Cos’è Homesh? L’avamposto illegale in Cisgiordania provoca una tempesta diplomatica

Giu 17, 2023 | Notizie

della Redazione Haaretz,

Haaretz, 29 maggio 2023. 

Come un insediamento costruito su terra privata palestinese ed evacuato da Israele nel 2005 è diventato un simbolo chiave per i coloni israeliani; e perché il governo Netanyahu sta “aggiungendo peccato al crimine” aiutandoli a ritornarci.

La Yeshiva di Homesh a marzo. AP

Lunedì mattina, i coloni israeliani hanno trasferito la yeshiva improvvisata nell’avamposto di Homesh, in Cisgiordania, da un terreno palestinese di proprietà privata a un terreno di proprietà statale, facendo così rivivere un insediamento evacuato nel 2005.

Homesh è solo un piccolo avamposto di insediamento – illegale anche secondo la legge israeliana – ma il suo impatto è enorme. Essendo uno dei quattro insediamenti in Cisgiordania smantellati nel 2005, quando Israele ha lasciato la Striscia di Gaza, è ora diventato un simbolo per il movimento dei coloni, ospitando eventi che vanno da massicci raduni politici a serate di seder (festività ebraiche).

Situato nel cuore della Cisgiordania, a nord-ovest della città palestinese di Nablus, Homesh è diventato anche un luogo di intensa violenza da parte dei coloni, attirando una presenza militare più pesante e, con essa, restrizioni più severe per i palestinesi.

Di seguito sono riportate le principali domande e risposte sul perché la mossa di lunedì sia uno dei passi più significativi del nuovo governo di destra per rafforzare l’impresa degli insediamenti.

Cosa è successo domenica sera tardi?

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parla durante una riunione di gabinetto tenutasi nei tunnel del Muro Occidentale nella Città Vecchia di Gerusalemme la scorsa settimana. AP

Con l’approvazione del Ministro della Difesa Yoav Gallant e del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, i coloni hanno trasferito la loro yeshiva in un terreno adiacente che è di proprietà dello stato.

Negli ultimi mesi, i coloni hanno intensificato la loro presenza a Homesh e hanno sostituito una struttura fatta di teloni con un edificio vero e proprio, in vista della legalizzazione dell’avamposto.

Mentre il Consiglio Regionale della Samaria ha recentemente ottenuto dall’Amministrazione Civile israeliana in Cisgiordania il permesso di pianificare la costruzione di Homesh, né il Consiglio né altri enti hanno ricevuto l’autorizzazione a costruire.

A marzo, la Knesset ha votato la revoca del divieto di ingresso nei quattro insediamenti cisgiordani evacuati nel 2005: Homesh, Sa-Nur, Ganim e Kadim.

La settimana scorsa, Gallant e il capo del Comando Centrale Yehuda Fuchs hanno firmato un ordine che permette agli israeliani di rimanere a Homesh. Il Comando Centrale non ha ancora autorizzato la presenza di civili israeliani negli altri tre insediamenti smantellati.

Perché Homesh è così importante?

Soldati israeliani mettono in sicurezza il cantiere mentre coloni ebrei lavorano a una yeshiva costruita durante la notte nell’avamposto cisgiordano di Homesh, questa settimana. AP

Negli anni successivi al disimpegno del 2005 dalla Striscia di Gaza e dai quattro insediamenti della Cisgiordania, Homesh è diventato un simbolo per i coloni che cercano di tornare nei siti evacuati.

Ad aprile, i parlamentari guidati dal ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich hanno visitato la yeshiva per celebrare il Giorno dell’Indipendenza, e anche altri raduni politici hanno avuto luogo sulla collina dell’insediamento.

I coloni criticano il rifiuto della Corte Suprema di intervenire contro le evacuazioni del 2005, facendone un pilastro della condanna del loro movimento contro la corte.

Dopo l’attacco del 2021 da parte di uomini armati palestinesi che uccisero lo studente della yeshiva Yehuda Dimentman, l’allora ministro della Difesa Benny Gantz – ora leader dell’opposizione – evitò di ordinare ulteriori evacuazioni facendo così una concessione ai coloni.

