Firenze Today, 4 aprile 2025.
Iniziativa delle realtà vicine alla causa della Palestina: “Rappresenta uno Stato che commette crimini e atrocità, non può stare ai vertici dell’ospedale dei bambini”
Rimuovere il console onorario di Israele, Marco Carrai, dalla presidenza della Fondazione Meyer. Tornano a chiederlo le realtà fiorentine che sostengono la causa palestinese, con una lettera al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che, più volte tirato in causa, non ha mai veramente risposto alla questione.
“Il console di Israele rappresenta un governo accusato di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità. Ciò è in aperto conflitto con il codice etico della Fondazione, che non deve essere strumentalizzata, come accaduto quando il console annunciò l’accoglienza di alcuni bambini palestinesi feriti (da parte del governo che rappresenta) mentre altre decine di migliaia di bambini restavano a Gaza, ai quali quello stesso governo negava e nega tuttora cure e assistenza, cibo e acqua, condannandoli ad una lenta morte. Il console di Israele non ha mai preso le distanze da questa carneficina mentre ha sostenuto e giustificato l’operato del governo israeliano”, si legge in un passaggio della lettera promossa da Sanitari per Gaza, Assopace Palestina, Firenze per La Palestina, Amicizia Italo palestinese Onlus, la Piazza di schierarsi-Firenze, Associazione XI Agosto, Arci Città Visibili.
Una richiesta già arrivata in passato e alla quale hanno aderito, nella conferenza stampa di presentazione di questa mattina al circolo Il Progresso di via Vittorio Emanuele II, anche il Movimento 5 Stelle, rappresentato per l’occasione dal deputato Andrea Quartini, e pezzi della maggioranza che sostengono la sindaca Sara Funaro, quali la capogruppo di Avs – Ecolò Caterina Arciprete (in quota Ecolò) e il vicepresidente del consiglio comunale Vincenzo Pizzolo (Sinistra Italiana).
Adesione e presenza anche dei sindaci di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, che ha già chiesto in altre occasioni la rimozione di Carrai dal vertice, e di Calenzano, Giuseppe Carovani, oltre a Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune, che da tempo ha depositato un atto perché anche in Palazzo Vecchio si discuta della questione, e John Gilbert e Anna Maria Romano della Cgil.
“Violazioni diritti umani non tollerabili”
“Il codice etico della fondazione non tollera violazioni dei diritti umani. È fatto divieto di intrattenere rapporti di qualsiasi genere con organizzazioni ed elementi coinvolti in attività antisociali e criminali. È difficile comprendere la ragione per cui Lei (presidente Giani, ndr) abbia recentemente destituito il console russo dall’incarico di consigliere ma non il console di Israele dall’incarico di presidente della Fondazione Meyer. Qual è il significato di questo doppio standard? […] L’ingombrante presenza del console di Israele in un ruolo così delicato ha un effetto negativo e intimidatorio sulla libertà d’espressione del personale ospedaliero e dei consiglieri della Fondazione oltre che sulla promozione stessa di iniziative a favore del popolo palestinese”, si legge in un altro passaggio della lettera, dove si ricorda a più riprese quanto sta accadendo in Palestina.
“Sono stati colpiti ospedali, medici e membri del personale sanitario arrestati e torturati. Oltre mille sanitari sono stati uccisi. Violenze ed esecuzioni sommarie sono state all’ordine del giorno e accanto agli ospedali sono state trovate fosse comuni colme di cadaveri. Il governo Netanyahu ha ucciso oltre 15.000 bambini lasciandone a migliaia feriti, mutilati o orfani dei genitori […] Il 13 marzo 2025 un rapporto dell’ONU ha denunciato come Israele abbia causato intenzionalmente un aumento senza precedenti della mortalità femminile a Gaza e gravi danni fisici e mentali alle donne palestinesi tali da causare effetti irreversibili a lungo termine sulle capacità riproduttive dei palestinesi come gruppo. […] Il progetto del governo Netanyahu non è la difesa dei propri confini, mai chiaramente definiti, e della propria sicurezza per ristabilire un quadro di pace e convivenza ma è, per loro stessa ammissione, la creazione della Grande Israele mediante un programma di pulizia etnica che noi cittadini toscani non possiamo in alcun modo condividere”, si legge ancora.
