Informazione esclusiva: i sospetti di Hezbollah hanno costretto Israele ad accelerare l’attacco con i cercapersone in Libano

di Gabrielle Debinski e Tyler Huffman,

Al-Monitor, 17 settembre 2024. 

Non era la linea d’azione preferita da Israele quella di far esplodere i cercapersone prima di una guerra su larga scala con Hezbollah, ma i funzionari della sicurezza hanno preso una decisione dell’ultima ora sapendo che almeno due membri di Hezbollah avevano sospettato che ci fosse qualcosa di strano nei dispositivi.

Soldati dell’esercito libanese fanno la guardia mentre un’ambulanza trasporta i feriti in un ospedale di Beirut il martedì 17 settembre 2024, dopo che alcune esplosioni hanno colpito in diverse roccaforti di Hezbollah in Libano, nel contesto delle tensioni transfrontaliere in corso tra Israele e i combattenti di Hezbollah. ANWAR AMRO/AFP via Getty Images

Israele ha effettuato l’attacco contro Hezbollah martedì 17 usando i cercapersone, in seguito alle informazioni di intelligence raccolte, secondo le quali due membri del gruppo sostenuto dall’Iran avevano saputo che i cercapersone erano stati manipolati.

Fonti dell’intelligence regionale di alto livello hanno riferito ad Al-Monitor che la decisione di effettuare immediatamente l’operazione è stata “imposta” a Israele in seguito alla divulgazione del segreto.

Hezbollah ha giurato martedì di vendicarsi dell’attacco, le cui esplosioni hanno ucciso almeno 11 persone e ne hanno ferite 4.000, secondo le autorità sanitarie libanesi.

Le fonti dell’intelligence hanno descritto un intenso dibattito all’interno dell’apparato di sicurezza israeliano negli ultimi giorni, prima della decisione in extremis di eseguire l’attacco, che si è verificato martedì intorno alle 15.30 ora di Beirut. Le fonti hanno rivelato che migliaia di cercapersone acquistati da Hezbollah per i suoi membri sono stati dotati di trappole esplosive da Israele prima di essere consegnati di recente all’organizzazione. 

Le fonti non hanno specificato se Israele abbia fabbricato i dispositivi né se li abbia spediti al gruppo con sede in Libano, ma hanno confermato che l’apparato di intelligence israeliano si è infiltrato nella manipolazione dei dispositivi.

“Potrebbero essere controllati da Tel Aviv”, ha detto una fonte.

Il New York Times ha riferito martedì che, mentre i combattenti di Hezbollah hanno usato per anni i cercapersone wireless, l’organizzazione è più recentemente passata dall’uso dei telefoni cellulari ai cercapersone per i suoi affiliati, poiché i dispositivi a bassa tecnologia sono meno suscettibili di hacking e infiltrazione.

Il piano originale dell’esercito israeliano era di far esplodere i dispositivi in caso di una guerra totale con Hezbollah, per ottenere un vantaggio strategico e non di farli esplodere martedì, hanno aggiunto le fonti. Tuttavia, i sospetti di almeno due membri di Hezbollah hanno indotto l’establishment di sicurezza israeliano ad accettare un’esecuzione prematura del piano. 

Dopo che un membro di Hezbollah in Libano ha sospettato diversi giorni fa qualcosa di losco con i cercapersone, la persona è stata uccisa, hanno detto le fonti. Secondo le stesse fonti, giorni dopo, un altro membro di Hezbollah ha sospettato che i dispositivi fossero compromessi e ha pianificato di avvertire i suoi superiori, come ha appreso l’intelligence israeliana. Le fonti hanno detto che l’apparato di intelligence di Israele ha valutato tre opzioni: entrare in guerra con Hezbollah e far esplodere i dispositivi in linea con il loro piano originale, far esplodere i dispositivi immediatamente (prima di una guerra) e infliggere il maggior danno possibile al personale logistico di Hezbollah, oppure ignorare la cosa e rischiare che il piano venisse scoperto.

La seconda opzione è stata infine adottata in un’operazione che è stata tenuta segreta persino al più stretto alleato di Israele, gli Stati Uniti. “Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti”, ha dichiarato martedì il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ai giornalisti. “Gli Stati Uniti non erano a conoscenza di questo incidente in anticipo e, a questo punto, stiamo raccogliendo informazioni”.

Le fonti di Al-Monitor hanno sottolineato che questo non era il piano originale, né la linea d’azione preferita dal governo israeliano, che aveva invece scelto di conservare tale operazione per un conflitto in piena regola con Hezbollah, che vanta più di 150.000 proiettili nel suo arsenale, secondo le valutazioni dell’intelligence occidentale.

