L’UE multa il più grande produttore di farmaci generici al mondo, l’israeliana Teva, per aver ostacolato la concorrenza

di Javier Espinoza,

The Financial Times, 31 ottobre 2024. 

La Commissione Europea afferma che l’azienda ha abusato della sua ‘posizione dominante’ per estendere ‘artificiosamente’ la protezione del brevetto del farmaco per la sclerosi multipla Copaxone.

Scatole di Copaxone che vengono confezionate in uno stabilimento Teva in Israele. Anche al di fuori dell’UE, Teva ha affrontato sanzioni e indagini. © Bloomberg

La Commissione ha dichiarato giovedì 31 che Teva ha abusato della sua “posizione dominante” per estendere “artificialmente” la protezione del brevetto di Copaxone e per “diffondere sistematicamente informazioni fuorvianti su un prodotto concorrente, al fine di ostacolarne l’ingresso e la diffusione sul mercato”.

Già una prima volta nel 2022 l’UE aveva accusato Teva di pratiche anticoncorrenziali in relazione al farmaco.

Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza dell’UE, ha dichiarato: “La decisione odierna di imporre un’ammenda antitrust a Teva per la non osservanza e l’abuso del sistema dei brevetti riafferma l’impegno della Commissione nell’applicazione della concorrenza nel settore farmaceutico”.

Ha aggiunto che l’azione della Commissione “contribuisce a mantenere i farmaci a prezzi accessibili, a preservare la scelta del trattamento e a promuovere l’innovazione, a beneficio dei pazienti dell’UE e dei sistemi sanitari nazionali”.

La Commissione ha affermato che Teva ha abusato del suo potere di mercato nel settore dei farmaci per la sclerosi multipla in Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna.

Inoltre, ha affermato che Teva ha abusato delle procedure brevettuali e si è rivolta ai medici e alle autorità responsabili dei prezzi e dei rimborsi dei farmaci con informazioni errate sulla “sicurezza, l’efficacia e l’equivalenza terapeutica” di un farmaco rivale, al fine di ritardare la concorrenza e prolungare l’esclusività di Copaxone.

Teva ha risposto giovedì di essere “profondamente delusa” dalla decisione e che “difenderà vigorosamente la sua posizione in appello”.

“Teva conduce la sua attività in modo legale ed etico ed è stata un partner forte per l’Europa, i suoi pazienti, l’economia e i sistemi sanitari”.

Non è la prima volta che Teva riceve una multa dall’UE. Nel 2020, il gruppo farmaceutico e la sua ex rivale Cephalon sono stati multati congiuntamente per 60,5 milioni di euro per aver cospirato per fissare il prezzo del farmaco per i disturbi del sonno Modafinil.

Anche al di fuori dell’UE, Teva ha affrontato sanzioni e indagini. Nel 2015, gli investigatori dell’antitrust negli Stati Uniti hanno multato l’azienda per 1,2 miliardi di dollari per pratiche anticoncorrenziali in relazione al Modafinil. Nel 2020 ha affrontato l’accusa di aver fissato i prezzi dei farmaci generici negli Stati Uniti, tra cui un comune farmaco per il colesterolo.

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Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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