Le autorità israeliane arrestano l’accompagnatore di una malata di cancro al valico di Erez

da: Al Mezan Center for Human Rights,

26 gennaio 2021. 

La comunità internazionale deve intervenire perché Israele smetta di approfittare dei bisogni umanitari dei residenti a Gaza

Le autorità israeliane continuano a utilizzare il valico di Erez come un mezzo per intrappolare i Palestinesi residenti a Gaza, in particolare quelli che necessitano urgentemente di cure mediche, a cui viene concesso un permesso solo per subire poi un arresto arbitrario al valico. I permessi dei pazienti e quelli degli accompagnatori dei pazienti vengono concessi solo nei casi che riguardano un urgente bisogno umanitario.

Nell’ultimo incidente, avvenuto lunedì mattina, 25 gennaio 2021, le autorità israeliane al valico di Erez hanno arrestato Walaa Mohammed Refaie, 35 anni, nonostante avessero approvato la sua richiesta di accompagnare la moglie all’ospedale al-Makassed di Gerusalemme. La moglie di Refaie, la 32enne Walaa Ayoub (Refaie), è una malata di cancro a cui era stato concesso un permesso di uscita dopo aver ricevuto una richiesta trasferimento all’ospedale per le cure.

Mentre passava attraverso i controlli di sicurezza al confine, la signora Refaie è stata informata dell’arresto del marito. Le è stato permesso di fare il viaggio in ospedale non accompagnata. La sera dello stesso giorno, Refaei ha fatto sapere per telefono a sua moglie che era detenuto nella prigione centrale di Ashkelon.

Il Centro Al Mezan per i diritti umani condanna fermamente l’arresto arbitrario e la detenzione di Walaa Mohammed Refaei e le politiche e le pratiche delle autorità israeliane che ostacolano l’accesso all’assistenza sanitaria. In tal modo, le autorità israeliane non rispettano le regole e gli obblighi fondamentali di una potenza occupante stabiliti dal diritto internazionale. Al Mezan sottolinea inoltre che il dolore fisico e psicologico che i pazienti e i loro congiunti sopportano mentre tentano di accedere all’assistenza sanitaria è una forma di trattamento o di punizione crudele, inumana e degradante.

Al Mezan ribadisce i suoi inviti alla comunità internazionale affinché tuteli il rispetto del diritto internazionale ed eserciti pressioni su Israele, la potenza occupante, per garantire la libertà di movimento di merci e persone e per sostenere il diritto dei pazienti palestinesi all’assistenza sanitaria e garantire la sicurezza dei loro accompagnatori.

http://www.mezan.org/en/post/23905

Traduzione di Donato Cioli – AssopacePalestina

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