Dallo Staff di Al Jazeera,
Al Jazeera, 13 settembre 2024.
Israele sostiene che si è trattato di un incidente durante una sommossa, ma i testimoni raccontano un’altra storia.
Il corpo di Aysenur Ezgi Eygi, 26 anni, è tornato in Turchia per essere sepolta a Didim, dove era nata.
L’attivista turco-americana è stata uccisa dalle truppe israeliane venerdì scorso mentre protestava contro gli insediamenti israeliani illegali.
Israele sostiene che Aysenur è stata uccisa accidentalmente durante una protesta a Beita, vicino a Nablus, nella Cisgiordania occupata, ma prove crescenti lo contraddicono, e i testimoni affermano che i soldati israeliani l’hanno uccisa deliberatamente.
L’esercito israeliano ha dichiarato, dopo una breve indagine, che è “altamente probabile che [sia stata] colpita” dai suoi soldati, aggiungendo che si è trattato di un atto “indiretto e non intenzionale”.
Chi era Aysenur?
Aysenur era un membro dell’International Solidarity Movement (ISM), un gruppo che da anni protesta contro l’occupazione israeliana della Palestina e il trattamento punitivo dei palestinesi.
Era arrivata nella Cisgiordania occupata pochi giorni prima di morire, per seguire un corso di formazione con altri volontari prima di essere inviata a una protesta in cima a una collina fuori Beita, insieme ad attivisti palestinesi, israeliani e internazionali.
I suoi amici descrivono una giovane donna calorosa e premurosa, con grandi progetti per il suo futuro, tra cui studiare legge. Fin da giovane, concordano tutti, protestare per le persone a cui vengono rubati i diritti è stato molto importante per Aysenur.
Cosa è successo quel giorno?
Il 6 settembre, il gruppo di manifestanti ha eseguito la preghiera comune del venerdì a mezzogiorno. I soldati israeliani li hanno circondati mentre pregavano e, non molto tempo dopo la fine del rito, i soldati israeliani hanno iniziato a sparare e a usare gas lacrimogeni, mentre i manifestanti rispondevano con delle pietre.
Aysenur e gli altri volontari si sono ritirati per circa 200 metri scendendo lungo la collina, ponendo alcuni ostacoli dietro di loro, come pietre e un cassonetto, per rallentare ogni inseguimento, prima di ripararsi dalla violenza dietro un albero.
Mentre gli attivisti si rifugiavano, i soldati israeliani si sono raggruppati, e le fotografie mostrano quattro di loro che si posizionano in cima alla casa del residente Ali Maali, con vista sul luogo in cui si trovavano i manifestanti.
Dopo circa 20 minuti, come ha ricordato l’attivista israeliano Jonathan Pollak, sono stati esplosi due colpi di pistola.
Aysenur è stata trovata a faccia in giù per terra. Le avevano sparato.
Un ragazzo palestinese senza nome, di 17 anni, si trovava a circa 18 metri di distanza da Aysenur ed è stato ferito dal secondo colpo di pistola, che è rimbalzato e lo ha colpito alla coscia.
“L’ho trovata distesa a terra… sanguinante dalla testa”, ha detto Pollak, con il sangue di Aysenur ancora visibile sulla mano.
Un video delle 13.49 mostra Aysenur circondata dai paramedici prima di essere caricata su un’ambulanza. I medici l’hanno dichiarata morta poco dopo.
Cosa hanno detto i testimoni?
Nessuno degli attivisti intervistati da Al Jazeera o da altre testate che hanno parlato dell’uccisione di Aysenur ha riferito di una sommossa.
Né alcuna violenza da parte dei manifestanti è visibile in nessuno dei numerosi filmati girati prima dell’omicidio di Aysenur.
Una dichiarazione rilasciata successivamente dall’ISM contraddice direttamente le affermazioni israeliane di disordini avvenuti prima dell’uccisione di Aysenur. Una volontaria, Mariam Dag – uno pseudonimo – ha dichiarato: “Stavamo manifestando pacificamente a fianco dei palestinesi contro la colonizzazione della loro terra e l’insediamento illegale di Evyatar.
“La situazione è degenerata quando l’esercito israeliano ha iniziato a sparare gas lacrimogeni e munizioni vere, costringendoci a ritirarci”.
Nei commenti ad Al Jazeera, l’attivista italiana Mariam – un altro pseudonimo – ha descritto come si trovasse a circa 10-20 metri e quasi di fronte ad Aysenur al momento della sparatoria.
“Eravamo a più di 200 metri sotto l’esercito, che era posizionato sulla strada e su un tetto. Chiaramente visibili”, ha detto.
“È stato un colpo alla testa, sparato per uccidere. Lo stesso destino subito da molti palestinesi”, ha detto Mariam.
Che cosa ha detto Israele?
Quattro giorni dopo la morte di Aysenur, l’esercito israeliano ha affermato che era stata uccisa durante un tentativo dei suoi soldati di reprimere una rivolta.
Secondo la sua dichiarazione, l’esercito ritiene “altamente probabile che sia stata colpita indirettamente e involontariamente” dal fuoco israeliano “che non era diretto contro di lei, ma contro il principale istigatore della rivolta”.
“L’incidente ha avuto luogo durante una violenta sommossa in cui decine di sospetti palestinesi hanno bruciato pneumatici e lanciato sassi verso le forze di sicurezza al bivio di Beita”.
Nonostante le richieste del Washington Post, l’esercito israeliano non ha ancora offerto prove a sostegno delle sue affermazioni.
Cosa ha detto il governo turco?
La Turchia ha avviato un’indagine sull’uccisione di Aysenur e ha dichiarato che chiederà un mandato di arresto internazionale per i responsabili.
Nella sua dichiarazione, il Ministero degli Affari Esteri turco ha affermato che Aysenur è stata “deliberatamente presa di mira e uccisa dai soldati israeliani durante una manifestazione pacifica di solidarietà con i palestinesi”.
“Faremo ogni sforzo per garantire che questo crimine non rimanga impunito”.
Cosa ha detto il governo degli Stati Uniti?
Il governo degli Stati Uniti ha dichiarato di essere “profondamente turbato” dall’uccisione di una sua cittadina.
Tuttavia, gli Stati Uniti hanno deciso di non avviare una propria indagine – come richiesto dai genitori di Aysenur – e hanno chiesto allo stesso Israele di indagare sulla sparatoria del suo soldato.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.
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