di Hagar Shezaf,
Haaretz, 30 giugno 2022.
Dopo aver congelato l’anno scorso i finanziamenti al gruppo per i diritti Al-Haq, a seguito delle accuse di Israele, l’organismo europeo è pronto a ripristinarli dopo aver riscontrato che non ci sono sospetti di frode o cattiva condotta né motivi per un’indagine.
La Commissione Europea è pronta a ripristinare i finanziamenti per un progetto gestito dall’organizzazione palestinese Al-Haq, dopo che li aveva sospesi per le accuse di Israele secondo cui i fondi servivano a finanziare un’organizzazione terroristica. In una lettera inviata ad Al-Haq questa settimana, un funzionario dell’Unione Europea ha affermato che l’agenzia antifrode della Commissione (OLAF), ha completato la sua valutazione iniziale delle affermazioni israeliane e non ha trovato motivi per aprire un’indagine vera e propria. La lettera ha aggiunto che l’OLAF non ha riscontrato alcun sospetto di frode o di altre scorrettezze finanziarie nella gestione da parte di Al-Haq del progetto finanziato dall’UE.
La Commissione aveva congelato i finanziamenti ad Al-Haq nel maggio 2021, a causa delle affermazioni di Israele secondo cui essa costituisce un gruppo terroristico e le donazioni dell’UE sarebbero state utilizzate per finanziare attività terroristiche.
L’UE ha anche congelato i finanziamenti al Centro Palestinese per i Diritti Umani, un’organizzazione attiva nella Striscia di Gaza, ma anche questi fondi saranno ora ripristinati. Tuttavia, la decisione di ripristinare i fondi congelati non indica nulla per quanto riguarda futuri finanziamenti dell’UE a queste organizzazioni.
Israele stesso ha messo fuori legge Al-Haq solo lo scorso ottobre, insieme ad altre cinque organizzazioni palestinesi, affermando che esse stavano utilizzando parte del loro denaro per finanziare le attività del PFLP (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina). A dicembre, l’Unione Europea ha informato Al-Haq che stava ancora esaminando le affermazioni di Israele.
L’organizzazione ha accusato la Commissione Europea di ignorare le sue domande sulla sospensione dei finanziamenti e di aver violato un impegno contrattuale con Al-Haq. Due settimane fa, Al-Haq ha intentato una causa contro la Commissione presso un tribunale di Bruxelles.
Anche se l’UE ha ora ripristinato il finanziamento, Al-Haq non intende ritirare la causa, sostenendo che la sospensione ha danneggiato la sua reputazione e compromesso le sue attività.
Il direttore di Al-Haq, Shawan Jabarin, ha detto di non aver mai avuto dubbi sul fatto che la sospensione sarebbe stata revocata, perché “sapevamo che il congelamento, così come la dichiarazione di Israele su Al-Haq e altre organizzazioni, non aveva alcuna base fattuale”. La sospensione, ha accusato, era un atto puramente politico volto a danneggiare la reputazione dell’organizzazione.
“Siamo felici di vedere che la Commissione ha ritrattato questa decisione dannosa ed è tornata nella giusta direzione di sostenere la società civile e i diritti umani”, ha aggiunto.
Il mese scorso, alcuni diplomatici hanno dichiarato ad Haaretz che la decisione della Commissione di congelare il sostegno ad Al-Haq nel maggio 2021 è stata una mossa molto insolita. Hanno detto che dietro la decisione c’era Oliver Varhelyi, commissario UE per il Vicinato e l’Allargamento e alleato del presidente ungherese Viktor Orban.
“È stato molto strano vedere la Commissione prendere una posizione diversa da quella degli Stati membri”, ha detto uno di loro.
Anche Al-Haq ha incolpato Varhelyi per la decisione.
Altri diplomatici europei hanno detto che il materiale fornito da Israele a sostegno delle sue affermazioni non era persuasivo.
Recentemente la Commissione ha anche annunciato che ripristinerà gli aiuti per l’Autorità Palestinese. Tali aiuti erano stati congelati a causa delle affermazioni israeliane secondo cui nei libri di testo dell’Autorità Palestinese si trovano contenuti antisemiti.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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