Metà della terra della Cisgiordania sequestrata da Israele serve ad uso esclusivo dei coloni, secondo un recente rapporto

Giu 17, 2023 | Notizie

di Hagar Shezaf

Haaretz, 15 giugno 2023. 

La terra espropriata, che secondo la legge deve essere utilizzata per servire sia i coloni israeliani che i palestinesi, contiene in realtà insediamenti e strade solo per gli ebrei.

La strada che conduce all’insediamento di Kader, a giugno. Emil Salman

Secondo un rapporto pubblicato mercoledì, quasi la metà dei terreni cisgiordani espropriati per scopi pubblici viene utilizzata solo dai coloni ebrei.

Questi terreni sono stati confiscati principalmente per la costruzione di infrastrutture come le strade, ma nel corso degli anni Israele ha emesso ordini di esproprio per i lotti su cui sono stati fondati quattro insediamenti. Nel corso degli anni, le sentenze dell’Alta Corte di Giustizia israeliana hanno invece stabilito che i terreni palestinesi in Cisgiordania possono essere confiscati solo per uso pubblico, quindi anche a beneficio dei palestinesi.

Il rapporto, pubblicato dalle organizzazioni non profit israeliane Kerem Navot e Haqel, ha rilevato che solo il 2% delle terre espropriate in Cisgiordania è utilizzato esclusivamente da palestinesi. Il resto della terra è utilizzato in parte da entrambe le popolazioni e in parte solo dai coloni.

Secondo uno studio condotto da Dror Etkes e dall’avvocato Quamar Mishirqi-Assad, dall’occupazione della Cisgiordania nel 1967 fino al 2022, sono stati emessi 313 ordini di esproprio per scopi pubblici di terreni che coprono un’area di circa 7.400 ettari Le terre confiscate che servono sia agli ebrei che ai palestinesi sono circa 3.700 ettari; quelle che servono solo ai coloni sono oltre 3.600 ettari. Solo 153 ettari sono utilizzati esclusivamente da palestinesi.

La maggior parte degli ordini di esproprio sono stati emessi per la costruzione di strade utilizzate sia dai palestinesi che dai coloni. In alcuni casi, tuttavia, sono stati emessi ordini di esproprio per la costruzione di vie di accesso ai vari insediamenti o di strade al loro interno.

Un chiaro esempio di come territori che dovrebbero essere sequestrati per uso pubblico vengano alla fine usati solo dai coloni è la costruzione nel 2002 della strada per i residenti dell’insediamento ebraico di Kedar. Per costruire la strada, l’esercito israeliano ha espropriato circa 19 ettari dal villaggio palestinese di Abu Dis, alla periferia di Gerusalemme.

Secondo il piano originale, la strada avrebbe dovuto collegare l’ingresso della città palestinese di Al-Eizariya con la strada principale che porta a Betlemme. L’esercito, tuttavia, ha bloccato la strada e per 20 anni essa è stata utilizzata quasi esclusivamente dai coloni di Kedar. L’anno scorso, l’esercito aveva pianificato di rimuovere il blocco stradale e di permettere anche ai palestinesi di utilizzare la strada, ma in seguito alle proteste dei coloni, quel piano non è mai andato avanti.

La strada che conduce all’insediamento di Kedar, bloccata ai palestinesi, la scorsa settimana. Emil Salman

In quattro occasioni sono stati emessi ordini di esproprio per terreni sui quali sono stati poi costruiti degli insediamenti. Il più esteso di questi è stato l’ordine del 1975 che ha espropriato più di 2.800 ettari da sette villaggi palestinesi.

La città di Ma’aleh Adumim, il parco industriale di Mishor Adumim e parte dell’insediamento di Mitzpe Yeriho sono stati costruiti su questo terreno, ma coprono solo un quarto dell’area espropriata. Anche gli insediamenti di Ofra e Har Gilo sono stati costruiti nello stesso posto e il controverso piano di costruzione nell’area E1 (tra Gerusalemme e Ma’aleh Adumim) dovrebbe essere realizzato sulla base di questo ordine che risale al 1975.

Ma’aleh Adumim, la scorsa settimana. Emil Salman

Israele ha anche emesso ordini di esproprio per siti archeologici. Ad esempio, 14 ettari di terreno vicino alle case del villaggio palestinese di Al-Auja sono stati recentemente espropriati per il sito archeologico di Archelais. Tra gli ordini di esproprio emessi per uso esclusivamente palestinese, invece, ci sono quelli per la costruzione di impianti di trattamento delle acque reflue e stazioni di autobus.

I dati mostrano una correlazione tra il numero di ordini di esproprio e l’aumento della costruzione di insediamenti. Secondo il rapporto, non si tratta di una coincidenza. Circa il 56% dei 179 ordini emessi fino ad oggi sono stati emessi tra il 1977 e il 1984, e proprio in quegli anni sono stati costruiti 70 nuovi insediamenti – un’impresa che ha richiesto la realizzazione di infrastrutture e strade.

La non controversa posizione della legge israeliana è che l’espropriazione di terreni ad uso pubblico dei coloni è consentita solo se serve anche ai palestinesi. Ciò è stato determinato a seguito di una petizione presentata contro la costruzione della Strada 443 (che corre tra Tel Aviv e Gerusalemme), con cui si è stabilito che la strada può essere costruita perché serve entrambe le popolazioni.

Il sito archeologico di Archelais nella Valle del Giordano, la scorsa settimana. Emil Salman

Nel 2017, l’allora procuratore generale Avichai Mendelblit ha presentato un parere legale secondo cui i terreni palestinesi di proprietà privata potevano essere espropriati per l’uso pubblico degli insediamenti. Ciò rientrava nel tentativo di legalizzare l’avamposto ebraico di Harsha, in cui c’era il problema di una strada di accesso che passava attraverso terreni privati. Il parere è arrivato in una decisione dell’ex giudice della Corte Suprema Salim Joubran, che ha stabilito che la terra può essere espropriata a beneficio dei coloni israeliani perché anch’essi fanno parte della “popolazione locale” della Cisgiordania.

Nel 2020 la presidente della Corte Suprema Esther Hayut ha annullato una legge che avrebbe legalizzato lo status degli insediamenti parzialmente costruiti su terreni palestinesi di proprietà privata, sostenendo che la situazione è “incostituzionale”. Nella sua sentenza, Hayut ha affermato che la legge “cerca di legalizzare retroattivamente gli atti illegali perpetrati da una specifica popolazione della regione, danneggiando i diritti di un’altra”.

https://www.haaretz.com/israel-news/2023-06-15/ty-article/.premium/half-the-west-bank-land-seized-by-israel-used-only-by-settlers-report-says/00000188-b932-d1d6-a7b9-fbf73a8a0000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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