La Società Americana di Antropologia ha deciso il boicottaggio accademico di Israele

di Michael Arria,

Mondoweiss, 24 luglio 2023.  

I membri della Società Americana di Antropologia hanno approvato a larga maggioranza una risoluzione per il boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane, con il 71% dei membri a sostegno della misura.

Logo della Società Americana di Antropologia (Immagine: Mondoweiss)

I membri della Società Americana di Antropologia (AAA) hanno approvato a larga maggioranza una risoluzione per il boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane. Il 71% dei membri che hanno votato ha appoggiato il provvedimento, mentre solo il 29% si è opposto.

“Questa è stata davvero una questione controversa e le nostre differenze possono aver innescato un acceso dibattito, ma abbiamo preso una decisione collettiva ed è ora nostro dovere andare avanti, uniti nel nostro impegno a far progredire la conoscenza accademica, a trovare soluzioni ai problemi umani e sociali e a servire come guardiani dei diritti umani”, ha dichiarato la presidente dell’AAA Ramona Pérez in un comunicato. “Le politiche e le procedure decisionali dell’AAA sono state seguite attentamente e senza eccezioni, e il risultato ha la piena autorizzazione da parte dei membri dell’AAA”.

Una precedente misura di boicottaggio di Israele era stata approvata con entusiasmo in occasione di una riunione d’affari dell’AAA nel 2015, ma finì per essere sconfitta in una votazione di stretta misura l’anno successivo. Nel marzo 2023, più di 200 membri dell’AAA hanno presentato una petizione al Consiglio Esecutivo per richiedere una votazione a livello di intera associazione sulla questione. La votazione si è svolta tra il 15 giugno e il 14 luglio.

“Lo Stato israeliano gestisce un regime di apartheid dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo, includendo lo Stato di Israele riconosciuto a livello internazionale, la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. La Convenzione Internazionale del 1973 sulla Soppressione e la Punizione del Crimine di Apartheid e lo Statuto di Roma del 1998 della Corte Penale Internazionale (CPI) definiscono l’apartheid come un crimine contro l’umanità”, si legge nella risoluzione.

“Le istituzioni accademiche israeliane sono complici del regime di oppressione dello Stato israeliano contro i palestinesi… anche fornendo ricerca e sviluppo di tecnologie militari e di sorveglianza che vengono utilizzate contro i palestinesi”, prosegue la risoluzione. “Le istituzioni accademiche israeliane non proteggono la libertà accademica, né i discorsi nei campus a sostegno dei diritti umani e politici dei palestinesi, né la libertà di associazione degli studenti palestinesi nelle loro università”.

Secondo la risoluzione, le istituzioni accademiche israeliane non possono trovar posto nei materiali pubblicati dall’AAA, fare pubblicità in tali materiali, utilizzare le strutture dell’AAA per i colloqui di lavoro, partecipare agli eventi dell’AAA o ristampare articoli dalle pubblicazioni dell’AAA. La risoluzione si applica solo alle istituzioni, non agli studiosi e agli studenti ad esse collegati.

“Questa risoluzione è una significativa dimostrazione di solidarietà da parte di migliaia di studiosi che si schierano a fianco dei loro colleghi palestinesi, il cui lavoro e le cui vite sono quotidianamente influenzati dalle politiche razziste e discriminatorie di Israele e dal suo brutale governo militare”, ha dichiarato Jessica Winegar, professoressa di antropologia e membro del collettivo Anthroboycott, un gruppo che ha spinto per il provvedimento. “Come studiosi con una lunga storia di ricerche sul colonialismo, gli antropologi conoscono fin troppo bene i danni devastanti dell’oppressione di Israele e del furto della terra palestinese. Questo voto è un passo importante per dimostrare che il sostegno ai diritti dei palestinesi va di pari passo con i valori dell’AAA sui diritti umani per tutti”.

Alisse Waterston, professoressa di antropologia al John Jay College ed ex presidente dell’AAA, in un articolo pubblicato su Mondoweiss all’inizio di quest’anno ha spiegato perché ha appoggiato la misura.

“Riconosco che a volte certi principi entrano in contraddizione”, ha scritto. “Se il boicottaggio dell’AAA danneggia la libertà accademica, questo deve essere valutato mettendo sull’altro piatto della bilancia i cadaveri e le case demolite che caratterizzano la situazione palestinese. Se alcuni membri abbandonano l’associazione e alcuni donatori si ritirano, coloro che sostengono il boicottaggio dovrebbero impegnarsi a portare 1-2 nuovi membri ciascuno e a fornire un sostegno finanziario alla Società in aggiunta alle loro quote associative. Qualsiasi altra minaccia o danno alla Società Americana di Antropologia può essere affrontata con l’impegno a sostenere l’associazione. Se il boicottaggio si rivelasse inefficace, questo deve essere valutato rispetto alla complicità che deriverebbe dal nostro silenzio sulla condizione dei palestinesi sotto l’apartheid, lasciandoli isolati, abbandonati e invisibili”.

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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