Le forze israeliane uccidono con un proiettile al petto un palestinese padre di un bambino appena nato

Feb 5, 2023 | Notizie

dal Centro Internazionale dei Media per il Medio Oriente (IMEMC),

IMEMC News, 4 febbraio 2023. 

A un posto di blocco i soldati israeliani hanno sparato al petto ad Abdullah Samih Ahmad Qalalwa, 25 anni, negandogli poi assistenza medica. Le ragioni dell’aggressione sono poco plausibili.

Abdullah Samih Ahmad Qalalwa, 25 anni

Venerdì 3 febbraio, le truppe israeliane hanno invaso diverse zone della Cisgiordania e hanno ucciso un giovane al posto di blocco militare di Huwwara, a sud di Nablus, nella parte settentrionale della Cisgiordania occupata.

Fonti locali hanno riferito che i soldati hanno sparato ad Abdullah Samih Ahmad Qalalwa, 25 anni, con un proiettile vivo al petto.

Abdullah, sposato e padre di un bambino appena nato, lavorava nel dipartimento di rilevamento (Land Authority) dell’Autorità Palestinese. Suo fratello, Ibrahim, lavora per la TV palestinese.

L’esercito israeliano ha affermato che Abdullah ha cercato di sottrarre l’arma a un soldato, un’accusa spesso usata dall’esercito in casi simili, che non ha potuto essere provata.

Dopo aver sparato al giovane, i soldati lo hanno lasciato a terra sanguinante senza prestare i primi soccorsi e si sono rifiutati di permettere ai medici palestinesi di raggiungerlo finché non è morto dissanguato.

L’esercito ha anche affermato che i soldati hanno sparato al palestinese alle gambe, ma quando i medici palestinesi lo hanno portato in un ospedale di Nablus, hanno scoperto che era stato colpito al petto.

Abdullah Qalalwa proveniva dal villaggio di Al-Jadida, a sud di Jenin, nella parte settentrionale della Cisgiordania occupata.

Dopo aver ricevuto la notizia della sua morte, la madre è stata trasportata d’urgenza in ospedale dopo aver subito uno shock.

Oltre ad aver ucciso Abdullah, le forze israeliane hanno ferito diversi palestinesi con proiettili veri a Kafr Qaddum, a est di Qalqilya, e a Beit Dajan, a est di Nablus.

Diversi manifestanti palestinesi sono stati feriti da colpi d’arma da fuoco. Inoltre, decine di persone hanno subito gli effetti dell’inalazione di gas lacrimogeni.

Tre palestinesi sono stati feriti da proiettili di metallo rivestiti di gomma e decine hanno subito l’inalazione di gas lacrimogeni durante la repressione israeliana della marcia settimanale pacifica contro gli insediamenti nel villaggio di Kafr Qaddum, a est di Qalqilya.

La protesta settimanale va avanti da quasi due decenni, per chiedere l’apertura della strada del villaggio, che le forze israeliane hanno chiuso diciannove anni fa per colonizzare la terra del villaggio.

Decine di palestinesi hanno subito l’inalazione di gas lacrimogeni a causa della repressione da parte delle forze israeliane della marcia settimanale contro l’insediamento a Beit Dajan, a est di Nablus, organizzata fin dall’ottobre 2020, per rifiutare l’insediamento di un avamposto nell’area nord-orientale delle terre del villaggio.

Tre civili sono stati colpiti da gas al peperoncino, mentre le forze israeliane e i coloni attaccavano i partecipanti a un evento pacifico di agricoltori contro gli insediamenti nella città di Tuqu’, a sud-est di Betlemme. Si tratta di un’altra area in cui i coloni israeliani si sono impadroniti delle terre palestinesi e gli abitanti del luogo hanno organizzato proteste settimanali negli ultimi anni.

Inoltre, i coloni israeliani hanno recintato aree della terra di Yanun, appartenenti alla città di Aqraba, a sud di Nablus, sotto la protezione dell’esercito israeliano.

L’occupazione militare israeliana e i suoi coloni controllano più dell’85% delle terre di Yanun, circondate da cinque insediamenti e avamposti, che si stanno espandendo a spese delle terre dei cittadini palestinesi.

Tutti gli insediamenti israeliani sono una violazione del diritto internazionale e sono stati condannati da numerose risoluzioni delle Nazioni Unite.

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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