Lettera di Luisa Morgantini al Presidente Mahmoud Abbas

Gli ultimi avvenimenti avvenuti a Ramallah con l’arresto di circa 30 attivisti palestinesi da parte delle forze di sicurezza palestinesi non può lasciarci indifferenti. Ecco la lettera inviata da Luisa Morgantini al Presidente Mahmoud Abbas.

Al Presidente Mahmoud Abbas
In primo luogo vorrei esprimere la mia e la nostra solidarietà. Siamo consapevoli che ora come non mai
è necessario il massimo impegno con la popolazione palestinese, per porre fine alla politica di
insediamento coloniale e di apartheid portata avanti dai governi israeliani succedutisi dalla
fondazione dello Stato d’ Israele in poi.
Come AssoPacePalestina, di cui sono Presidente, una organizzazione presente sul territorio
nazionale in Italia, il nostro impegno quotidiano è non solo di fare informazione sulla realtà
dell’occupazione militare israeliana, sulla violazione costante dei diritti umani e sui crimini
commessi contro la popolazione palestinese ma anche quello di fare conoscere la creatività, la
ricchezza multiculturale della società palestinese e la quotidiana resistenza popolare e pacifica nei
villaggi, nei campi profughi, nella Valle del Giordano come nelle colline a Sud di Hebron.
Siamo perfettamente consapevoli che l’impunità di Israele, per le violazioni dei diritti umani,
documentati in primo luogo dalle organizzazioni palestinesi ma anche dalle organizzazioni
israeliane per la difesa dei diritti umani e dagli innumerevoli rapporti delle Nazioni Unite, debba
essere attribuita a quella che è diventata complicità dei nostri governi e delle Istituzioni
Internazionali con le politiche Israeliane.
Essere totalmente schierati per la libertà e l’autodeterminazione del popolo palestinese,
non ci esime dal valutare criticamente gli avvenimenti nella società Palestinese.
Non pensiamo che l’assassinio di Nizar Banat debba passare come un mero incidente ed auspichiamo
che i responsabili del suo assassinio, a partire dai più alti gradi delle istituzioni fino agli esecutori
materiali, non restino impuniti.
Consideriamo gli arresti avvenuti a Ramallah di circa 30 attivisti e difensori dei diritti umani
palestinesi da parte delle forze di sicurezza palestinese come un atto gravissimo di lesione della libertà
d’espressione e della democrazia, che non fa certo onore alla storia dell’Organizzazione di
Liberazione della Palestina (PLO) e di tutti coloro che hanno creduto e credono in una Palestina
libera, laica e democratica.
Ci auguriamo davvero che atti di repressione ed intimidazione nei confronti di cittadini palestinesi
cessino di essere messi in atto dalle forze di sicurezza palestinese e non siano avallati dall’Autorità
Palestinese.
Ci uniamo a tutte quelle forze che in Palestina chiedono giustizia e verità per Nizar Banat, ed un
rinnovamento della leadership palestinese attraverso elezioni democratiche. Siamo certi, signor Presidente, che lei saprà riflettere su questi avvenimenti e che le legittime recriminazioni e proteste potranno avere una risposta di inclusione e cambiamento della situazione attuale.
Dal canto nostro, continueremo il nostro impegno affinchè i nostri governi non siano più complici
delle politiche israeliane e facciano pagare a Israele il prezzo delle continue violazioni del diritto
internazionale, cominciando ad applicare sanzioni ed attuando l’embargo del commercio di armi
con Israele.


Luisa Morgantini

Presidente AssoPacePalestina

Roma, 25 agosto 2021

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