di Addameer,

Addameer News, 27 agosto 2023. 

Le autorità di occupazione israeliane continuano a rifiutarsi di rilasciare i corpi di 11 dei 237 prigionieri palestinesi che sono morti nelle carceri israeliane dal 1967. Tra i martiri i cui corpi sono trattenuti ci sono: Anis Doula, il cui corpo è detenuto dal 1980, Aziz Oweisat, il cui corpo è detenuto dal 2018, Fares Baroud, Nassar Taqatqa e Bassam As-Sayeh, i cui corpi sono detenuti dal 2019, Saadi Al-Gharably e Kamal Abu Wa’er, i cui corpi sono detenuti dal 2020, Sami Al-Ammour, il cui corpo è detenuto dal 2021, Dawood Az-Zbeidi e Naser Abu Hameid, il cui corpo è detenuto dal 2022. L’ultimo è Khader Adnan, deceduto il 2 maggio 2023, dopo uno sciopero della fame di 86 giorni per protestare contro la sua carcerazione arbitraria.

La detenzione dei corpi rientra nella politica di punizione collettiva esercitata dalle autorità di occupazione israeliane contro il popolo palestinese. L’occupazione tiene i corpi in frigoriferi e tombe numerate senza la minima considerazione per gli standard umanitari. Secondo la Campagna Nazionale per il Recupero dei Corpi dei Martiri, il numero dei martiri i cui corpi sono conservati in tombe numerate ha raggiunto 252, mentre altri 142 corpi sono stati conservati in frigoriferi dal 2015, compresi 14 corpi di bambini e cinque corpi di donne.

In questo contesto, la Corte Suprema israeliana ha emesso una decisione il 14 dicembre 2017, accettando una richiesta presentata da diverse istituzioni per i diritti umani a nome delle famiglie dei martiri i cui corpi sono detenuti. In quell’occasione la Corte Suprema ha proibito di continuare a trattenere i corpi dei martiri sulla base del diritto internazionale che ne vieta la detenzione. Tuttavia, il procuratore generale israeliano ha tenuto una sessione supplementare con sette giudici, durante la quale la Corte Suprema, dopo aver accettato di tenere la sessione, ha congelato l’attuazione della decisione. Il 9 settembre 2019, la Corte Suprema ha emesso una decisione con una maggioranza di 4 giudici contro 3, ribaltando la sua precedente decisione sul rilascio dei corpi dei martiri detenuti. Nella sua ultima decisione, la Corte Suprema si è basata sulla Legge di Emergenza israeliana, che consente al governatore militare di seppellire i corpi dei martiri e di trattenerli allo scopo di usarli come mezzo di scambio in eventuali futuri negoziati con i palestinesi e le loro fazioni.

La decisione della Corte Suprema israeliana rappresenta un pericoloso precedente nell’ambito delle politiche razziste praticate dallo Stato di occupazione nei confronti dei palestinesi. La magistratura israeliana ha spesso agito come un braccio del governo e dell’esercito israeliano in molte delle sue sentenze. Con questa decisione, la magistratura dell’occupazione ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di violare i principi più elementari dei diritti umani riconosciuti dalla comunità internazionale, gli accordi e le norme accettate a livello globale, al fine di compiacere le politiche dell’occupazione.

Addameer Prisoner Support & Human Rights Association chiede alla Potenza occupante di rispettare il diritto internazionale, in particolare la Quarta Convenzione di Ginevra e il Primo Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra. Si tratta di parti integranti del diritto internazionale, vincolanti per tutti gli Stati. L’articolo 130 della Quarta Convenzione di Ginevra afferma che i detenuti deceduti devono essere sepolti nel rispetto dei loro riti religiosi e le loro tombe devono essere rispettate e conservate. L’articolo 34 del Primo Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra proibisce la profanazione dei resti di persone morte a causa dell’occupazione o durante la detenzione.

https://www.addameer.org/news/5115

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

.