24 maggio: Tomaso Montanari e Paola Caridi lanciano la mobilitazione ‘Un Sudario per Gaza’

di Federica Sozzi

Ultima Voce, 22 maggio 2025.  

“Un sudario per Gaza” sono teli bianchi con cui riempire piazze, strade, finestre. Almeno 50.000, come i civili che hanno perso la vita in Palestina. È questo l’appello di Tomaso Montanari e Paola Caridi per il 24 maggio.

Tempo di genocidio

Così Paola Caridi e Tomaso Montanari definiscono questi due anni interminabili e lanciano una mobilitazione:

Teli bianchi. Sudari. Avvolgono, a Gaza, i corpi dei palestinesi morti ammazzati, e sono così diventati simbolo della strage. Sono, cioè, gli oggetti comuni del nostro tempo crudele. Tempo di genocidio.

Il sudario ricopre, sottrae alla vista del mondo il corpo di cui è stato fatto scempio. Avvolgere nel sudario è un gesto estremo di cura, di pietas. Protegge la dignità degli esseri umani quando le vite non valgono più niente, nella conta approssimativa dei morti.

Come si fa a piangere, onorare la memoria, dei morti di Gaza in quasi 600 giorni di assedio? Come si fa a piangerli uno per uno?

Proviamo a farlo, in silenzio, sabato 24 maggio: in ogni città, paese, contrada d’Italia. Riempiamo piazze, strade, finestre di lenzuoli bianchi a ricoprire il selciato e le facciate di edifici privati e pubblici.

Vorremmo che tutti insieme, in tutta Italia, arrivassero al numero tragico dei 50.000 di Gaza. Tutti insieme saranno i corpi che il mondo non vuole vedere.

Europa sii coraggiosa

Il 19 maggio le strade dell’Aja sono state inondate da 100.000 manifestanti vestiti di rosso per sostenere la Palestina, il 20 maggio l’Unione Europea ha deciso di aprire una revisione formale dell’Accordo di Associazione con Israele, in risposta all’espansione dell’offensiva militare nella Striscia di Gaza e al blocco di aiuti umanitari durato oltre due mesi. Una revisione proposta dal ministro olandese Caspar Veldkamp e doverosa dato che all’art.2 l’Accordo tra Europa e Israele prevede la rescissione in caso non siano rispettati i diritti umani e i principi democratici. Su 27 paesi 9 sono contrari, tra cui Germania e Italia.

Netanyahu intanto prosegue il suo piano di sterminio nella Striscia di Gaza chiamato Carri di Gedeone, riferimento a un episodio della Bibbia in cui Dio volle ridurre l’esercito di Gedeone da 32.000 a soli 300 uomini per dimostrare che la vittoria era possibile solo attraverso la fede.

80.000 metri quadri di aiuti umanitari sono bloccati da Israele. La maggior parte della popolazione sfollata di Gaza, più di 1,3 milioni di persone tra cui più di 610.000 bambini, è intrappolata, senza alcuna possibilità di fuga, mentre gli attacchi israeliani si intensificano e le persone muoiono di fame.

La fame come arma di guerra è severamente vietata dal diritto internazionale ed è codificata come crimine di guerra, così come la negazione dell’assistenza umanitaria è una violazione del diritto internazionale umanitario. Secondo gli ultimi dati dell‘Integrated Food Security Phase Classificationoltre il 93% delle bambine e dei bambini di Gaza sono a rischio critico di carestia. Il web è pieno di video di bambini che da Gaza implorano di mangiare.

L’Europarlamentare Cecilia Strada, di ritorno dalla Palestina è intervenuta nel Parlamento Europeo raccontando come Israele abbia bloccato ogni tipo di aiuto, anche sedie a rotelle, filtri per l’acqua e medicinali.

Gli uomini e donne Palestinesi che abbiamo incontrato ci hanno detto: Europa sii coraggiosa! 

La parlamentare insiste sull’importanza di bloccare l’invio di armi in Israele, la stessa richiesta che oggi in Parlamento le opposizioni unite hanno presentato, insieme alla richiesta di sanzioni e di piena attuazione dei mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti di Netanyahu e Gallant.

È invece passata la mozione di maggioranza che chiede di

Sostenere, insieme ai partner europei e internazionali, ogni tentativo di soluzione negoziata tra Israele e i rappresentanti palestinesi – anche a partire dal piano predisposto dai Paesi Arabi – per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza e per consolidare in modo permanente la cessazione delle ostilità, anche nell’ottica di rilanciare un processo politico verso una pace giusta e duratura in Medio Oriente, basata sulla soluzione dei due stati, con Israele e uno Stato di Palestina che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, all’interno di confini mutualmente riconosciuti.

Una richiesta troppo vaga e incerta per l’urgenza che il piano criminale di Netanyahu richiede. Solo oggi sono morti 82 civili.

Non dimenticare un solo nome

Paola Caridi nella sua lectio magistralis tenuta a Non dimenticare un solo nome – Elegia per i sudari di Gaza scrive:

Teli di mussola, e poi di plastica. Bianchi perché bianco è il colore del sudario. Le sindoni di Gaza sono il simbolo dei corpi che non abbiamo visto, prima, quando erano ancora vivi. Avvolgere, “incartare” i corpi dei defunti non è solo la pratica che dà dignità anche alla morte. È la rappresentazione della fisicità della guerra. Del suo costo insopportabile, occultato dentro sudari allineati, tutti uguali. Tutti bianchi. A restituire la loro storia, il loro volume nel mondo sono i nomi. Scritti con un pennarello che stingerà presto. Dare nome, e non dimenticarne neanche uno, è atto di resistenza. È tentativo, tenace, di conservare la dignità almeno dei morti. Quando persa è stata la strada per salvare i vivi.

