Le parole di Primo Levi riecheggiano nella quotidianità di israeliani e palestinesi

Giu 3, 2023 | Notizie

di Amira Hass,  

Haaretz, 30 maggio 2023. 

Mentre gli israeliani stavano tornando a letto, un bambino di 4 anni si stava bagnando i pantaloni perché i soldati avevano portato tutta la sua famiglia nel cortile, con i fucili puntati su di loro.

Un uomo sventola una bandiera palestinese circondata dal fumo durante una manifestazione contro l’attività dell’esercito israeliano a Jenin, gennaio 2023. ALI JADALLAH/Agenzia Anadolu via AFP

 “Voi che vivete sicuri / Nelle vostre tiepide case / Che tornate la sera a trovare / Cibi caldi e visi amici”. Primo Levi, Shemà, 1946. (1)

 Mentre ti svegliavi con la preghiera di Shemà alla radio, il macchinario per il movimento terra dell’amministrazione civile israeliana in Cisgiordania stava già radendo al suolo una scuola, tre tende e una cisterna per l’acqua, e decine di migliaia di lavoratori si stavano accalcando ai posti di blocco per entrare in Israele .

 Mentre ti lavavi i denti, giovani in tzitzit abbattevano un ulivo e migliaia di lavoratori continuavano a passare attraverso i posti di blocco.

 Mentre preparavi una frittata, i soldati arrestavano un pastore, gli legavano i polsi, gli coprivano gli occhi con un panno e lo portavano in una base militare.

 Mentre tuo figlio andava a scuola, i soldati sparavano lacrimogeni e donne e bambini stavano soffocando.

 Mentre la tata dei bambini stava arrivando, agenti di polizia israeliani travestiti da mercanti di prodotti agricoli stavano facendo irruzione nel campo profughi di Jenin.

 Mentre salivi in ​​bicicletta, nel campo c’erano già tre morti e otto feriti; una scuola era stata distrutta; cinque metri cubi di acqua acquistata erano andati sprecati; una tenda era crollata; le capre spaventate si erano disperse; una donna era svenuta per i gas lacrimogeni ed era stata portata d’urgenza in ospedale; 13 alberi erano stati abbattuti; i soldati eccitati dal successo della loro missione erano tornati alla loro Jeep e gli operai avevano raggiunto i cantieri quattro ore dopo aver lasciato le loro case.

 Quando sei arrivato al lavoro hai ricevuto un messaggio WhatsApp da tuo fratello, il soldato. “Mi manchi.”

 Mentre controllavi le e-mail sul tuo computer, tre funzionari dell’Amministrazione Civile hanno respinto le domande di 286 agricoltori per il permesso di raggiungere la loro terra dall’altra parte della barriera di separazione.

 Mentre stavi chiacchierando con un collega, la Croce Rossa informava una madre che l’esercito non le avrebbe permesso di far visita al figlio malato in carcere.

 Mentre facevi una pausa caffè, un ragazzo è scoppiato a piangere perché un soldato gli aveva puntato contro un fucile in un posto di blocco volante sulla strada per Nablus.

 Mentre andavi in ​​bagno, l’Amministrazione Civile approvava la costruzione di 48 unità abitative in un avamposto di insediamento che era stato legalizzato.

 Mentre inviavi il tuo rapporto settimanale al capo, il ministro delle finanze annunciava che stava rubando altri 120 milioni di shekel (32 milioni di dollari) dalle entrate dell’Autorità Palestinese.

 Mentre stavate salendo sul tetto per fumare e stiracchiarvi, un giovane palestinese è stato messo in isolamento nella prigione di Kishon al suo ottavo giorno di detenzione dopo essere stato interrogato dal servizio di sicurezza dello Shin Bet per 15 ore e mezzo, seduto su – e legato a – una sedia bassa.

 Mentre tu e la mamma stavate decidendo cosa preparare per la cena del venerdì sera, il ministero delle finanze palestinese ha annunciato che questo mese i dipendenti dell’Autorità Palestinese riceveranno solo il 60 percento del loro stipendio e 62 veicoli stavano già aspettando al checkpoint volante.

