Sostegno all’Intifada e alla soluzione a due stati. Opinioni discordanti sul coordinamento della sicurezza. Aumenta la popolarità di Marwan Barghouthi mentre declina la fiducia nell’Autorità Palestinese e nei suoi rappresentanti. Opinioni negative sull’ISIS. Fiducia nell’Unione Europea.
Sostegno all’Intifada
L’ultimo sondaggio di opinione condotto dal Jerusalem Media and Communication Centre ha mostrato che una maggioranza pari al 55,9% dei Palestinesi appoggia la continuazione dell’insurrezione attuale, mentre il 41% è contrario. È da notare che la maggioranza dei favorevoli sono nella Striscia di Gaza (75,8%) mentre la maggioranza dei contrari sono in Cisgiordania (51,6%). Inoltre, la maggioranza degli intervistati (56,2%) è favorevole al proseguimento degli attacchi coi coltelli; il 41,1% è invece contrario. Un maggior sostegno all’intifada dei coltelli si riscontra a Gaza, ove la maggior parte degli intervistati, ossia il 79,5%, ha detto di appoggiarla, mentre nella Cisgiordania il 53,9% è contrario.
Soluzione a due stati
La soluzione a due stati è ancora la più accettabile secondo gli intervistati, con la maggioranza del 69% che è contraria a qualunque modifica nella politica dell’Autorità Palestinese (che chiede uno stato indipendente in Cisgiordania e Striscia di Gaza). Solo il 24,8% è favorevole a un cambiamento politico che richieda invece un solo stato con gli stessi diritti per arabi ed ebrei, in tutta la Palestina storica, dal Giordano al mare.
Coordinamento della sicurezza: opinioni contrastanti
Riguardo al coordinamento della sicurezza tra OLP ed Israele, c’è un certo contrasto tra i Palestinesi: il 43,4% è favorevole al proseguimento di tale coordinamento, mentre il 48,2% è contrario. Tuttavia, il 52,7% appoggerebbe il proseguimento, se la sospensione significasse l’interruzione anche del coordinamento civile (che permette visite mediche specialistiche, ecc.), mentre il 38,6% è contrario.
Perdita di consenso dell’Autorità Palestinese
Il sondaggio ha mostrato un arretramento del livello di soddisfazione circa l’operato di Mahmoud Abbas (Abu Mazen) come presidente dell’Autorità Palestinese. Nell’agosto 2015 ne era soddisfatto il 52,4% degli intervistati, contro soltanto il 45,3% di marzo 2016. Parallelamente, c’è stata una diminuzione nella percentuale di coloro che ritengono che Rami al-Hamdallah stia lavorando bene come Primo Ministro (22,2%), rispetto al 25,5% del marzo dello scorso anno.
Il sondaggio ha mostrato anche una caduta nella valutazione del funzionamento di alcune agenzie dell’Autorità Palestinese. La percentuale di coloro che valutano negativamente il sistema scolastico è salita dal 12,9% nell’ottobre 2010 all’attuale 29,3%. Parallelamente, coloro che danno un giudizio negativo sulla Televisione Palestinese sono aumentati dal 17,3% dell’ottobre 2010 all’attuale 29,5%.
Barghouthi risale
Il sondaggio ha mostrato un aumento della popolarità di Marwan Barghouthi: la percentuale di quelli che hanno affermato che lo voterebbero se vi fossero elezioni e Mahmoud Abbas non si candidasse è aumentata dal 10,5% dello scorso agosto al 15,3% attuale. Nel contempo, il presidente Abbas ha mantenuto il primo posto in termini di fiducia (14,4%), seguito da Isma’el Haniyeh (10,8%) e Marwan Barghouthi (9,9%), in costante aumento rispetto al 5,4% dello scorso marzo.
Inoltre, il sondaggio ha mostrato una perdita di consenso da parte di Hamas, sceso dal 22% di marzo 2015 al 16,5% attuale. Al contrario, la fiducia in Fatah resta sostanzialmente stabile, al 35,5% rispetto al 34% di marzo 2015.
Riconciliazione seguita da elezioni
Il sondaggio riporta un aumento della percentuale (54,1%) di coloro che preferiscono che si tengano elezioni solo a condizione che vi sia una riconciliazione completa, rispetto al 37,6% di intervistati che preferiscono elezioni anche senza una completa riconciliazione. Ciò rispecchia un aumento del pessimismo rispetto alla riconciliazione, con solo il 27,8% che si aspetta una riconciliazione entro la fine dell’anno, mentre il 61,3% prevede invece che ciò non avverrà.
ISIS: opinioni negative
Il sondaggio ha mostrato persistenti opinioni negative rispetto all’ISIS, sia in Cisgiordania che a Gaza. La maggioranza degli intervistati (82,1%) ha un atteggiamento negativo rispetto a quanto stanno facendo le forze dell’ISIS, contrariamente al 6,1% che ha invece espresso opinione favorevole. Parimenti, la maggioranza (52,1%) sostiene che l’ISIS danneggia la causa palestinese, mentre solo il 2,8% crede che l’ISIS possa aiutarla.
Credibilità politica ed Unione Europea
La credibilità politica dell’Unione Europea è apparentemente più alta di altre istituzioni internazionali. Un’alta percentuale, il 22,5%, preferirebbe una mediazione UE in caso di ripresa dei negoziati israelo-palestinesi, seguita dall’Egitto (19,2%), dal Quartetto per il Medioriente (16,3%) e dall’ONU (17,9%). Solo il 4,9% preferirebbe che i mediatori fossero gli Stati Uniti.
(traduzione di Gennaro Corcella)