Dichiarazione congiunta dei promotori della Conferenza, seguita dal video dell’intervento di Luisa Morgantini, presidente di AssopacePalestina.
Dichiarazione congiunta dei promotori della Conferenza, seguita dal video dell’intervento di Luisa Morgantini, presidente di AssopacePalestina.
L’Italia, repubblica nata dalla Resistenza, ha il dovere morale di riconoscere lo stato di Palestina, la cui identità è strettamente legata alla lotta contro l’occupazione sionista. Se lo facesse, mi divertirebbe assistere alle reazioni sbalordite e indignate dei vari Di Segni, Molinari, Mieli, Ferrara, Meotti, Fiano etc. Ma poi cosa cambierebbe? Niente, temo. L’occupazione è andata troppo oltre e non c’è più spazio per uno stato palestinese. L’ANP dovrebbe prenderne atto e quindi dichiarare morto lo stato-mai-nato, restituendo a Israele la completa amministrazione della Cisgiordania e dei suoi abitanti arabi. Questo metterebbe Israele di fronte alle sue responsabilità, lo obbligherebbe a decidere cosa fare dei palestinesi, senza più l’alibi di una amministrazione palestinese autonoma, che è la foglia di fico della realtà dell’apartheid. Ma neanche questo avverrà perché la dirigenza palestinese ha interesse a mantenere la finzione dello stato, con il potere (molto teorico) che ne consegue e i benefici economici (molto concreti) che ne ricava. Lo pensavo 13 anni fa, all’epoca del primo viaggio in Palestina, e ancor più oggi.