L’indagine israeliana sull’uccisione della giornalista palestinese-americana finisce prima di cominciare

di Robert Mackey,

The Intercept, 19 maggio 2022.

Israele non indagherà sui soldati che hanno sparato in direzione di Shireen Abu Akleh, anche se nuove prove minano la versione israeliana dei fatti.

I palestinesi rendono omaggio al luogo in cui la settimana scorsa è stata uccisa la corrispondente di Al Jazeera Shireen Abu Akleh nella città di Jenin, nella Cisgiordania occupata. Nasser Ishtayeh/SOPA Images/LightRocket via Getty Image

La polizia militare israeliana avrebbe deciso di non aprire alcuna indagine penale sull’uccisione della reporter palestinese americana Shireen Abu Akleh, anche se un video appena pubblicato sembra contraddire l’affermazione dell’esercito israeliano secondo cui la giornalista si trovava vicino a militanti palestinesi quando le hanno sparato la settimana scorsa nella Cisgiordania occupata.

Amos Harel, corrispondente militare senior del quotidiano israeliano Haaretz, ha riferito giovedì che la decisione di non indagare sui soldati israeliani che potrebbero aver sparato il colpo fatale è arrivata dopo che una revisione interna dell’unità di commando delle Forze di Difesa Israeliane “ha trovato sei casi di spari dell’IDF contro palestinesi armati che si trovavano vicino ad Abu Akleh”, mentre quest’ultima riferiva su un raid israeliano in un campo profughi a Jenin.

Secondo Harel, la divisione per le indagini penali dell’esercito israeliano ha semplicemente accettato i resoconti dei soldati che hanno aperto il fuoco, ma che “hanno testimoniato di non aver visto affatto la giornalista e di aver puntato il fuoco contro gli uomini armati, che erano effettivamente nelle vicinanze”.

Tuttavia, poche ore dopo il resoconto di Harel, un video postato su Twitter da Rushdi Abualouf, un giornalista palestinese della BBC, sembrava smentire l’affermazione secondo cui Abu Akleh si trovava vicino a uomini armati palestinesi impegnati in uno scontro a fuoco con le truppe israeliane. Il filmato mostra che Abu Akleh e diversi altri giornalisti, che indossavano tutti giubbotti blu con la scritta “Press”, stavano invece camminando in direzione dei soldati israeliani, mentre i giovani dietro di loro stavano parlando e scherzando, quando improvvisamente sono stati esplosi degli spari e Abu Akleh e un suo collega sono stati entrambi colpiti.

Come ha spiegato su Twitter lo scrittore e analista politico Yousef Munayyer, “all’inizio del video si vede che l’atmosfera è rilassata, quello che dicono non è molto chiaro soprattutto perché ridacchiano”. Poi si sentono diversi spari e i giovani si disperdono, si sente una voce che dice: “Qualcuno è stato colpito?” e chiama un’ambulanza. Poi, dopo altri spari, qualcuno grida: “Shireen! Shireen!” e, tra le frenetiche richieste di un’ambulanza, il disperato avvertimento: “Rimanete dove siete, non muovetevi!”.

Un video pubblicato il giorno dell’uccisione, la scorsa settimana, sembra mostrare che le persone che hanno cercato di raggiungere Abu Akleh, ferita a morte, sono state colpite da colpi di arma da fuoco mentre si avvicinavano a lei.

Harel ha anche riferito che non è prevista una vera e propria indagine penale sui soldati israeliani perché “una tale indagine, che richiederebbe di interrogare dei soldati come potenziali sospetti criminali per le loro azioni durante un’operazione militare, provocherebbe opposizione e polemiche all’interno dell’IDF e nella società israeliana in generale”.

Quest’ultima evidenza di impunità per l’esercito israeliano ha indignato i critici dell’occupazione israeliana in corso, che impone il dominio militare su milioni di palestinesi che vivono nel territorio conquistato durante la guerra del 1967. “Israele stesso sta smascherando il gioco di tutti i Paesi che gli hanno chiesto di condurre un’indagine”, ha osservato Edo Konrad, direttore di +972, una rivista online senza scopo di lucro gestita da un gruppo di giornalisti palestinesi e israeliani. “Sa che nessuno lo riterrà responsabile, che il denaro continuerà a scorrere e allo stesso tempo si assicurerà che nessuno ‘saprà mai veramente’ chi ha ucciso Shireen Abu Akleh”, ha aggiunto Konrad.

Mentre i commentatori negli Stati Uniti si chiedevano come avrebbe reagito l’amministrazione Biden alla notizia che l’esercito israeliano si rifiutava di condurre l’indagine approfondita che si era impegnato a svolgere solo una settimana fa, negli ultimi giorni gli alti funzionari americani hanno fatto di tutto per dimostrare quello che il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha definito “un sostegno ferreo alla sicurezza di Israele”.

Il ministro della difesa israeliano Benny Gantz e il consigliere americano per la sicurezza Jake Sullivan.

Mentre Sullivan incontrava il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz giovedì alla Casa Bianca, l’esercito israeliano celebrava una visita amichevole in Israele del tenente generale Michael Kurilla, nuovo comandante del Central Command degli Stati Uniti.

L’uccisione di Abu Akleh può non aver scosso le relazioni di Israele con gli Stati Uniti, ma ha destabilizzato la fragile coalizione di governo del Paese. Giovedì, una parlamentare di sinistra ha citato l’attacco della polizia israeliana la scorsa settimana contro i partecipanti al funerale dell’amata corrispondente palestinese-americana a Gerusalemme come una delle ragioni che l’hanno spinta a ritirare il suo sostegno al governo, il che potrebbe costringere a nuove elezioni.

Ghaida Rinawie Zoabi, infatti, cittadina palestinese di Israele che rappresenta il partito Meretz, in una lettera per spiegare la sua decisione, ha scritto che la sua speranza che arabi ed ebrei potessero lavorare insieme per realizzare “un nuovo percorso di uguaglianza e di rispetto” era stata delusa da una serie di “posizioni aggressive, intransigenti e di destra” assunte dai leader della coalizione. La vista della polizia che attaccava i partecipanti al funerale di Abu Akleh, facendo quasi cadere la bara, l’ha spinta a prendere quella che ha definito “una decisione morale” di non sostenere più il governo.

https://theintercept.com/2022/05/19/israeli-investigation-killing-palestinian-american-journalist-ends-begins/

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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