da Al Jazeera Staff,
Al Jazeera, 6 settembre 2024.
I palestinesi valutano gli ingenti danni a seguito dell’operazione militare israeliana a Jenin durata 10 giorni.
Almeno 21 persone sono state uccise nella città e nel campo profughi di Jenin, ha dichiarato il Ministero della Sanità palestinese in un comunicato di venerdì.
In una dichiarazione su Facebook, il Ministero degli Affari Esteri palestinese ha accusato Israele di trasferire in Cisgiordania la brutale distruzione e devastazione che sta facendo nella Striscia di Gaza, come dimostra l’attuale situazione a Jenin e Tulkarem e nei rispettivi campi profughi.
I veicoli blindati israeliani sono stati visti lasciare il campo di Jenin durante la notte da un posto di blocco istituito su una delle strade principali. All’alba di venerdì 6, un giornalista dell’agenzia di stampa The Associated Press che si trovava nel campo, non ha visto alcuna traccia di truppe rimaste all’interno.
Non c’è stato alcun commento immediato da parte dell’esercito israeliano, che ha detto che avrebbe rilasciato una dichiarazione nel corso della giornata. Non era chiaro se l’apparente ritiro fosse solo una misura temporanea per riorganizzare le forze.
Centinaia di soldati israeliani sono stati impegnati per più di una settimana in quella che è stata l’operazione più letale in Cisgiordania dall’inizio della guerra di Israele contro Gaza in ottobre, impiegando quelle che le Nazioni Unite hanno definito “tattiche letali di tipo bellico”.
L’offensiva ha avuto un effetto devastante sui civili palestinesi che vivono a Jenin. I servizi idrici ed elettrici sono stati tagliati, le famiglie sono state confinate nelle loro case e le ambulanze che evacuavano i feriti sono state rallentate nel loro percorso verso gli ospedali vicini.
Nella tranquilla mattinata di venerdì 6, i residenti di Jenin hanno approfittato della pausa per rovistare tra le macerie degli edifici distrutti e fare il punto sui danni.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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