“Nulla contro la persona Marco Carrai ma”, sottolineano tutti i relatori intervenuti “in quanto rappresentante dello Stato di Israele non può avere nulla a che fare con l’ospedale Meyer, di cui tutti i fiorentini ed i toscani sono orgogliosi”.
“Una richiesta che sosteniamo. Da tempo abbiamo depositato una risoluzione con lo stesso obiettivo, per sbloccare una situazione di sostanziale ignavia”, commenta Palagi. “Sindaca Funaro e presidente Giani si esprimano. C’è un tema di potere e di opportunità, non ne facciamo una questione personale”, aggiunge, ricordando come tra le molte cariche Carrai abbia anche quella di presidente di Toscana Aeroporti, la società che gestisce gli scali di Firenze e Pisa.
“Chi rappresenta uno stato estero – sottolinea Falchi – di per sé è incompatibile con il rappresentare organismi così importanti. Per Israele c’è un elemento in più, è un paese che porta avanti un genocidio vero e proprio a Gaza, una occupazione della Cisgiordania e delle terre palestinesi che fa spregio di ogni diritto internazionale e umanitario. È oggettivamente inconcepibile che il rappresentante di un paese estero di questo tipo sieda a capo di una fondazione che ha lo scopo di far lavorare al meglio un’eccellenza del territorio come il Meyer”.
“Difficile non condividere la lettera”
“Una lettera assolutamente condivisibile, parola per parola. Siamo orgogliosi della Fondazione Meyer, non è né opportuno né etico che alla presidenza sieda una persona emanazione accusato di tali crimini. Veramente difficile non condividere i contenuti di questa lettera. Non entriamo nel merito della persona, ma serve un segnale forte, rappresenta un governo accusato di crimini contro l’umanità”, condivide anche Arciprete.
Italia Viva: “Solidarietà a Carrai, attacco pretestuoso”
Per il console di Israele sono invece arrivate parole di sostegno, dopo la diffusione della lettera di cui sopra, da parte di Italia Viva, con i consiglieri regionali Maurizio Sguanci e Stefano Scaramelli e comunali Francesco Casini e Francesco Grazzini.
“Le richieste di rimozione di Marco Carrai dalla presidenza della Fondazione Meyer rappresentano un attacco strumentale e del tutto ingiustificato. Esprimiamo la nostra piena solidarietà a Carrai, il cui operato alla guida della Fondazione è sempre stato improntato alla competenza e all’impegno concreto per il bene dei bambini e delle loro famiglie”, dichiarano Maurizio Sguanci e Stefano Scaramelli, secondo i quali la lettera a Giani fa parte di “sterili battaglie ideologiche”.
“Un attacco pretestuoso e fuori luogo. Solidarietà a Carrai, oggetto di una polemica offensiva che nulla ha a che vedere con il merito dell’attività svolta dalla Fondazione – sostengono anche Casini e Grazzini -. Certi esponenti politici strumentalizzano una realtà d’eccellenza come la Fondazione Meyer per fini di sterile polemica ideologica”. Nei prossimi giorni si aprirà una raccolta firme on line: la volontà dei promotori è quella di raccogliere migliaia di firme e consegnarle poi direttamente nelle mani dello stesso presidente della Regione. “Polemiche sterili? Ci sono decine di migliaia di morti e Italia Viva – controreplicano dagli ambienti promotori – parlano di polemiche sterili?”. Ora toccherebbe a Giani e Funaro prendere la parola.
https://www.firenzetoday.it/politica/console-israele-carrai-fondazione-meyer-lettera-giani.html
Inutile ovviamente sperare che Carrai abbia la sensibilità o semplicemente il buon senso di dimettersi.
….per tutto quello che sta accadendo sotto gli occhi del mondo …non ci sono parole …la vergognosa e disumana arroganza di Israele non deve più essere tollerata..il Re é nudo…lo vediamo tutti ..fermiamo questo scempio !!!!Via i coloni Sionisti!
Come ha detto anche il Santo Padre:
Umanamente orribile ed eticamente inaccettabile.