Giornalista palestinese colpito alla testa da un proiettile durante l’irruzione israeliana a Ramallah

Giu 9, 2023 | Notizie

di Bethan McKernan,

The Guardian, 8 giugno 2023. 

Il fotografo Moamen Sumreen, 22 anni, seguiva la demolizione dell’appartamento a Ramallah.

La polizia palestinese e la protezione civile ispezionano i danni alla casa che è stata distrutta dalle Forze di Difesa israeliane a Ramallah. Ahmad Gharabli/AFP/Getty

Un fotografo palestinese è ricoverato in ospedale in gravi condizioni dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile di gomma durante una rara incursione israeliana a Ramallah, la capitale amministrativa palestinese nella Cisgiordania occupata.

Un convoglio di veicoli delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) è entrato in città nella tarda serata di mercoledì 7 per demolire la casa di un sospetto terrorista, accusato di aver piazzato due bombe contro i pendolari dell’ora di punta a Gerusalemme, lo scorso novembre, che hanno ucciso due persone e ferito altre 21.

Almeno sei persone sono state ricoverate in ospedale durante la notte, tre delle quali con ferite da arma da fuoco, secondo quanto riferito dai funzionari medici palestinesi, dopo che centinaia di persone si erano riunite per protestare contro la presenza dell’esercito. L’IDF ha dichiarato che i soldati hanno risposto con “mezzi di dispersione dei disordini” a dei giovani che lanciavano sassi.

Moamen Sumreen, 22 anni, giornalista che stava seguendo l’operazione, è stato gravemente ferito dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile di gomma, ha dichiarato la sua famiglia.

Suo zio Mohammed Sumreen, anch’egli giornalista, ha dichiarato all’Agence-France Presse che lui e il nipote facevano parte di un gruppo di giornalisti e fotografi che osservavano gli eventi dal tetto di un edificio vicino e che Moamen indossava una giacca con la scritta “stampa” quando è stato colpito.

L’esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato che l’incidente è “sotto esame”.

Anche il fotografo Rabih Al-Munir è stato ferito da proiettili di metallo rivestiti di gomma che lo hanno colpito all’addome, ha dichiarato il Sindacato della Stampa palestinese. Il ferimento dei giornalisti ha suggerito subito un parallelo con l’importante uccisione della giornalista di Al-Jazeera Shireen Abu Akleh, avvenuta lo scorso anno.

Un rapporto di maggio del Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ) ha rilevato che dal 2001 Israele non ha incriminato né ritenuto responsabile alcun soldato per l’uccisione di 20 giornalisti, 18 dei quali palestinesi.

Le demolizioni di case approvate dal tribunale sono una tattica comune utilizzata da Israele, che sostiene di dissuadere i palestinesi dal ricorrere alla violenza, e a volte vengono effettuate in coordinamento con la semi-autonoma Autorità Palestinese. I gruppi per i diritti umani sostengono da tempo che si tratta di punizioni collettive.

L’uso di esplosivi per distruggere l’appartamento al primo piano in cui viveva il sospettato Aslam Faroukh, 26 anni, prima del suo arresto a dicembre, è stato insolito, così come il luogo, Ramallah, una delle principali città palestinesi in cui Israele non avrebbe giurisdizione.

La demolizione è avvenuta dopo che “era stato respinto un appello alla Corte Suprema”, ha dichiarato l’esercito in un comunicato.

Le tensioni nel conflitto israelo-palestinese sono aumentate negli ultimi 18 mesi, facendo temere un ritorno agli scontri su larga scala: nel 2023 sono stati uccisi almeno 156 palestinesi e 21 israeliani.

Le due esplosioni gemelle di novembre, avvenute nei pressi di una fermata dell’autobus e di un incrocio trafficato nella parte orientale di Gerusalemme occupata, entrambe fatte esplodere a distanza, sono state le prime bombe che hanno preso di mira civili israeliani nella città da anni.

Faroukh è stato arrestato in relazione all’attacco un mese dopo. Si ritiene che abbia agito da solo e che si identifichi con lo Stato Islamico, piuttosto che con le fazioni palestinesi.

Gli attacchi agli autobus e agli spazi pubblici israeliani, la maggior parte dei quali compiuti da attentatori suicidi, sono stati un segno distintivo dell’intifada del 2000-2005, ma da allora sono stati rari.

https://www.theguardian.com/world/2023/jun/08/palestinian-journalist-hit-in-the-head-by-bullet-during-raid-on-terror-suspects-home

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Fai una donazione

Fai una donazione tramite Paypal alla nostra associazione:

Fai una donazione ad Asso Pace Palestina

Oppure versate il vostro contributo ad
AssoPace Palestina
Banca BPER Banca S.p.A
IBAN: IT 93M0538774610000035162686

il 5X1000 ad Assopace Palestina

Il prossimo viaggio