L’azione di Palestine Action mette “sotto processo” l’industria bellica israeliana

di Kit Klarenberg,  

The Electronic Intifada, 30 novembre 2022. 

Gli attivisti che sono stati assolti da un tribunale di Londra dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata al danneggiamento. (Palestine Action)

La compagnia israeliana di armamenti Elbit Systems è stata in pratica messa sotto processo dal gruppo Palestine Action.

Danneggiando intenzionalmente le proprietà che Elbit possiede o affitta in Gran Bretagna e venendo di conseguenza arrestati, gli attivisti di Palestine Action sono stati in grado di presentare ai tribunali convincenti prove contro il produttore di armi.

In una recente udienza, un’attivista ha raccontato di aver assistito alla brutalità di Israele nella Cisgiordania occupata.

L’attivista ha ricordato che a Nablus un soldato israeliano ha sparato a un bambino di 10 anni che mangiava un gelato. “Il suo sangue scorreva lungo il villaggio”, ha detto l’attivista, aggiungendo che l’immagine è stata “qualcosa che non mi toglierò mai dalla testa”.

Dal momento che Elbit è un fornitore principale per l’esercito israeliano, è molto probabile che in quell’episodio sia stata usata una delle sue armi. Nel 2018, Elbit ha acquistato Israel Military Industries, un produttore di fucili d’assalto, mitragliatrici e munizioni che spesso vengono puntate o sparate contro i Palestinesi.

Per simboleggiare il sangue dei Palestinesi attaccati da Israele, nell’ottobre 2020 gli attivisti hanno imbrattato di vernice rossa un edificio che ospitava Elbit a Londra.

L’attivista che ha parlato del bambino colpito da un proiettile a Nablus era una delle cinque persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al danneggiamento nel corso di quella protesta.

Tutte e cinque sono state assolte da un tribunale di Londra nel novembre di quest’anno. Era la prima volta che un caso in cui era  coinvolta Palestine Action finiva in tribunale.

Il tribunale ha ascoltato le affermazioni della Elbit, secondo cui la protesta contro l’ufficio di Londra dell’azienda era di natura “quasi militare”. Gli attivisti “hanno superato le guardie e la polizia usando velocità, forza e sorpresa”, ha affermato l’azienda, descrivendo persino i secchi e gli estintori modificati usati da Palestine Action come “armi improvvisate”. Ma la giuria del processo non è stata convinta dalle affermazioni dell’azienda.

Alcuni giurati sono stati visti con le lacrime agli occhi mentre ascoltavano le testimonianze sulla brutalità di Israele.

Un attivista che ha partecipato alla protesta dell’ottobre 2020 ha dichiarato che i droni di Elbit sono “commercializzati grazie alla loro precisione”.

Lo stesso attivista lavorava con l’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, a Gaza, quando la città è stata sottoposta a un importante attacco israeliano durante l’estate del 2014.

“Gaza è molto densamente popolata, quindi il raggio di esplosione di queste bombe uccide inevitabilmente civili e bambini”, ha detto l’attivista. “Questo è un crimine di guerra”.

“È chiaro che queste bombe vengono utilizzate negli spazi urbani, e non è che le cose vicine vengano colpite come effetto collaterale”, ha aggiunto l’attivista. “Quell’estate, furono uccisi 1.500 civili. È diventata evidente la portata dei bombardamenti: 83 scuole e 10 centri sanitari danneggiati. Sanno perfettamente chi stanno prendendo di mira”.

Giudice ostile

L’assoluzione degli attivisti è stata particolarmente significativa, dato che Adam Hiddleston, il giudice che ha supervisionato il caso, ha mostrato una certa ostilità nei confronti di Palestine Action.

All’inizio del processo, Hiddleston ha deciso che la giuria non avrebbe potuto prendere in considerazione i punti chiave sollevati dai cinque attivisti.

Hiddleston ha sostenuto che la protesta non era pacifica e ha respinto il tentativo degli attivisti di invocare le disposizioni della Legge britannica sui Diritti Umani riguardo alla libertà di espressione e alla libertà di riunione.

Dopo la testimonianza degli attivisti, Hiddleston è andato oltre, respingendo una serie di punti da loro sollevati.

Gli attivisti avevano sostenuto che la loro protesta contro Elbit era necessaria e che la loro intenzione era quella di evitare che venissero commessi dei crimini.

Di conseguenza, la giuria ha dovuto concentrarsi su questioni quali l’esistenza di un’associazione a delinquere per commettere un danno criminale.

In Inghilterra e Galles le leggi sulla cospirazione sono di ampia portata. Anche se non è stato commesso un reato, la legge permette che si faccia un processo se c’è l’accusa che si stava pianificando un reato.

Nonostante l’ostilità di Hiddleston, i cinque attivisti sono riusciti a trasformare di fatto l’udienza in un processo contro Elbit.

Sebbene l’esercito britannico sia un importante cliente di Elbit, gli attivisti hanno dimostrato che in Gran Bretagna ci sono persone che rifiutano accordi sulle armi con le aziende israeliane.

“È stato straordinario vedere che la giuria era solidale con il popolo palestinese, dimostrando che il governo britannico ha perso ogni contatto con le opinioni dei comuni cittadini su questo tema” ha detto un attivista di Palestine Action.

“L’assoluzione è stata l’ultima di una serie di vittorie ottenute da Palestine Action, le più importanti delle quali sono state le pressioni esercitate su Elbit affinché lasciasse la sua sede di Londra – l’ufficio preso di mira nella protesta dell’ottobre 2020 – e vendesse una fabbrica che possedeva vicino a Manchester.

Ma questa assoluzione non è certamente la fine della storia. Nel 2023 sono previste diverse udienze in tribunale che coinvolgeranno Palestine Action, dando al gruppo ulteriori opportunità di presentare prove schiaccianti sui crimini di guerra di Israele.

Kit Klarenberg è un giornalista investigativo che esplora il ruolo dei servizi di intelligence nel plasmare la politica e la pubblica opinione. Twitter: @KitKlarenberg.

https://electronicintifada.net/content/palestine-action-puts-israels-war-industry-trial/36736

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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