Tomaso Montanari e Paola Caridi proseguono l’appello per la mobilitazione del 24 maggio a cui hanno aderito Anpi, Auser, Presidio di Donne per la Pace di Palermo.

Vorremmo che tutti insieme, in tutta Italia, arrivassero al numero tragico dei 50.000 di Gaza. Tutti insieme saranno i corpi che il mondo non vuole vedere.

Facciamolo sui social e negli spazi pubblici, ciascuno con il suo telo.

Facciamolo organizzandoci per condominio, strada, quartiere: ma anche da soli, ognuno alla sua finestra. E le fotografie inondino la rete, con l’hashtag #ultimogiornodigaza

Perché i morti di Gaza tornino ad essere uno scandalo.

https://www.ultimavoce.it/24-maggio-montanari-mobilitazione-sudario-gaza

18 commenti su “24 maggio: Tomaso Montanari e Paola Caridi lanciano la mobilitazione ‘Un Sudario per Gaza’”

  1. Vorrei che però si dichiarasse anche una volta per tutte che i palestinesi sono vittime prima di tutto di Hamas che ha costruito km di tunnel per nascondere le armi, che intercetta i camion di aiuti, che uccide chi cerca di opporsi al suo regime. E tra i 50.000 morti probabilmente la metà sono guerriglieri di Hamas, ma di uomini morti non se ne parla mai. Con questo ciò che sta facendo Bibi col suo governo non è accettabile, ma se non si distingue da una parte hamas dai palestinesi e dall’altra il governo di Israele dagli altri israeliani e dagli ebrei nel mondo, la guerra non avrà mi fine

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    • Israele occupa la Palestina e tiene prigionieri i palestinesi da 70 anni. 1.000.000 di coloni israeliani occupa illegalmente i territori palestinesi, abbattono scuole e case in Cisgiordania. Hamas è un’organizzazione radicale islamica, criminale, da condannare sempre, ma finanziata da Israele quando doveva contrastare Fatah. A prescindere da Hamas e dal 7 ottobre, Israele è uno stato che uccide e opprime un popolo. Ora sta commettendo un genocidio

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  2. Io l’ho fatto stasera. E sarebbe bello che tutti quelli che lo faranno dal proprio balcone scattino foto e le pubblichino. E che tutte le foto vengano raccolte e inviate a chi, indegnamente, ci sta rappresentando.

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  3. E’ una cosa gravissima lasciare questa povera gente senza mangiare; tutto per appropriarsi terre; muoiono persone, bambini che non c’entrano nulla; le guerre devono farle finire; è molto grave

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  4. Fra i morti di Gaza, ricordati da questa manifestazione, ci sono anche gli israeliani rapiti il 7 ottobre, anche bambini piccolissimi, poi uccisi in qualche momento della loro cattività. Ma a differenza delle vittime innocenti di Gaza alle vittime ebree, altrettanto innocenti, morte a Gaza oggi non è dedicato nulla. NULLA.
    Non contano, non vengono citati, non ci si ricorda di loro. Non esistono. Questo NULLA è ciò che si dedica agli israeliani, innocenti, soppressi nei tunnel di Gaza. Questo nulla rende nulla l’eticità di questa manifestazione. Al contrario rende questa manifestazione che, discriminando tra innocenti di cui si piange e innocenti di cui ci se ne frega, indicando agli italiani chi piangere e chi no, la cosa più INFAME, IGNOBILE e ORRIBILE che si poteva immaginare in un paese che si dice civile. In una sinistra che pretende di rappresentare l’anima etica di questa società.

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  5. L’iniziativa è chiaramente politica ed è vile nella misura in cui strumentalizza i morti . Stranamente per i cristiani, massacrati solo perchè cristiani, a Burkina Faso o in altre parti del mondo dove prevale l’Islam jihadista Montanari non prevede lenzuoli bianchi , silenzio più assoluto !!! Lo scopo è solo demonizzare Israele e con Israele gli USA come si addice ad ogni militante di estrema sinistra . Nessun genocidio nessun massacro , l’IDF invita la popolazione ad evacuare da ogni zona di conflitto : sono i terroristi di hamas a tornare cinicamente a confondersi tra la popolazione . Dai presunti 50000 morti ( cifre date da Hamas abituato a decuplitarle ) sottraiamo le morti naturali ( 7000/anno) e i più di 20000 dei miliziani uccisi dall’IDF tanto per cominciare ad essere onesti e poi piangiamo prima le vittime civili della furia fondamentalista dei fratelli musulmani .

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    • Ma per favore! Magari a Gaza non è stato ucciso nemmeno un bambino, nemmeno un medico o un giornalista, non è stata bombardata nessuna scuola, nessun ospedale, nessuna ambulanza. Tutte invenzioni dei militanti di estrema sinistra e , aggiungerei, dell’ONU, della Corte Penale Internazionale e del Vaticano. L’IDF “invita” la popolazione ad evacuare…..
      I nazisti uccidevano 10 civili innocenti per ogni soldato tedesco ucciso dai partigiani. Netanyahu e l’IDF sono oltre 53 ad 1

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