di Khaled Quzmar,
The Nation, 26 gennaio 2024.
Con il suo continuo sostegno finanziario e militare, l’amministrazione Biden non solo non ha fermato la campagna genocida di Israele a Gaza, ma l’ha addirittura favorita.
La scorsa settimana il Presidente Biden ha parlato con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu per la prima volta in quasi un mese, rispondendogli finalmente al telefono, mentre il bilancio delle vittime a Gaza continuava a salire e le politiche di assedio israeliane rendevano imminente la carestia.
Ancora una volta, Biden non è riuscito a ottenere da Netanyahu alcun tipo di accordo per alleggerire l’assalto di Israele alla Striscia di Gaza o per rispettare i principi fondamentali del diritto internazionale. Né vi è alcuna indicazione che ci abbia provato, nonostante il fatto che gli investimenti degli Stati Uniti nell’aggressione – sia finanziari che militari – continuino a rendere possibile la brutalità in atto. Invece, nonostante le voci di attrito tra i due uomini, e mentre Netanyahu ha nuovamente respinto l’appello di Biden alla sovranità palestinese, il Presidente ha continuato a offrire il suo immutato sostegno pubblico.
È ora dolorosamente e innegabilmente chiaro che Biden non solo non ha impedito il crimine di genocidio contro i palestinesi di Gaza, ma che la sua amministrazione sta anche attivamente sostenendo e perpetuando la campagna militare genocida di Israele.
È per questo che oggi testimonierò in un procedimento storico presso la corte federale degli Stati Uniti, relativo a una causa che la mia organizzazione – insieme ad altri gruppi per i diritti umani e ai palestinesi di Gaza e degli Stati Uniti – ha intentato contro il Presidente Biden, il Segretario di Stato Antony Blinken e il Segretario alla Difesa Lloyd Austin per la loro complicità nel genocidio contro i palestinesi di Gaza. Durante l’udienza, chiederemo al tribunale di ordinare all’amministrazione Biden di interrompere l’assistenza militare e diplomatica a Israele.
L’esercito israeliano ha ucciso più di 25.000 palestinesi, tra cui più di 10.000 bambini, negli ultimi tre mesi e mezzo. Il doppio sono stati feriti e migliaia sono rimasti dispersi, presumibilmente sepolti sotto le macerie degli edifici distrutti. Quasi 2 milioni di persone sono state sfollate con la forza in una delle campagne di bombardamento più letali e distruttive della storia, e un assedio ermetico impedisce a cibo, acqua, forniture mediche e altri aiuti umanitari di raggiungere le persone in difficoltà.
Il governo e l’esercito israeliano hanno fatto tutto questo con l’attivo sostegno finanziario, militare e diplomatico del Presidente Biden e della sua amministrazione. Israele è il più grande beneficiario dell’assistenza estera degli Stati Uniti dalla Seconda Guerra Mondiale, avendo ricevuto, ad oggi, 158 miliardi di dollari in assistenza bilaterale e finanziamenti per sistemi missilistici (e questo in dollari correnti, non aggiustati per l’inflazione).
Inoltre, da ottobre l’amministrazione Biden ha accelerato per due volte la vendita di un numero ancora maggiore di armi statunitensi all’esercito israeliano, eludendo ogni volta la revisione del Congresso.
L’udienza federale di oggi arriva due settimane dopo che il Sudafrica ha invocato la Convenzione sul Genocidio contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia. Ero all’Aia per le prime udienze e ho visto i rappresentanti del popolo sudafricano, che hanno smantellato un regime di apartheid nel loro Paese, descrivere chiaramente i crimini commessi contro il popolo palestinese da Israele, che continua a essere un regime di apartheid. È stato incredibilmente commovente assistere al fatto che la lotta per i diritti umani dei palestinesi, per la prima volta, viene presa sul serio in un tribunale internazionale.
Questo caso, e la complicità di Biden, è personale per me in quanto leader di un’organizzazione palestinese per i diritti dell’infanzia con personale a Gaza.
Il mio collega Mohammad Abu Rukbeh, ricercatore senior sul campo di Defense for Children International-Palestine, vive in una tenda con la sua famiglia nel sud di Gaza. Mohammad, che da due decenni documenta le morti e le lesioni dei bambini a Gaza, è originario di Jabalia, nel nord di Gaza. Dall’inizio dell’offensiva militare israeliana, gli attacchi aerei israeliani hanno costretto Mohammed a trasferire la sua famiglia una mezza dozzina di volte. Almeno otto membri della famiglia di Mohammad sono stati uccisi, compresi diversi giovani nipoti, e il mese scorso un soldato israeliano ha sparato alla gamba di sua madre. La donna è diabetica e, poiché Israele ha decimato il sistema sanitario, le è stata amputata la gamba.
Gran parte degli armamenti con cui Israele ha inflitto la sua violenza a Mohammad e alla popolazione di Gaza sono riconducibili agli Stati Uniti. La flotta di aerei da guerra di Israele e le bombe che ha sganciato sul suo quartiere sono prodotte dalla Boeing. Il soldato che ha sparato alla gamba di sua madre è un membro dell’esercito israeliano, che riceve 3,8 miliardi di dollari all’anno di finanziamenti dagli Stati Uniti. Mohammad vive in una tenda fredda con la moglie e i quattro figli piccoli, che non hanno abbastanza da mangiare, perché Biden si è rifiutato di chiedere un cessate il fuoco che consentirebbe agli aiuti umanitari salvavita di raggiungere i palestinesi che hanno bisogno di cibo, acqua pulita, medicine, combustibile per cucinare e vestiti caldi.
È facile cadere nello sconforto quando ogni giorno arriva la notizia di una tragedia peggiore di quella del giorno prima. Ma ci sono un milione di bambini ancora vivi a Gaza e Biden potrebbe salvare le loro vite.
Ogni giorno che passa senza un cessate il fuoco, questi bambini diventano più affamati, più assetati, più freddi e più malati. Altri saranno uccisi dalle bombe israeliane e altri ancora moriranno per le malattie che si stanno rapidamente diffondendo negli affollati campi di rifugiati. C’è ancora tempo perché questi bambini possano crescere normalmente, se Biden chiede un cessate il fuoco immediato e smette di inviare armi a Israele. Per la loro salvezza, Biden deve invertire la rotta e agire subito per mettere sotto controllo Israele e porre fine alla sua campagna genocida a Gaza.
Khaled Quzmar è un avvocato palestinese e direttore generale di Defense for Children International-Palestine.
https://www.thenation.com/article/world/lawsuit-charging-biden-with-complicity-genocide/
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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