Spiegazione: cosa sono Philadelphi e Netzarim, i due ‘corridoi’ che bloccano il cessate il fuoco tra Gaza e Israele

di Allison Kaplan Sommer,

Haaretz, 21 agosto 2024. 

Il corridoio Philadelphi – sotto al quale Hamas ha a lungo contrabbandato armi – corre lungo il confine tra Gaza e l’Egitto, mentre il corridoio est-ovest Netzarim permette all’esercito israeliano di dividere in due la Striscia e di controllarla. Ma Hamas dice che non ci sarà alcun accordo per gli ostaggi e il cessate il fuoco senza un ritiro completo di Israele da entrambi.

Carri armati israeliani al valico di Rafah sul corridoio Philadelphi a maggio. Unità del portavoce dell’IDF

Un accordo tra Israele e Hamas che potrebbe permettere il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco – e possibilmente evitare una guerra regionale – è stato paralizzato per mesi. Due piccole strisce di terra – il corridoio Philadelphi lungo il confine tra Gaza ed Egitto e il corridoio Netzarim che divide in due la Striscia di Gaza – sono ora considerate i principali ostacoli a un accordo.

Questa settimana, con i negoziati in una fase critica, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha mantenuto la sua linea dura, dichiarando: “Israele non lascerà in nessun caso il corridoio Philadelphi o il corridoio Netzarim, nonostante le enormi pressioni che riceve sia in patria che all’estero”.

Dove sono dunque questi corridoi e perché sono così importanti per Israele?

Cos’è il corridoio Philadelphi?

Questo tracciato è essenzialmente un altro nome per il confine tra Gaza ed Egitto. Il corridoio – a volte chiamato la strada di Filadelfia – è largo circa 100 metri e si estende per 14 chilometri (8,6 miglia) sul lato di Gaza del confine e include il valico di Rafah con l’Egitto.

Il corridoio Philadelphi a Rafa, Gaza, il mese scorso. David Bachar

La scelta del nome “Philadelphi” è casuale: Era il nome in codice delle Forze di Difesa Israeliane per la zona demilitarizzata tra Egitto e Gaza, istituita con il trattato di pace del 1979, frutto degli accordi di Camp David. L’Egitto chiama questa zona il corridoio di Salah Al-Din, dal nome del Saladino, il sultano di Egitto e Siria che sconfisse i crociati a Gerusalemme nel 1187.

Nel 2005, nell’ambito del ritiro di Israele da Gaza, Israele e l’Egitto hanno firmato un accordo per il dispiegamento di 750 agenti di polizia egiziani che avrebbero dovuto presidiare il percorso dopo che Israele avesse completato il suo ritiro dalla Striscia. L’accordo, che comprendeva la designazione ufficiale del corridoio, mirava a impedire l’ingresso di terroristi, armi e altri tipi di contrabbando a Gaza attraverso i tunnel di contrabbando già esistenti.

Dopo che Hamas ha preso il controllo di Gaza nel 2007 dall’Autorità Palestinese, Israele ha imposto un blocco sulla Striscia e l’Egitto ha aumentato le restrizioni sui movimenti da e verso Gaza. Di conseguenza, nel corso degli anni la rete di tunnel di contrabbando si è espansa drammaticamente sia in termini di numero che di dimensioni, diventando abbastanza grande da consentire il passaggio di veicoli.

In diversi momenti, i tunnel sono stati ignorati oppure presi di mira e distrutti dagli egiziani, a seconda del governo e degli interessi del Cairo in quel momento. Ma i tunnel non hanno mai smesso di essere una seria minaccia per la sicurezza di Israele.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant durante una visita al corridoio Philadelphi nella Striscia di Gaza, 21 agosto 2024. Ariel Hermony / Ministero della Difesa

Cosa è successo durante la guerra di Gaza iniziata il 7 ottobre?

Il 29 maggio 2024, come parte della sua controversa mossa nella regione di Rafah, l’esercito israeliano ha annunciato di aver preso il pieno controllo del corridoio Philadelphi, con l’obiettivo di ostacolare la capacità di Hamas di riarmarsi e rifornirsi. I funzionari israeliani hanno dichiarato che le truppe israeliane hanno scoperto più di 20 tunnel durante l’operazione, oltre a 82 punti di accesso a tali tunnel.

