Roma, 10.07.2022.
Ho seguito sulla WEBTV del Parlamento Italiano, il 6 luglio 2022, l’audizione alla
Commissione Esteri di Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui
diritti umani nei territori occupati palestinesi del ’67. Ho apprezzato nella sua
relazione la competenza e conoscenza della situazione, e in modo particolare la sua
difesa del Diritto Internazionale.
Avrei atteso da parte del Presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari
della Camera dei Deputati, On. Piero Fassino, un ringraziamento per tale chiarezza e
ricchezza di analisi.
L’on. Fassino invece, in modo aggressivo e poco consono al ruolo di Presidente di
Commissione, ha accusato la dott.ssa Albanese di “mancanza di terzietà”,
rimproverandola di dare un “eccesso di attenzione al dato giuridico” e alla legalità
internazionale, dimenticando che proprio l’accertamento degli illeciti internazionali
costituisce la base del mandato della relatrice delle Nazioni Unite.
Ma queste accuse non gli sono bastate, è andato ben oltre attribuendo alla Relatrice,
riferendosi ad una intervista rilasciata dalla stessa ad Altreconomia
(https://altreconomia.it/francesca-albanese-il-mio-impegno-per-i-diritti-in-palestina/),
di sostenere l’uso della violenza palestinese, leggendo frasi manipolate e fuori dal
contesto.
Molte grave e scorretto che l’on. Fassino abbia trattato con fastidio ed arroganza la
relatrice dell’ONU, sciorinando la sua conoscenza della storia della nascita di quel
paese, sostenendo, per gli eventi del ‘47-‘48, la narrazione d’Israele, messa in
discussione anche da storici israeliani.
In realtà l’on. Fassino non è nuovo alla sottovalutazione, anzi alla svalutazione del diritto
internazionale in nome della realpolitik; altre volte ha avuto modo di esprimere la sua
“equidistanza”, che nei fatti rivela una sostegno a chi viola palesemente il Diritto
Internazionale, non solo occupando militarmente un paese, ma praticando un regime
di apartheid, come ormai denunciato, in primo luogo dai palestinesi, e poi da
organizzazioni, solo per citarne alcune, come B’Tselem, Human Rights Watch,
Amnesty International.
Rivendicare l’autonomia della politica non significa, come fa l’on. Fassino, calpestare il
diritto internazionale e mettere sullo stesso piano il paese occupante, che viola i diritti
umani e illegalmente costruisce colonie, confiscando terra e risorse ai palestinesi, e il
popolo palestinese che vive sotto occupazione militare da più di 55 anni.
L’on. Fassino si prende la libertà di fare a meno del dettato costituzionale e dei valori giuridici della
Repubblica in politica estera.
Mi auguro che il Presidente della Commissione Esteri presenti le sue scuse formali
alla relatrice, ma che soprattutto prenda seriamente in considerazione le relazioni
degli incaricati ONU, chiedendo ad Israele di non ostacolare le loro indagini, visto che
finora sono stati impediti di svolgere sul campo il proprio mandato vedendosi negato il
visto di ingresso in Israele.
Mi chiedo anche se il comportamento del Presidente Fassino non sia espressione di
una certa forma di misoginia nei confronti di una donna, l’Avvocata Francesca
Albanese che ricopre un ruolo di estrema importanza e delicatezza, mostrando al
mondo le eccellenze del nostro paese; a lei voglio esprimere la mia solidarietà e
rispetto per la sua onestà morale ed intellettuale.
Il nostro paese, il nostro Parlamento ha bisogno di Presidenti di Commissione e di
parlamentari che siano all’altezza del loro compito: applicare il Diritto Internazionale
e la nostra Costituzione.
L’on. Fassino avrà questo coraggio?
Me lo auguro, anche per rispetto alla sua passata appartenenza al partito di Togliatti e
Berlinguer.
Luisa Morgantini
Già Vice Presidente Parlamento Europeo
Presidente AssopacePalestina .
1 commento su “Lettera aperta di Luisa Morgantini, già Vice Presidente del Parlamento Europeo e Presidente AssopacePalestina, inerente il Presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento Italiano, on. Piero Fassino”