di Amir Tibon,
haaretz.com, 7 agosto 2023.
Secondo le ultime intese tra i due paesi in merito all’ingresso di Israele nel Programma “Viaggio senza Visto”, gli abitanti di Gaza che possiedono la cittadinanza americana saranno sottoposti alle stesse condizioni che Israele applica nei confronti dei Palestinesi-Americani della Cisgiordania.
Israele ha accettato la richiesta degli Stati Uniti di consentire ai cittadini Americani che vivono a Gaza di volare attraverso l’aeroporto di Ben Gurion, come parte dei negoziati in corso tra i paesi in merito alla partecipazione di Israele al programma “Viaggio senza Visto”.
Israele concederà inoltre ai Palestinesi-Americani che vivono a Gaza visti turistici, consentendo loro di rimanere in Israele per tre mesi.
La richiesta di Washington era stata accolta con un sostanziale respingimento da parte del servizio di sicurezza dello Shin Bet e dall’esercito israeliano, per motivi di sicurezza nazionale. Tuttavia, i principali politici israeliani hanno spinto per l’accettazione del patto per avvicinare Israele ad essere ammesso nel programma.
La decisione di Israele di accettare la richiesta è stata originariamente pubblicata lunedì da Reuters. Un alto funzionario dell’Autorità israeliana per la popolazione e l’immigrazione ha detto a Reuters che, a partire dal 15 settembre, gli abitanti di Gaza che detengono la cittadinanza americana saranno soggetti alle stesse condizioni che Israele impone ai palestinesi-americani della Cisgiordania.
Ciò include la possibilità di ricevere un visto turistico, che consente loro di rimanere in Israele per un massimo di 90 giorni.
La richiesta americana ha lo scopo di garantire la parità di trattamento di tutti i cittadini Statunitensi quando entrano ed escono da Israele. Senza di essa, gli Stati Uniti non accetteranno di ammettere Israele nel programma “Viaggio senza Visto”.
Il mese scorso è stato dichiarato che gli Stati Uniti richiedono che Israele faciliti in modo significativo l’ingresso nel paese dei cittadini statunitensi residenti a Gaza come parte dei negoziati per accettare Israele nel programma “Viaggio senza Visto”.
La richiesta ha sollevato profonde preoccupazioni nell’establishment della sicurezza israeliana, ma l’Ufficio del Primo Ministro ha ordinato ai capi dell’agenzia di apportare le modifiche necessarie per soddisfarla. Secondo quanto riferito, il capo dello Shin Bet Ronen Bar ha tenuto colloqui sulla questione con alti funzionari americani.
L’ufficio del primo ministro e il Consiglio di sicurezza nazionale hanno chiarito ai vertici dell’establishment della sicurezza che l’adesione di Israele al programma “Viaggio senza Visto” è attualmente la massima priorità per la leadership politica e che devono apportare gli adattamenti necessari, anche se ritengono ci siano rischi per la sicurezza.