Comunicato stampa del Comitato per la Marcia del Ritorno.

Comitato per la Marcia del Ritorno

Comunicato stampa

28 settembre 2018

Nel 27° venerdì: Le forze di occupazione israeliane continuano a commettere i loro crimini contro pacifici dimostranti, nel corso delle Marce del Ritorno e della Rottura dell’Assedio.

Il Comitato di Sostegno Legale e Internazionale: Le minacce americane agli organismi e alle organizzazioni internazionali per i diritti umani sono un’ulteriore prova della loro permanente politicizzazione del diritto internazionale allo scopo di assicurare l’impunità ai leader e ai soldati dell’occupazione israeliana.

Il Comitato di Sostegno Legale e Internazionale della Commissione Nazionale per le Marce del Ritorno e della Rottura dell’Assedio condanna fermamente l’azione reiterata delle forze di occupazione israeliane nel prendere di mira i Palestinesi che partecipano alle Marce del Ritorno e della Rottura dell’Assedio nella Striscia di Gaza per il 27° venerdì consecutivo. Le forze di occupazione israeliane, venerdì 28 settembre, fino alle 20.00 ora locale in Palestina, hanno deliberatamente fatto ricorso a un uso sproporzionato e letale della forza contro i dimostranti. Questo ha portato all’assassinio di sei civili: Mohammed Nayef Al-Houm (14 anni), Nasser Azmi Musabeh (12 anni), Iyad Khalil Ahmed Al-Sha’er (20y anni), Mohammed Waleed Haniya (24 anni), Mohammed Bassam (24 anni), and Mohammed Ali Mohammed Anshasi (18 anni), oltre al ferimento di 506 dimostranti, inclusi 35 bambini, 4 donne, 4 paramedici e 2 giornalisti, causato dall’uso di proiettili veri e gas lacrimogeni.

I reiterati crimini israeliani si inseriscono nel quadro delle ininterrotte violenze dell’occupazione per cui si uccidono deliberatamente manifestanti pacifici, ledendo la loro incolumità fisica, e mostrando un continuo disprezzo nei confronti del diritto internazionale. Durante il periodo compreso tra il 30 marzo e il 21 settembre del 2018, le forze di occupazione hanno ucciso 184 civili, tra cui 32 bambini, 4 donne, 2 giornalisti, 3 paramedici, e hanno ferito 20470 cittadini, tra cui 3840 bambini, 1750 donne, 270 giornalisti e 400 tra paramedici e personale medico.

Il Comitato di Sostegno Legale e Internazionale della Commissione Nazionale per le Marce del Ritorno e della Rottura dell’Assedio pone l’accento su:

  • La modalità pacifica delle marce del ritorno e delle attività ad esse correlate: i civili hanno il diritto di alzare la voce e manifestare contro l’occupazione e i suoi crimini contro i Palestinesi. I fatti sul campo indicano, senza ombra di dubbio, che le marce sono pacifiche, sia che si tratti di marce settimanali o giornaliere, sia che si svolgano durante il giorno o durante la notte.
  • Le Forze di occupazione israeliane hanno continuato ad avere come obiettivo i civili che esercitano il loro diritto a manifestare pacificamente, oppure lavorano come reporter o si prodigano nell’impegno umanitario. Si tratta di una grave violazione delle norme del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale, che contravviene allo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale e alla quarta Convenzione di Ginevra.
  • Le forze di occupazione israeliane uccidono e feriscono, deliberatamente, i manifestanti palestinesi che partecipano alle Marce del ritorno, con un evidente rifiuto e disprezzo dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Il metodo delle forze di occupazione israeliane, nel trattare con pacifici dimostranti palestinesi, si inserisce nell’ambito di un progetto sistematico e di una scelta politica fatta ai più alti livelli dello stato occupante israeliano.
  • Il fatto che vengono ripetutamente presi a bersaglio bambini, donne, personale medico, giornalisti, utilizzatori di aquiloni e palloncini fornisce un’ulteriore dimostrazione del rifiuto da parte delle forze di occupazione di rispettare i principi giuridici internazionali riconosciuti, in particolare i principi del diritto internazionale umanitario che pretendono proporzionalità, distinzione e necessità di ogni intervento.
  • L’illegalità dell’assedio israeliano e la punizione collettiva inflitta agli abitanti della Striscia di Gaza vìolano le regole del diritto umanitario internazionale e sono un crimine contro l’umanità, vietato dalle leggi dei diritti umani internazionali, dalle convenzioni e dai trattati internazionali, tra cui la Quarta Convenzione di Ginevra, relativa alla protezione dei civili in tempo di guerra, la Convenzione dell’Aia del 1907 che proibisce le punizioni collettive e le misure repressive contro i civili, rendendo la rottura e la fine dell’assedio un dovere legale imposto dalle regole del diritto umanitario internazionale e dalla legge in materia di diritti dell’uomo.

