di Gideon Levy,
Haaretz, 29 settembre 2024.
Un altro giornalista, molto più importante e popolare, Ben Caspit, un rappresentante del finto “centro moderato”, ha scritto su X: “Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah è stato schiacciato nella sua tana ed è morto come una lucertola… una fine appropriata”. Come se avesse fatto irruzione lui stesso nel bunker.
Questo patriottismo barbaro ha alzato la testa sabato 28 settembre; Israele ha gioito. I nazisti chiamavano gli ebrei ratti e Nasrallah era una lucertola. Chi potrebbe avere da ridire su questo? I fascisti più estremisti erano ancora rintanati nelle loro sinagoghe, in attesa delle tre stelle di Orione al tramonto per sputare le loro volgarità e la loro gioia malata, ma nel frattempo il dignitoso e illuminato Ben Caspits ha fatto il suo lavoro in modo ammirevole.
“Shehehianu vekiamanu”, ha scritto uno di loro, citando a una preghiera di ringraziamento – un sentimento sentito da molti. La quantità di morti causati dalle 80 bombe americane non è ancora chiara, ma i numeri non faranno alcun effetto in Israele – 100 o 1.000 civili innocenti, persino la morte di decine di migliaia di bambini non cambierà nulla nello stato d’animo israeliano. Perché non una piccola bomba atomica? Dopo tutto, abbiamo ucciso Hitler.
Non è necessario essere un guastafeste seriale per mettere in discussione la gioia e le sue ragioni. La situazione di Israele è migliore domenica mattina rispetto a venerdì mattina? L’umore della maggior parte degli israeliani si è risollevato dopo un anno cupo; siamo tornati (tutti) a onorare i militari e a venerare il Primo Ministro Benjamin Netanyahu (non tutti), ma cosa è cambiato? Hassan Nasrallah era destinato alla morte perché era un acerrimo nemico di Israele (e del Libano). La sua uccisione non salverà Israele.
Nella nostra prima settimana senza Nasrallah, faremmo bene a guardarci intorno. La Cisgiordania è sul punto di esplodere; Israele è bloccato in una Gaza in rovina senza alcuna via d’uscita all’orizzonte, così come avviene per gli ostaggi; Moody’s ha declassato l’economia al livello più basso nella storia del paese; il massacro di massa iniziato a Gaza si sta spostando in Libano. Mezzo milione di persone sono state sfollate dalle loro case, oltre a 2 milioni di loro compagni di sventura nella Striscia che vagano qua e là, indigenti. Ma ehi, abbiamo ucciso Hitler.
È meglio non parlare della posizione internazionale di Israele; è bastato guardare l ‘Assemblea Generale delle Nazioni Unite durante il discorso di Netanyahu venerdì. Anche la situazione della sicurezza è più traballante di quanto sembri. Aspettiamo la guerra nella regione che potrebbe ancora scoppiare; venerdì abbiamo fatto grandi passi avanti verso di essa. Nel frattempo, il paese vive nel terrore; venerdì non ha portato le decine di migliaia di persone sfollate dal nord nemmeno di un passo più vicine al ritorno, ma Israele gioisce per la caduta del suo nemico.
Nell’ultimo anno, Israele ha parlato una sola lingua, quella della guerra e della forza sfrenata. È sconcertante pensare che per questo motivo milioni di persone hanno perso tutto. Mentre gli attentatori bombardavano Dahiyeh [a Beirut], tra gli applausi di Israele, milioni di persone a Gaza, in Cisgiordania e in Libano piangevano amaramente per il loro destino, per i loro morti, per i mutilati, per le loro proprietà distrutte e per la perdita degli ultimi brandelli della loro dignità. Non hanno più nulla.
Questa è la realtà che Israele sta promettendo. Nasrallah vivo o morto, un giorno il vulcano esploderà. Dipendendo dall’America, complice servile del massacro a Gaza e della guerra in Libano – che non ha fatto nulla per evitarli, se non le finte parole del Presidente Joe Biden e del Segretario di Stato Antony Blinken, ambedue impotenti davanti a Netanyahu – Israele pensa di poter andare avanti così per sempre. E non vede altre opzioni.
Tutto sarebbe impossibile senza il sostegno di Washington. L’America non resterà così per sempre, viste le sue tendenze isolazioniste. Cosa succederà allora? Congratulazioni per l’uccisione di Nasrallah e mazel tov [buona fortuna]; il suo successore sta aspettando dietro le quinte e, a giudicare dalle esperienze passate, sarà ancora più pericoloso. E Israele? Ucciderà anche lui e distribuirà cioccolata ai passanti.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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