Dichiarazione di Pechino

Traduzione della Redazione di Anbamed,

Anbamed, 23 luglio 2024. 

Dichiarazione rilasciata dall’incontro di Pechino: Accordo per includere tutte le organizzazioni nell’OLP e formare un governo provvisorio di concordia nazionale.

Durante i loro incontri in Cina, le organizzazioni palestinesi hanno concordato di raggiungere un’unità nazionale che includa tutte le forze e organizzazioni palestinesi nel quadro dell’OLP e di impegnarsi per la creazione di uno stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale, in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite, e per garantire il diritto al ritorno (dei profughi palestinesi, NdR) in conformità con la risoluzione ONU 194.

I partecipanti hanno inoltre ribadito il diritto del popolo palestinese di resistere all’occupazione e di porvi fine, in conformità con le leggi internazionali e la Carta delle Nazioni Unite, e che un governo provvisorio di riconciliazione nazionale sia formato dal consenso delle organizzazioni palestinesi e da una decisione del presidente (Mahmoud Abbas, NdR), sulla base della Carta Fondamentale palestinese; un governo che lavorerà per l’unificazione di tutte le istituzioni palestinesi nei territori dello Stato di Palestina, procederà alla ricostruzione della Striscia di Gaza e aprirà la strada allo svolgimento quanto prima di elezioni generali sotto la supervisione della Commissione Elettorale Centrale, in conformità con la legge elettorale approvata.

L’incontro ha sottolineato l’attivazione e la regolarità dei lavori del Consiglio Unificato di Leadership Temporanea, per garantire il partenariato nel processo decisionale politico, in conformità con quanto concordato nel Documento di Accordo Nazionale Palestinese firmato il 4 maggio 2011, fino alla formazione del nuovo Consiglio Nazionale in conformità con la legge elettorale approvata e per rafforzare il partenariato politico nell’assunzione di responsabilità decisionali.

Quello che segue è il testo della dichiarazione di Pechino, approvata dalle 14 organizzazioni firmatarie, per porre fine alla divisione e rafforzare l’unità nazionale palestinese:

“In seguito ad un generoso ed autorevole invito rivolto dalla Repubblica Popolare Cinese alle organizzazioni palestinesi, si è tenuto nella capitale Pechino un importante ciclo di dialoghi palestinesi con l’obiettivo di unificare la posizione palestinese, per affrontare la guerra di genocidio e l’aggressione israeliana e per porre fine alla divisione interna, in modo da realizzare le aspirazioni del popolo palestinese all’unità nazionale, alla libertà e all’indipendenza nazionale.

I partecipanti esprimono il loro grande apprezzamento per gli sforzi sinceri compiuti dalla Repubblica Popolare Cinese, sforzi che sono basati sul suo sostegno ai diritti del popolo palestinese e sul suo desiderio di porre fine alla divisione e unificare la posizione politica palestinese.

Sottolineano il pieno appoggio ai nostri fratelli arabi e ai nostri amici nella Repubblica Popolare Cinese e nella Federazione Russa nel continuare gli sforzi per convocare una conferenza internazionale con pieni poteri per porre fine all’occupazione israeliana e attuare le risoluzioni internazionali pertinenti che riconoscono giustamente i diritti di il popolo palestinese; una Conferenza da tenersi sotto l’egida e gli auspici delle Nazioni Unite e con un’ampia partecipazione internazionale e regionale, come alternativa al monopolio statunitense unilaterale e parziale del processo negoziale.

Alla luce della guerra genocida e della criminale aggressione sionista a cui è sottoposto il nostro popolo, le organizzazioni palestinesi affermano lo spirito positivo e costruttivo che ha prevalso durante l’incontro (di Pechino) e concordano di raggiungere un’unità nazionale palestinese che includa tutte le forze e le organizzazioni palestinesi al suo interno, nel quadro dell’OLP, unico legittimo rappresentante del popolo palestinese.

Le organizzazioni palestinesi rendono omaggio alla fermezza del nostro popolo, alla sua coraggiosa resistenza e alla sua eroica epopea di fronte al genocidio nella Striscia di Gaza, fattori questi che hanno rafforzato il riconoscimento della causa palestinese e hanno ostacolato il tentativo di liquidarla. Salutano anche tutte le forze, i paesi e i movimenti di solidarietà studenteschi, popolari e sindacali che sostengono la lotta del popolo palestinese sul campo, politicamente, legalmente e diplomaticamente.

Le organizzazioni firmatarie affermano il loro fermo rifiuto di ogni forma di tutela e dei tentativi di privare il popolo palestinese del diritto all’autodeterminazione e di quello di scegliere i propri rappresentanti; si batteranno inoltre contro ogni tentativo di confiscare l’autonomia di decisione nazionale indipendente.

I partecipanti hanno concordato sui seguenti punti:

1- Unire gli sforzi per affrontare l’aggressione sionista e fermare la guerra genocida portata avanti dallo stato occupante e dalle bande di coloni, con il sostegno e la partecipazione degli Stati Uniti d’America; per resistere ai tentativi di deportazione del nostro popolo dalla sua terra e patria, la Palestina; per costringere l’entità sionista a porre fine all’occupazione della Striscia di Gaza e del resto dei territori occupati, ribadendo la totale adesione all’unità dei territori palestinesi, tra cui la Cisgiordania, Gerusalemme e la Striscia di Gaza.

2- Le organizzazioni palestinesi accolgono con favore il parere della Corte Internazionale di Giustizia, che ha confermato l’illegalità della presenza, dell’occupazione militare e degli insediamenti israeliani sul territorio dello Stato di Palestina e la necessità di rimuoverli il prima possibile.