Il Comitato Giuridico saluta le decine di migliaia di partecipanti che hanno aderito alla marcia del venerdì, esprime la sua solidarietà alle famiglie dei martiri e dei feriti e promette loro di lavorare fermamente allo scopo di denunciare i crimini israeliani, facendo il possibile per accertare la responsabilità dei criminali di guerra israeliani relative ai loro reati contro i manifestanti palestinesi. Pertanto, il Comitato Giuridico dichiara quanto segue:

Il Comitato Giuridico condanna l’istigazione israeliana contro marce e raduni pacifici, in violazione al diritto di riunirsi in assemblea non violenta, garantito dalle convenzioni internazionali. Afferma che tutte le giustificazioni e le argomentazioni dell’occupante per colpire i civili che partecipano alle marce del ritorno –sia quelle che affermano che le leggi sui diritti umani non si applicano alle manifestazioni nella Striscia di Gaza, sia quelle che dichiarano i palloni e gli aquiloni termici un obiettivo militare, o che ritengono di esercitare un diritto all’autodifesa– sono tutte affermazioni false e illegali, dal momento che questi diritti non si applicano allo stato occupante, ma alle persone che resistono all’occupazione.

Il Comitato Giuridico accoglie favorevolmente la nomina di Santiago Canton in qualità di presidente della Commissione d’Inchiesta e di accertamento dei fatti, voluta dal Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU. Invita la Commissione a lavorare strenuamente per realizzare i suoi obiettivi, per superare l’ostacolo della non cooperazione con il Comitato da parte delle forze di occupazione israeliane, e per assicurare che il suo mandato venga esercitato in modo imparziale, trasparente e tale da rappresentare il primo passo sulla via del risarcimento delle vittime.

Il Comitato Giuridico chiede a Michelle Bachelet, la nuova Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, di esprimere il suo rifiuto e la sua condanna nei confronti dei crimini e delle politiche israeliano-americane che minano i diritti del popolo palestinese e violano le decisioni di legittimità internazionale.

Il Comitato Giuridico chiede ai leader dei paesi riuniti nella 73ª Assemblea Generale di lavorare con decisione per individuare gli strumenti legali necessari all’attuazione delle risoluzioni dell’Assemblea Generale sulla questione palestinese, compresa una risposta alle minacce americane indirizzate agli organismi internazionali e alle organizzazioni che si occupano di diritti umani.

Il Comitato Giuridico chiede alla comunità internazionale, agli organismi delle Nazioni Unite, al Consiglio per i Diritti Umani e alle Alte Parti Contraenti della Convenzione di Ginevra di adempiere alle loro responsabilità morali e legali per proteggere i civili palestinesi e i manifestanti nella popolare “marcia del ritorno”, indicando i leader dell’occupazione come i veri responsabili dei crimini commessi contro i partecipanti e i pacifici manifestanti.

Il Comitato Giuridico chiede ai dirigenti palestinesi di denunciare i crimini dell’occupazione contro i dimostranti e di inoltrare tutti i fascicoli al Tribunale Penale Internazionale permanente, ai sensi dell’articolo 14 della Carta di Roma, e non solo a inoltrare il fascicolo relativo agli insediamenti, ciò che garantirebbe che i criminali israeliani siano ritenuti responsabili. Ribadisce inoltre la sua richiesta al Procuratore della Corte Penale Internazionale di prendere una decisione equa per aprire un’indagine penale sui crimini israeliani commessi nel quadro della questione palestinese.

Il Comitato Giuridico chiede al Presidente e al Governo palestinese di iniziare immediatamente a revocare le misure punitive e illegali imposte alla Striscia di Gaza e di adottare tutte le misure per rafforzare la determinazione dei cittadini nella Striscia di Gaza e a Gerusalemme e la creazione di un clima adatto a ripristinare l’unità nazionale sulla base dello stato di diritto e del partenariato politico.

Il Comitato Giuridico sollecita i movimenti di solidarietà con il popolo palestinese e i Palestinesi riuniti in ogni contesto ad agire su tutti i livelli legali, politici, diplomatici, dei diritti umani e popolari per assicurare il sostegno alle marce del ritorno e le richieste dei partecipanti, cosa che contribuirà al boicottaggio, all’isolamento e all’assunzione di responsabilità dello stato occupante israeliano, al rafforzamento della protezione dei Palestinesi, al sostegno della loro lotta per abolire l’assedio imposto alla Striscia di Gaza per il dodicesimo anno consecutivo, a mettere argine ai crimini di colonizzazione e discriminazione razziale, alla giudaizzazione di Gerusalemme e a rendere effettivo il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, in conformità con la risoluzione 194, con lo scopo di porre fine ai loro settant’anni di sofferenza.

http://aohr.net/en/2018/08/25/press-release-the-legal-and-international-advocacy-committee-for-the-22nd-consecutive-friday/

Traduzione di Daniela Marrapese

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