Da allora la Corte Suprema ha ordinato allo stato di far evacuare la yeshiva, ma a marzo il nuovo governo ha emendato la Legge sul Disimpegno, aprendo la strada alla ricostituzione dei quattro insediamenti evacuati nel 2005.

La mossa di Homesh è l’ultimo colpo alla visione di uno Stato palestinese indipendente e vitale accanto a Israele e potrebbe portare a ulteriori restrizioni per i palestinesi dell’area.

Quali sono le implicazioni immediate?

Coloni a Homesh la scorsa settimana. Moti Milrod

Il trasferimento della yeshiva in un terreno di proprietà dello stato la pone di fatto più vicina ai villaggi palestinesi, rischiando di aumentare gli attriti tra le due parti e rendendo meno possibile per i palestinesi di esercitare i loro diritti e di accedere alle loro terre. Questa vittoria potrebbe anche incoraggiare i coloni a organizzare eventi più grandi che potrebbero erodere ulteriormente i diritti dei palestinesi.

“Spostare la yeshiva significa aggiungere peccato al crimine”, ha dichiarato Yesh Din, un gruppo israeliano per i diritti che rappresenta i proprietari terrieri palestinesi. “La sua nuova ubicazione non permette ai palestinesi di raggiungere le loro terre e prolunga la loro espropriazione. Invece di evacuare immediatamente l’avamposto, Israele sta premiando dei veri criminali”.

L’avvocato che si occupa del caso, Shlomy Zachary, aggiunge che anche se gli edifici della yeshiva sono stati spostati su terreni di proprietà dello Stato, i palestinesi non otterranno un più facile accesso alle loro terre e lo spostamento probabilmente aprirà la strada all’espansione dei coloni su terreni palestinesi di proprietà privata.

“La presenza di israeliani nell’area impedisce intrinsecamente ai contadini palestinesi di raggiungere le loro terre”, afferma. “Lo abbiamo visto negli innumerevoli tentativi dei contadini del villaggio di Burqa di raggiungere le loro terre. A volte vengono fermati dall’esercito e a volte da civili israeliani, a volte con gravi violenze”.

Come ha risposto la comunità internazionale?

Un palestinese tiene una bandiera nazionale accanto a un serbatoio d’acqua nell’ex insediamento israeliano di Homesh dieci anni fa, otto anni dopo la sua evacuazione.AP

Gli alleati americani ed europei di Israele, che considerano illegale l’intera impresa di insediamento, hanno condannato duramente le misure di revoca della Legge sul Disimpegno.

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha dichiarato che Washington è “profondamente turbata” dalla mossa di lunedì, aggiungendo che l’insediamento “è stato costruito illegalmente su terra privata palestinese” – come anche la legge israeliana lo considera.

L’amministrazione Biden sostiene inoltre che l’ordine viola gli impegni assunti nei confronti degli Stati Uniti sia dall’attuale governo che da quello guidato da Ariel Sharon nel 2004.

Anche il Ministero degli Esteri francese ha condannato l’ordine del Comando Centrale come “contrario al diritto internazionale”, sostenendo che viola gli impegni “assunti da Israele negli incontri di Aqaba e Sharm el-Sheikh” di febbraio e marzo, quando funzionari israeliani e palestinesi si sono incontrati con mediatori internazionali in Giordania ed Egitto.

https://www.haaretz.com/israel-news/2023-05-29/ty-article/.premium/the-israeli-yeshiva-in-the-west-bank-signaling-the-long-awaited-relaunch-of-a-settlement/00000188-676e-d698-af8c-77efcbb00000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Fai una donazione

Fai una donazione tramite Paypal alla nostra associazione:

Fai una donazione ad Asso Pace Palestina

Oppure versate il vostro contributo ad
AssoPace Palestina
Banca BPER Banca S.p.A
IBAN: IT 93M0538774610000035162686

il 5X1000 ad Assopace Palestina

Il prossimo viaggio