È stato necessario modificare il video della presentazione del libro Ebrei arabi: terzo incomodo?– svoltasi nel dicembre scorso a Torino – poiché conteneva affermazioni errate della curatrice che lei stessa ha voluto smentire. Infatti non avrebbero potuto i soli ebrei iracheni (che erano, in tutto, 120.000) sostituire i palestinesi in fuga dalle loro case e terre, come viene spiegato nel testo – anche questo corretto – che accompagna il video. La curatrice si scusa con il pubblico per il suo errore.
Susanna afferma che dopo la pulizia etnica palestinese del ’48 e la fuga di 750.000 palestinesi, fra la fine degli anni ’40 e la metà dei ’50 le loro case vennero occupate da altrettanti ebrei di origine araba in arrivo dai paesi mediorientale e nordafricani. Parla di attentati alle sinagoghe in Iraq, ad opera di agenti del Mossad, per creare il panico e spingere gli ebrei iracheni a emigrare in Israele; racconta di rapimenti di bambini ebrei appena arrivati con le famiglie nel nuovo stato (alcuni dati parlano di 2000 bambini, altri arrivano a 4500), fra cui molti yemeniti, da affidare a famiglie ebraiche facoltose ma soprattutto di origine occidentale; definisce Israele stato coloniale etnocratico e spiega come sia stato creato “l’odio” degli ebrei arabi verso i palestinesi; quei palestinesi, e in particolare quelli di Gaza, che secondo Susanna sono considerati dalle gerarchie israeliane carne da cannone.
Si ringrazia il Centro di documentazione Invicta Palestina per la segnalazione