Come e perché boicottare Israele
Che cos’è BDS?
Dal luglio 2005 ad oggi, numerosissime azioni ed iniziative hanno sottoscritto pienamente l’appello della società civile palestinese al Boicottaggio, al Disinvestimento e alle Sanzioni contro il colonialismo israeliano. (http://bdsitalia.org/index.
Un appello chiaro che indirizza la solidarietà concreta che chiunque, in qualsiasi angolo del mondo, può dare alla popolazione palestinese in lotta contro l’espansione coloniale, l’occupazione militare e le politiche di apartheid.
La determinazione dovrà conquistare tre obiettivi molto chiari:
– Porre termine all’occupazione e alla colonizzazione di tutte le terre arabe e smantellare il Muro
– Riconoscimento dei diritti fondamentali dei cittadini Arabo-Palestinesi di Israele alla piena uguaglianza
– Rispetto dei diritti dei profughi palestinesi al ritorno nelle loro case e nelle loro terre come stabilito nella risoluzione 194 dell’ONU
La campagna proseguirà fino al raggiungimento di questi traguardi, e la strada è ancora lunga; ma la campagna BDS si sta sempre di più dimostrando una delle principali preoccupazioni di Israele. (http://bdsitalia.org/index.
Cosa possiamo fare?
Nel cuore del capitalismo, nell’Europa dei diritti basati sul privilegio, è molto facile ritrovare le complicità politiche ed economiche con il Sistema d’Apartheid israeliano, dirette o indirette che siano.
Crediamo sia arrivato il momento in una metropoli come Roma, centro del potere politico dello Stato italiano palesemente asservito al colonialismo sionista, di dare nuovo slancio e meglio organizzare la campagna BDS partendo da analisi e strategie condivise, in modo da rafforzare il contributo dei/delle solidali con la popolazione palestinese.
Scegliendo insieme gli obiettivi, con una progettualità diffusa, è possibile uscire dalla consuetudine a mobilitarsi unicamente davanti ai grandi massacri dell’esercito israeliano, tralasciando la quotidiana oppressione del colonialismo.
La campagna BDS sta ottenendo risultati in tutto il mondo: consigli studenteschi universitari, noti artisti, organizzazioni sindacali e perfino imprese, banche e fondi pensioni stanno scegliendo di rompere legami e collaborazioni con lo Stato israeliano. (http://bdsitalia.org/index.
Le prove concrete non sono solo le dichiarazioni e le effettive recisioni degli accordi, ma anche l’investimento economico che Israele è costretto a fare nella lotta dichiarata contro la campagna BDS e nella propaganda.