 Mentre stavi spegnendo una sigaretta, un medico del carcere stava somministrando paracetamolo al giovane interrogato che si era lamentato di mal di schiena e intorpidimento delle mani, e un soldato al posto di blocco stava sparando granate stordenti contro conducenti e passeggeri che scendevano dalle loro auto.

 Mentre stavi tornando al computer, un funzionario dell’infrastruttura dell’Amministrazione Civile ordinava la distruzione di un tubo dell’acqua in un villaggio nella Valle del Giordano.

 Quando hai lasciato l’ufficio, non hai notato gli operai che costruivano un condominio di lusso tra alberi di ficus come parte di un programma di demolizione e ricostruzione.

 Mentre andavi a prendere tuo figlio maggiore a scuola (un’usanza del giovedì), un autista del comune di Hebron stava riempiendo un serbatoio con l’acqua del tubo principale all’ingresso della città palestinese di Bani Nai’m, e i soldati rilasciavao il pastore che avevano arrestato. Aveva mal di testa perché i soldati non gli davano acqua.

 Mentre tuo figlio ti raccontava la partita di calcio, quattro giovani che portavano una grande bandiera israeliana stavano invadendo una casa vicino a una sorgente che avevano rilevato molto tempo fa in un villaggio a ovest di Ramallah.

 Mentre andavi al negozio di alimentari del tuo quartiere, l’autista del comune di Hebron stava portando l’acqua in un quartiere che non ha acqua corrente da tre mesi perché la pressione dell’acqua è troppo bassa dato che Israele limita la quantità d’acqua ai non ebrei.

 Mentre stavi tornando a casa, degli adolescenti che indossavano la kippot prendevano a calci un vecchio che indossava una keffiyeh.

 Mentre stavi cambiando un pannolino, un adolescente della “gioventù di montagna” ha twittato: “Sia lodato Dio per la grande presenza ebraica nella zona e per i pastori ebrei che hanno riconquistato il territorio… I beduini [del villaggio di Ein Samiya] se ne stanno andando dalla zona… Vogliamo che tutti i beduini… lascino il paese. Ci sono pascoli migliori in Arabia Saudita”.

 Mentre tagliavi un pomodoro, il telegiornale riportava che un arabo era stato condannato per istigazione a un anno di prigione.

 Mentre stavi leggendo a tuo figlio una favola della buonanotte, l’Alta Corte di Giustizia ha emesso due dotte sentenze, una che permetteva allo stato di distruggere i villaggi e sostituirli con un poligono di tiro militare, l’altra che permetteva allo Shin Bet di continuare a trattenere un palestinese che è già stato in custodia senza accuse o prove per 19 mesi consecutivi.

 Mentre le grida del tuo bambino ti svegliavano, soldati mascherati facevano irruzione in 17 villaggi, campi profughi e quartieri, arrestando otto uomini. E mentre stavi tornando a letto, un bambino di 4 anni si stava bagnando i pantaloni perché i soldati avevano portato tutta la sua famiglia fuori dalla casa e nel cortile, con i fucili puntati su di loro.

 Mentre ti svegliavi, nove ordinanze di furto di terreni redatte da giuristi militari attendevano la firma del capo dell’Amministrazione Civile.

E fu sera e fu notte e fu buongiorno Israele.

(1) Shemà è una parola ebraica (שמע) che significa “ascolta”; essa compare nell’espressione Shemà Israel (שמע ישראל, “Ascolta, Israele”) in una fondamentale preghiera della liturgia, recitata durante le orazioni del mattino e della sera. Levi utilizza questa espressione in apertura del suo romanzo Se questo è un uomo per rivolgere un forte appello al suo lettore, affinché egli presti attenzione a ciò che sta per leggere e fissi nella memoria la testimonianza agghiacciante della Shoah.
La poesia riporta la data del 10 gennaio 1946, poco meno di un anno dopo la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz del 27 gennaio 1945. (https://library.weschool.com/lezione/primo-levi-shem%C3%A0-testo-integrale-2866.html)

Da Cultura è Libertà. Traduzione a cura di Alessandra Mecozzi

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