Hamas non è l’unico a dichiarare una feroce opposizione all’acquisizione da parte di Israele del lato di Gaza del valico di Rafah: anche l ‘Egitto è contrario. In risposta, l’Egitto ha chiuso il suo lato, bloccando il movimento di veicoli e persone fino a quando l’altro lato non sarà controllato dai palestinesi, non dagli israeliani.

Perché il corridoio è un punto critico nei negoziati?

Da quando Hamas ha attaccato il 7 ottobre le comunità israeliane vicino a Gaza, il governo Netanyahu ha affermato che Israele deve mantenere il controllo sul corridoio, compreso il valico di Rafah, come unico modo per impedire ad Hamas di riarmarsi.
Ma Hamas chiede un ritiro completo di Israele dall’area come condizione per un accordo sugli ostaggi.

Di conseguenza, americani, egiziani, qatarini e israeliani hanno avviato un brainstorming nel tentativo di colmare il divario tra il mantenimento del controllo israeliano e la restituzione del corridoio ad Hamas. I negoziati in Qatar e in Egitto si sono concentrati sulle dimensioni e sulla portata della presenza israeliana nel tentativo di trovare una soluzione accettabile per tutte le parti – Israele, Hamas ed Egitto.

Le truppe israeliane combattono a Rafah, che confina con il corridoio di Filadelfia, a giugno. Unità portavoce dell’IDF

E il corridoio di Netzarim?

Il corridoio di Netzarim è una strada che taglia in due la Striscia di Gaza e si estende dal confine israeliano al Mar Mediterraneo. Il corridoio è stato menzionato per la prima volta in un piano israeliano dei primi anni ’70 denominato “Il piano delle cinque dita”, che mirava a dividere in due la Striscia per consentire il controllo militare israeliano su Gaza.

Il corridoio vero e proprio, che attraversa la parte meridionale di Gaza City, è lungo circa 7 chilometri ed è stato realizzato totalmente durante la guerra in corso. Un ministro israeliano ha dichiarato alla CNN all’inizio di quest’anno che il corridoio Netzarim permetterebbe di viaggiare dal Kibbutz Be’eri – una delle comunità israeliane attaccate il 7 ottobre – fino alla spiaggia, in soli sette minuti.

Netzarim è il nome dell’insediamento israeliano che sorgeva dove ora si trova il corridoio, dando al progetto della nuova strada il sapore di una rioccupazione. Ai palestinesi è vietato l’accesso a questa strada, che contiene basi israeliane per le forze che controllano gli spostamenti dei palestinesi tra nord e sud. Queste basi servono anche come trampolino di lancio per le operazioni israeliane.

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken a Tel Aviv mentre parte per l’Egitto nell’ambito dei colloqui tra Israele e Hamas. Kevin Mohatt/Pool/AFP

All’inizio della guerra, l’IDF ha ordinato ai residenti del nord di Gaza di evacuare verso sud utilizzando strade chiave che attraversano il corridoio Netzarim.

Si ritiene che il corridoio sia un elemento importante di un piano a lungo termine di Israele per tagliare Gaza in due e monitorare una futura zona cuscinetto tra Gaza e Israele, progettata per prevenire attacchi come quello del 7 ottobre.

Fonti dell’IDF hanno dichiarato ad Haaretz che il corridoio Netzarim permetterà a Israele di monitorare e controllare il movimento dei palestinesi tra il nord e il sud. Il governo israeliano sostiene che tale controllo è necessario per garantire che armi e terroristi non rientrino nel nord di Gaza una volta che i civili saranno autorizzati a tornare.

Hamas ha insistito che una condizione per qualsiasi accordo è il ritiro israeliano da entrambi i valichi Philadelphi e Netzarim.

https://www.haaretz.com/israel-news/2024-08-21/ty-article-magazine/.premium/the-two-corridors-that-are-stymieing-a-gaza-israel-deal/00000191-7500-d2f3-afdf-7dd97ce70000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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