3- Sulla base dell’Accordo di Concordia Nazionale, firmato al Cairo il 5/4/2011, e della Dichiarazione di Algeri, firmata il 10/12/2022, continuare a seguire l’attuazione degli accordi per porre fine alla divisione, con l’assistenza dei paesi fratelli, Egitto e Algeria, degli amici nella Repubblica Popolare Cinese e nella Federazione Russa, secondo quanto segue:

a) Impegno per la creazione di uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale, in conformità con le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, in particolare le risoluzioni 181 (spartizione della Palestina in due Stati, del 1947) e 2334 (del Consiglio di Sicurezza, 23 dicembre 2016), e a garantire il diritto al ritorno dei profughi palestinesi in conformità con la risoluzione ONU n. 194 (approvata l’11 dicembre 1948).

b) Il diritto del popolo palestinese a resistere all’occupazione e a porvi fine, in conformità con le leggi internazionali e la Carta delle Nazioni Unite, e il diritto dei popoli all’autodeterminazione e la loro lotta per raggiungere questo obiettivo in tutte le forme disponibili.

c) Formare un governo provvisorio di concordia nazionale con la partecipazione di tutte le organizzazioni palestinesi e con la decisione del Presidente, sulla base della Carta Fondamentale palestinese. Il governo formato eserciterà i suoi poteri su tutti i territori palestinesi in modo che confermi l’unità di Cisgiordania, Gerusalemme e Striscia di Gaza, a condizione che il governo inizi a unificare tutte le istituzioni palestinesi nei territori dello Stato palestinese, avviando la ricostruzione della Striscia di Gaza e aprendo la strada allo svolgimento di elezioni generali sotto la supervisione della Commissione Elettorale Centrale. Elezioni da tenersi il più presto possibile, in conformità con la legge elettorale approvata.

d) Fino all’attuazione dei passi pratici per la formazione del nuovo Consiglio Nazionale, in conformità con la legge elettorale approvata, e al fine di approfondire il partenariato politico nell’assunzione della responsabilità nazionale e per rafforzare le istituzioni dell’OLP, è stato deciso di riattivare, temporaneamente e in modo regolare, la Commissione unificata dei leader per garantire il partenariato nel processo decisionale politico, in conformità con quanto concordato nel Documento di Accordo Nazionale Palestinese firmato (al Cairo) il 4 maggio 2011.

4- Resistere e contrastare i tentativi di deportazione del nostro popolo dalla sua patria, la Palestina, in particolare dalla Striscia di Gaza o dalla Cisgiordania e da Gerusalemme, e sottolineando l’illegalità degli insediamenti e dell’espansionismo delle colonie ebraiche, in conformità con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e il parere della Corte Internazionale di Giustizia.

5- Lavorare per revocare il barbaro assedio imposto al nostro popolo nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e fornire aiuti umanitari e medici senza restrizioni o condizioni.

6- Sostenere e rafforzare l’eroica fermezza del nostro popolo in lotta e la sua coraggiosa resistenza in Palestina per superare le ferite e le distruzioni causate dall’aggressione criminale, ricostruire ciò che l’occupazione ha distrutto e sostenere le famiglie dei martiri, dei feriti e di tutti coloro che hanno perso le loro case, proprietà e fonti di sostentamento.

7- Affrontare i piani dell’occupazione e le sue continue violazioni contro la Moschea di Al-Aqsa e resistere a qualsiasi violazione del suo status, di annessione della città di Gerusalemme e di aggressione ai suoi luoghi sacri islamici e cristiani.

8- Esprimere un rispettoso riconoscimento ai martiri del popolo palestinese e affermare il pieno sostegno ai coraggiosi prigionieri, maschi e femmine, nelle carceri e nei campi di concentramento, che sono sottoposti a varie forme di tortura e oppressione; è prioritario compiere ogni sforzo possibile per liberarli dalla prigionia delle forze di occupazione.

Alla luce di questa dichiarazione, i partecipanti hanno concordato un meccanismo collettivo per attuare le disposizioni della dichiarazione in tutti i suoi aspetti. Si è deciso di considerare l’incontro dei Segretari Generali (delle organizzazioni politiche della resistenza palestinese, NdR) come punto di partenza per il lavoro urgente delle commissioni congiunte. È stato inoltre deciso di fissare un calendario per l’attuazione di tale dichiarazione.

Al termine dell’incontro, le organizzazioni palestinesi hanno espresso collettivamente il loro apprezzamento per gli sforzi della Repubblica Popolare Cinese e della sua leadership, per raggiungere questo importante accordo nazionale.

Le organizzazioni palestinesi riunite a Pechino sono (unica donna capa-delegazione è Majda Al-Masri, vice segretaria dell’FDLP. NdR):

  • Movimento di Liberazione Nazionale Palestinese (Fatah)
  • Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina;
  • Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
  • Movimento di resistenza palestinese (Hamas)
  • Movimento della Jihad islamica
  • Partito Popolare Palestinese
  • Fronte di lotta popolare palestinese
  • Movimento di Iniziativa Nazionale Palestinese
  • Comando Generale del Fronte Popolare
  • Unione Democratica Palestinese (Fida)
  • Fronte di liberazione palestinese
  • Fronte arabo di liberazione
  • Fronte arabo palestinese
  • Avanguardie della Guerra di Liberazione Popolare (Al- Saiqa)

https://www.anbamed.it/2024/07/23/dichiarazione-di-pechino/

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