Hezbollah ha detto martedì che ritiene Israele “pienamente responsabile” dell’attacco. Israele sta aspettando la risposta di Hezbollah e spera ancora di evitare una guerra totale, hanno detto le fonti.

https://www.al-monitor.com/originals/2024/09/exclusive-hezbollah-suspicions-forced-israel-expedite-lebanon-pager-attack

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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2 commenti su “Informazione esclusiva: i sospetti di Hezbollah hanno costretto Israele ad accelerare l’attacco con i cercapersone in Libano”

  1. E adesso seriamente: hezbollah è una organizzazione terroristica, tentacolo dell’Iran, che tiene in ostaggio una intera nazione, il Libano, dopo che ha sostituito negli anni ottanta l’OLP, sconfitto e neutralizzato con la prima guerra del Libano.
    Libano che, per colpa loro, oggi è uno dei paesi più poveri del Medio Oriente.
    Tra Israele e il Libano non ci sono problematiche territoriali, zero centimetri quadrati occupati (come d’altronde così era anche con la striscia).
    Nonostante cioʻ, fino al 2006, quasi vent’anni, i fondamentalisti hanno, su ordine iraniano, punzecchiato Israele, solo per impedire una vita normale nella Galilea.
    Fino, appunto, al 2006, quando terroristi di hezbollah hanno ucciso e rapito soldati , penetrando nel territorio israeliano, azione che ha scatenato la seconda guerra del Libano.
    Lo stesso nasrallah, dopo la guerra, aveva dichiarato: “se avessi saputo che reazione israeliana avrebbe provocato, non avrei dato l”ordine”.
    Dal 2006 al 2023 hezbollah ha mantenuto il profilo basso, ma si é rinforzato, appoghiato dall’iran, diventando, insieme a houti, l’organizzazione terroristica più potente al mondo, almeno dieci volte hamas: 200mila affiliati, 150mila missili a corto, medio e lungo raggio
    Ma lei è una marionetta dell’iran, iran che gli dato, contro ogni logica razionale, l’ordine di attaccare l’8.10.23 “per appoggiare la resistenza di hamas a gaza”.
    In questo ultimo anno hezbollah ha lanciato migliaia di razzi, missili e droni sul nord di Israele, obbligando più di 100mila abitanti a diventare profughi, compreso il mio kibbutz, creando danni immensi e uccidendo più di cinquanta israeliani.
    Tutti sicuramente ricordano, tra i tanti, i dodici ragazzini drusi uccisi nel campo di calcio, qualche settimana fa.
    La risoluzione ONU 1701, del 2006, obbligava i terroristi a ritirarsi dal sud del Libano, chiaramente cioʻ non è successo.
    Per riportare il silenzio nel nord di Israele c’è solo una soluzione: allontanare hezbollah dalla frontiera, con le buone, diplomazia, o con le cattive, terza guerra del Libano, che se scoppierà sarà tremenda, sicuramente per loro, ma anche per noi.
    Quello che è successo ieri e oggi doveva succedere qualche minuto prima dell’operazione terrestre israeliana, per allontanare i terroristi, con minimo danno alla popolazione civile.
    Per motivi che immagino e che ho già approfondito in un altro post, sono stati costretti a farlo subito.
    Checchè ne dicano i soliti antisemiti 2.0, alimentati dalla conosciuta e comprovata fabbrica di fake news fondamentalista, i civili libanesi non sono rimasti, a parte rarissimi casi, coinvolti, i pager di ieri e le ricetrasmittenti di oggi erano ad uso esclusivo di hezbollah, modelli nuovi arrivati nel Libano negli ultimi mesi.
    Mettetevi il cuore in pace, non importa che governo ci sarà in Israele, io, personalmente, spero, al più presto, uno di centro sinistra, sarà comunque suo dovere e obbiettivo principale permettere ai cittadini israeliani di vivere in pace e prosperità nei confini riconosciuti, e la Galilea è cosi.
    Indi per cui hezbollah dovrà, volente o dolente, seguire le orme dell’OLP di Arafat, in questo caso, parlando di fondamentalisti, quasi sicuramente, con la forza.
    Ma gli israeliani hanno un arma strategica che non ha nessun altro: “non abbiamo un altro posto dove andare” (cit. Golda Meir).

    E io dico, all’Iran, ai houti, a hezbollah e anche a hamas: “Potevate pensarci prima”

    Buonasera.

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