiatori di destra
di Rachel Fink, Haaretz, 18 maggio 2024. Per contrastare il tentativo degli attivisti di destra di impedire ai camion degli aiuti di raggiungere Gaza, Standing Together intende formare una zona cuscinetto e spera che la polizia aiuti a mantenere la pace. Un movimento di base incentrato su una partnership arabo-ebraica intende mobilitare gli israeliani ... Leggi tutto

Un nuovo rapporto mostra che Biden si sta impegnando in modo straordinario per continuare ad armare Israele
di Ali Harb, Israel-Palestine News, 16 maggio 2024. (ripubblicato da Al Jazeera del 14 maggio 2024) Gli analisti del Centro per i Civili nei Conflitti, di Oxfam e di Amnesty International criticano il nuovo rapporto dell’Amministrazione Biden. In un rapporto pubblicato venerdì 10 maggio, gli Stati Uniti hanno concluso che è “ragionevole valutare” che le ... Leggi tutto

Video. Parla un sopravvissuto all’Olocausto
di Distribution Design Network, 16 maggio 2024. Stephen Kapos, 86 anni, aveva 7 anni nel 1944 quando fu separato dalla sua famiglia durante lo sterminio nazista degli ebrei nella sua nativa Ungheria. La maggior parte della sua famiglia fu assassinata durante l’Olocausto, ma Kapos sopravvisse e si trasferì nel Regno Unito dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria ... Leggi tutto