Rapporto OCHA  1° novembre 2024

NEW YORK/GINEVRA/ROMA, 1° novembre 2024

Noi, leader di 15 Nazioni Unite e organizzazioni umanitarie, esortiamo, ancora una volta, tutte le parti che combattono a Gaza a proteggere i civili e chiediamo allo Stato di Israele di cessare il suo attacco a Gaza e agli operatori umanitari che cercano di aiutare. 
La situazione che si sta verificando nel nord di Gaza è apocalittica. L’area è sotto assedio da quasi un mese, senza aiuti di base e forniture salvavita, mentre continuano i bombardamenti e altri attacchi. Proprio negli ultimi giorni centinaia di palestinesi sono stati uccisi, di cui la maggior parte donne e bambini, migliaia sono stati nuovamente sfollati con la forza.  
Gli ospedali sono stati quasi completamente privati ​​delle forniture e sono stati attaccati, uccidendo pazienti, distruggendo attrezzature vitali e interrompendo i servizi salvavita. Gli operatori sanitari e i pazienti sono in stato di detenzione. Secondo quanto riferito, gli scontri hanno avuto luogo anche all’interno degli ospedali.

Decine di scuole che fungevano da rifugi sono state bombardate o evacuate con la forza. Le tende che ospitavano le famiglie sfollate sono state bombardate e le persone sono arse vive. 

Le squadre di soccorso sono state deliberatamente attaccate e minacciate mentre tentavano di estrarre le persone sepolte sotto le macerie delle loro case.
I bisogni delle donne e delle ragazze sono enormi e aumentano ogni giorno. Abbiamo perso i contatti con le persone che supportiamo e con coloro che forniscono servizi salvavita, e servizi essenziali per la salute sessuale e riproduttiva e contro la violenza di genere. 
Abbiamo ricevuto segnalazioni di civili colpiti mentre cercavano di mettersi in salvo, di uomini e ragazzi arrestati, portati via e detenuti in luoghi sconosciuti.
Anche il bestiame sta morendo, i terreni coltivati ​​sono stati distrutti, gli alberi rasi al suolo e le infrastrutture dei sistemi agroalimentari decimate.
L’intera popolazione palestinese nel nord di Gaza corre il rischio imminente di morire a causa di malattie, carestia e violenza. 
Gli aiuti umanitari non riescono a tenere il passo con la portata dei bisogni, a causa dei vincoli di accesso. Non sono disponibili beni di prima necessità e salvavita. Gli operatori umanitari non svolgono il loro lavoro in sicurezza, le forze israeliane e la mancanza di sicurezza impediscono loro di raggiungere le persone bisognose di soccorso.

Un ulteriore colpo agli aiuti umanitari: la campagna di vaccinazione antipolio è stata ritardata a causa dei combattimenti, mettendo a rischio la vita dei bambini in tutta la regione.
Questa settimana, il Parlamento israeliano ha approvato leggi che metterebbe al bando l’UNRWA e ne revocherebbe le prerogative e l’immunità.
Tali misure, se attuate, rappresenterebbero una catastrofe per l’azione umanitaria a Gaza, diametralmente opposta alla Carta delle Nazioni Unite, con impatti potenzialmente disastrosi sui diritti umani di milioni di palestinesi che dipendono dall’assistenza dell’UNRWA; ciò in violazione degli obblighi cui Israele è tenuto, ai sensi della normativa internazionale.
Siamo chiari: non esiste alternativa all’UNRWA. 
Il palese disprezzo per i fondamenti dell’umanità e per le leggi che regolamentano la guerra deve finire.
Il diritto internazionale umanitario, comprese le regole di “distinzione, proporzionalità e precauzione”, deve essere rispettato. Gli obblighi internazionali non dipendono dal diritto di reciprocità. Nessuna violazione commessa da una parte, libera mai l’altra dai suoi obblighi legali.

  • Gli Stati membri devono usare la loro influenza per garantire il rispetto del diritto internazionale. Ciò include il blocco dei trasferimenti di armi laddove vi sia un chiaro rischio che tali armi vengano utilizzate in violazione del diritto internazionale. 
  • L’intera regione è sull’orlo di un precipizio. Una cessazione immediata delle ostilità e un cessate il fuoco prolungato e incondizionato sono in grande ritardo.
  • Gli attacchi contro i civili e ciò che resta delle infrastrutture civili a Gaza devono finire.
  • Gli aiuti umanitari devono essere facilitati e invitiamo tutte le parti a permettere alle persone colpite di accedervi senza ostacoli.  Inoltre, i beni di consumo devono poter entrare a Gaza. 
  • I feriti e i malati devono ricevere le cure di cui hanno bisogno. Il personale medico e gli ospedali devono essere risparmiati. Gli ospedali non dovrebbero trasformarsi in campi di battaglia.
  • I palestinesi detenuti illegalmente devono essere rilasciati.  
  • Israele deve rispettare gli ordini e le decisioni provvisorie della Corte internazionale di giustizia. 
  • Hamas e gli altri gruppi armati palestinesi devono rilasciare gli ostaggi immediatamente e senza condizioni e devono rispettare il diritto umanitario internazionale.


Firmatari:

  • Joyce Msuya, Coordinatrice ad interim degli aiuti di emergenza e Sottosegretario generale per gli affari umanitari (OCHA)
  •  Nimo Hassan, MBE, presidente del Consiglio internazionale delle agenzie di volontariato (ICVA)
  • Jamie Munn, Direttore esecutivo, Consiglio internazionale delle agenzie di volontariato (ICVA)
  • Amy E. Pope, Direttore Generale, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM)
  •  Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR)
  • Abby Maxman, Presidente e Amministratore delegato di Oxfam
  • Paula Gaviria Betancur, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani degli sfollati interni (SR sui diritti umani degli sfollati interni) 
  • Achim Steiner, Amministratore, Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) 
  • Anacláudia Rossbach, Direttore esecutivo, Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (UN-Habitat)
  • Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)
  • Natalia Kanem, Direttore esecutivo, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) 
  •  Catherine Russell, Direttore esecutivo, Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF)
  •  Sima Bahous, Sottosegretario Generale e Direttore Esecutivo, UN Women  
  •  Cindy McCain, Direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale (WFP)
  • Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

1° novembre 2024

Nota: Attualmente Ocha pubblica più bolleittini settimanali: per la Striscia di Gaza e per la Cisgiordania. Il nostro gruppo si limita ad inviarne solo alcuni, con intervalli di tempo variabili, nell’intento di mantenere comunque viva l’attenzione sulla tragedia palestinese.

I Rapporti ONU OCHAoPt  Sono scaricabili dal sito Web di OCHAoPt, alla pagina: https://www.ochaopt.org/reports/protection-of-civilians

La scrivente “Associazione per la pace – gruppo territoriale di Rivoli”, stante l’imparzialità dell’Organo che li redige, utilizza i Rapporti per diffondere un’informazione affidabile sugli eventi che accadono in Palestina. Pertanto, traduce i Rapporti in italiano (escludendo i dati statistici ed i grafici) e li invia agli interessati. Talvolta, i traduttori dell’Associazione, per esplicitare informazioni che gli estensori dei Rapporti sottintendono considerandole già note ai lettori abituali, aggiungono nel corpo del testo brevi note [in corsivo tra parentesi quadre]. Il neretto nel testo del Rapporto è di OCHAoPt.

In caso di discrepanze, fa testo la versione originale in lingua inglese.

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