Smotrich strapperà la maschera della decenza dal volto dell’America

di Gideon Levy,

Haaretz, 20 novembre 2022. 

Bezalel Smotrich parla alla Knesset all’inizio di questo mese. Ohad Zwigenberg

L’Amministrazione americana non vuole che Bezalel Smotrich sia nominato Ministro della Difesa. Questo è un ottimo motivo per dargli quella nomina.

Che cosa faremmo se crollasse la posizione morale dell’America? Ci protegge dal rischio di radicalizzarci (non voglia il cielo), per cui resteremo l’unica bella democrazia del Medio Oriente, un buon alleato, il beniamino dell’Occidente.

Se arrivasse Smotrich distruggerebbe tutto. Costruirebbe insediamenti e ucciderebbe più palestinesi di quanto l’America permetta. E a quel punto l’America dovrebbe vergognarsi del suo alleato e forse anche prendere provvedimenti contro di lui.

E questo è esattamente il motivo per cui l’America non lo vuole. Perché lui potrebbe strappare la maschera di decenza dal volto dell’America, e questa è l’ultima cosa che l’America vuole. La vera natura del suo alleato verrebbe rivelata e l’America, il mecenate, dovrebbe rispondere. Per Washington e Gerusalemme non ci potrebbero essere incubi peggiori.

Finché lo status quo continua, con i palestinesi che gemono e gli israeliani che festeggiano, l’America è felice. Non distruggiamo questo delicato equilibrio.

Gli Stati Uniti si arrabbierebbero per la nomina di Smotrich e forse lo boicotterebbero, perché altrimenti dovrebbero ammettere di sostenere uno Stato di apartheid. Smotrich è orgoglioso dell’apartheid e cerca di intensificarlo, e allora Washington non potrebbe più inneggiare ai “valori condivisi”. Perciò, Smotrich al ministero della difesa potrebbe dimostrarsi un’eccitante sorpresa.

Benny Gantz, un ufficiale dell’esercito che si vanta di quanti palestinesi ha ucciso e di quante organizzazioni della società civile palestinese ha fatto chiudere, va bene per gli americani. È “moderato”, “giudizioso” e “responsabile”, proprio come piace a loro.

Uccide dolcemente. Non oltrepassa mai il limite; mantiene una facciata di decenza. È un occupante illuminato che a volte lascia persino che decine di migliaia di gazesi lavorino in Israele. Si incontra con il Presidente palestinese Mahmoud Abbas; cosa potrebbe chiedere di più Washington? Gantz è persino favorevole al “processo di pace”, e gli americani non hanno bisogno di altro.

Un generale liberale, ecco cosa piace all’America. L’America va in estasi per questo. Ma non per Smotrich.

Gantz ha molto più sangue che gli cola dalle mani; per quanto ne sappiamo, Smotrich non ha ancora ucciso nessuno. Ma agli occhi di Washington, Gantz è visto come un Ministro della Difesa che porterà la pace.

Anche Yoav Gallant, che non è meno responsabile del massacro criminale nella Striscia di Gaza e in altri luoghi, sarebbe accolto volentieri dagli americani. Non si sentirebbe una parola dal Pentagono o dal Dipartimento di Stato se la nomina andasse a Gallant, l’uomo che parla di “schiacciare la testa del serpente” a Gaza e del pugno di ferro che dovrebbe essere usato contro i prigionieri che vivono nella prigione più grande del mondo. Vanno bene tutti, ma non Smotrich.

Smotrich potrebbe rivelarsi una persona che infrange le regole, e questo è ciò di cui tutti hanno paura, sia in Israele che in America. Finché tutto rimane entro i limiti accettati – espropriare, uccidere, costruire insediamenti ma non legalizzarli, annettere de facto ma non de jure – tutti possono stare tranquilli.

L’America teme che venga svelata la verità sul suo alleato, sotto il quale cinque milioni di persone vivono da 55 anni in condizioni vergognose, senza alcun diritto. Gli americani vogliono un’oppressione tranquilla ed educata, come quella di Gantz e Gallant, in modo che il mondo non sospetti, per carità, che il leader del mondo libero finanzi, armi e sostenga i cattivi, i peggiori.

Smotrich potrebbe dimostrarsi meno educato. Quindi dobbiamo sperare che abbia quella nomina.

È vero che Smotrich potrebbe fare cose molto brutte, ma è difficile che possano essere peggio dell’occupazione. La sofferenza potrebbe aumentare, i coloni e i soldati potrebbero scatenarsi ancora di più. Ma forse questo potrebbe finalmente smuovere l’acqua stagnante in cui milioni di persone vivono in una situazione subumana da decenni, mentre la fine continua ad allontanarsi.

La situazione chiede a gran voce uno scossone, urla per uno scossone. Non arriverà né dalla sinistra israeliana né dal mondo, finché si manterrà l’illusione. Ma un Bezalel Smotrich ministro della difesa potrebbe porre fine a questo autoinganno.

L’America potrebbe trovarsi alla fine della mascherata a cui ha partecipato per tanto tempo, e allora dovrebbe agire. Il Segretario di Stato Antony Blinken e l’Ambasciatore americano Thomas Nides, che sorridono sempre a Israele, dovrebbero intervenire.

In questo momento, non c’è speranza più grande di questa: la speranza che Bezalel Smotrich sia il prossimo Ministro della Difesa israeliano.

Gideon Levy

https://www.haaretz.com/opinion/2022-11-20/ty-article/.highlight/smotrich-for-the-defense-ministry/00000184-91ec-d53f-a5fe-bbee50690000

Nota: Val la pena riportare l’opinione di John Whitbeck, un legale di diritto internazionale che ha svolto il ruolo di consigliere dei palestinesi nel corso di trattative con Israele. Nel diffondere l’articolo di cui sopra nella cerchia dei suoi conoscenti, Whitbeck ha così commentato:

Gideon Levy esamina le potenziali conseguenze della possibile nomina a Ministro della ‘Difesa’ di Israele del leader ultra-razzista del partito Sionismo Religioso, Bezalel Smotrich.

Io sono meno ottimista di Gideon, soprattutto per quanto riguarda la sua affermazione che “Washington non sarebbe più in grado di inneggiare ai ‘valori condivisi'”.

Mentre il gruppo coloniale al potere nella Palestina storica ha stabilito un ottimo record per il maltrattamento di una popolazione indigena, il trattamento della popolazione indigena del Nord America da parte del gruppo coloniale al potere in quella terra è stato ancora peggiore – almeno fino al momento in cui il numero dei sopravvissuti è diventato così ridotto da poter essere praticamente ignorato.

Mi sembra che l’eccezionale affinità culturale e politica tra gli Stati Uniti e Israele sia meno attribuibile a un’eccezionale devozione condivisa per la democrazia che a una storia condivisa di genocidio e pulizia etnica e ai valori condivisi derivati da quella storia condivisa.

L’affinità dell’Australia e del Canada per Israele, testimoniata dai loro voti abituali alle Nazioni Unite, può essere attribuita ad analoghi motivi.

Se la gloriosa narrativa nazionale di un Paese ha richiesto il genocidio di un altro popolo, è meno probabile che i cittadini di quel Paese siano sconvolti dalla semplice pulizia etnica, dal razzismo e dall’apartheid, rispetto alla maggior parte dell’umanità.

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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