Caro/a Candidato/a,
Con le prossime elezioni si verranno a determinare i nostri indirizzi politici ed economici sia locali, che nazionali ed internazionali.
Per quanto ci riguarda, prima di decidere chi e come votare è fondamentale sapere quale sia la posizione dei/lle possibili eletti/e, e quindi anche il Suo specifico impegno futuro, in merito ai provvedimenti da attuare per giungere all’affermazione dei diritti fondamentali e inalienabili del popolo palestinese.
Dal 1967 la popolazione della Cisgiordania e Gaza vive sotto occupazione militare israeliana. Un’occupazione illegale e condannata più volte da diverse risoluzioni delle Nazioni Unite. Oltre a queste, Israele ha violato e continua a violare altre risoluzioni Onu, tra cui quelle che riguardano la libertà di movimento, la costruzione illegale di colonie nei territori occupati e il muro, considerato illegale e da smantellare da parte del Tribunale Internazionale dell’ Aja, ma che invece continua inesorabile la sua strada, e come risposta al voto di riconoscimento dello Stato di Palestine come membro osservatore alle Nazioni Unite, mette in cantiere nuove colonie in modo particolare nella zona E1 nei pressi di Gerusalemme Est. Puntualmente violati dallo Stato di Israele sono poi vari articoli della Convenzione di Ginevra. Ma non vorremmo far qui l’elenco di tutte violazioni compiute da Israele, sono tutte rintracciabili, compresi i massacri compiuti verso la popolazione civile.
Ogni volta che si critica Israele si è tacciati di antisemitismo, si usano la tragedia e l’orrore dell’Olocalusto per mettere a tacere i critici, compresi gli ebrei che vengono descritti come “ebrei che odiano gli ebrei”.
Noi che crediamo nel “mai più”, non ci facciamo ricattare e speriamo che non lo faccia neppure Lei.
La sicurezza del popolo di Israele, così come la sicurezza per il popolo di Palestina, è necessaria, ma si ottiene solo con la fine dell’occupazione militare israeliana ed il ripristino della legalità internazionale. Al momento, è evidente come non ci sia simmetria tra le due parti: un popolo è occupato e disarmato, l’altro ha un esercito dei più potenti al mondo che, come abbiamo visto a Gaza, non si fa scrupolo di usare anche le armi al fosforo.
Caro/a Candidato/a, la soluzione giusta della questione israelo-palestinese dipende soprattutto da Lei, come da tutti e da tutte coloro che, come Lei, in Italia e in Europa, decideranno gli indirizzi politici e gli obiettivi futuri delle istituzioni locali e nazionali: solo se l’Italia e l’Europa sapranno e vorranno far proprie le richieste pressanti che provengono dal popolo palestinese e di fronte all’escalation di violenze e soprusi di Israele si assumeranno l’impegno di ripristinare e tutelare i diritti del popolo palestinese, ne potrà conseguire una pace durevole tra coloro che abitano quella terra sulla base del rispetto reciproco tra persone uguali.
Vorremmo davvero che Lei si assumesse la responsabilità di mettere nella sua agenda l’impegno ad una definizione della questione palestinese, per fare in modo che Israele cessi la sua politica coloniale e di occupazione militare della Cisgiordania e di Gaza e il sostegno a tutte quelle forze, come ad esempio i Comitati Popolari per la resistenza nonviolenta che in Palestina e Israele lottano insieme per la libertà, i diritti e la dignità di tutti e tutte.
Una sua risposta pubblica, che espliciti il suo impegno in tal senso, potrebbe dare speranza ad un sogno che vede nella giustizia, e non nella forza, il fondamento per la pace.
E’ davvero necessario restituire alla politica estera del nostro paese il ruolo che le compete.
In fede
Associazione per la Pace
Assopace Palestina
Associazione amicizia Italo-Palestinese
Associazione Il Giardino dei Ciliegi
Comunità dell’Isolotto
Cospe
Le Mafalde –Associazione interculturale