Il ministro israeliano Smotrich blocca l’arrivo della farina all’UNRWA di Gaza

Feb 15, 2024 | Notizie

di Aaron Boxerman e Patrick Kingsley,

The New York Times, 14 febbraio 2024. 

Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha dichiarato di aver ordinato di non trasferire le spedizioni di farina all’agenzia che aiuta i palestinesi, citando l’accusa che alcuni dei suoi dipendenti siano affiliati ad Hamas.

Bezalel Smotrich, Ministro delle Finanze israeliano, ha emesso un ordine che blocca alcune spedizioni di cibo per i palestinesi nella Striscia di Gaza. Amir Levy/Getty Images

Il Ministero delle Finanze israeliano ha bloccato le consegne di cibo per Gaza perché le spedizioni erano destinate a passare attraverso la principale agenzia delle Nazioni Unite per i palestinesi, ha dichiarato martedì il Ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich.

Smotrich, un leader dei coloni di estrema destra, ha detto di aver emanato una direttiva di non trasferire carichi di farina all’agenzia ONU, nota come UNRWA, citando l’accusa che alcuni dei suoi dipendenti sarebbero affiliati ad Hamas; 12 di questi dipendenti sono accusati di aver partecipato il 7 ottobre all’attacco del gruppo armato contro Israele.

La settimana scorsa, un subappaltatore che gestiva le spedizioni per l’UNRWA ha ricevuto una telefonata dall’agenzia doganale israeliana – che ha sede nel ministero di Smotrich – che gli ordinava di non trattare alcuna merce dell’UNRWA nel suo magazzino, ha dichiarato Juliette Touma, una portavoce dell’UNRWA.

Circa 1.050 container, in gran parte di farina, sono stati bloccati nel porto israeliano di Ashdod, ha dichiarato venerdì Philippe Lazzarini, capo dell’UNRWA. Quella quantità è sufficiente a sfamare 1,1 milioni di gazawi per un mese. Lazzarini ha detto che l’UNRWA ha ancora abbastanza scorte per sfamare i gazawi per tre mesi, ma solo perché il cibo viene ora instradato attraverso l’Egitto e non più attraverso Israele.

Questa azione di Smotrich ha messo ancora una volta Israele in contrasto con l’amministrazione Biden, che ha criticato la condotta israeliana della guerra in termini sempre più aspri. “Quella farina non si è mossa nel modo in cui ci aspettavamo che si muovesse, e ci aspettiamo che Israele mantenga l’impegno di portare quella farina a Gaza”, ha dichiarato mercoledì ai giornalisti della Casa Bianca Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Biden.

Smotrich ha detto che sarà trovato un altro meccanismo di distribuzione degli aiuti, in modo “che non arrivino ad Hamas”, che secondo lui sta utilizzando l’UNRWA come “parte fondamentale della sua macchina da guerra”. L’UNRWA da parte sua ha dichiarato che sta indagando sulle accuse ai dipendenti, ma ha sostenuto che il suo lavoro è un aiuto umanitario essenziale in una situazione così complessa.

Un operatore distribuisce aiuti umanitari in un centro dell’UNRWA a Rafah, nel sud di Gaza, il mese scorso. Agence France-Presse – Getty Images

Nel tentativo di far arrivare più aiuti a Gaza, il mese scorso funzionari americani, britannici ed europei hanno spinto affinché Israele facilitasse l’ingresso degli aiuti attraverso il porto israeliano di Ashdod. Gli aiuti umanitari entrano ora a Gaza via terra attraverso il valico di Rafah con l’Egitto e il valico di Kerem Shalom con Israele. Può essere “molto difficile far passare gli aiuti da ingressi diversi da Rafah nord”, come ha dichiarato martedì Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres.

Secondo il piano suddetto, le spedizioni arriverebbero ad Ashdod e poi entrerebbero nella Striscia attraverso Kerem Shalom. Dopo una visita del Segretario di Stato Antony J. Blinken il mese scorso, i funzionari israeliani hanno indicato che l’iniziativa poteva andare avanti. Ma i loro segnali sono arrivati prima che le accuse ai dipendenti dell’UNRWA venissero alla luce e la proposta sembra essere stata complicata ora dall’ordine di Smotrich di bloccare le spedizioni.

La mossa di Smotrich potrebbe anche compromettere la posizione internazionale di Israele. Il mese scorso la Corte Internazionale di Giustizia ha ordinato al governo israeliano di intervenire per prevenire il genocidio a Gaza, anche garantendo la fornitura di maggiori aiuti umanitari per alleviare la sempre più grave crisi di sopravvivenza nell’enclave.

Gli operatori del settore affermano che sono necessari molti più aiuti per alleviare la crisi umanitaria che colpisce gli oltre due milioni di residenti palestinesi di Gaza, in una situazione di grave carenza di cibo, acqua e medicine.

Secondo le Nazioni Unite, circa 1,7 milioni di persone nel territorio sono state sfollate, molte delle quali stanno ora affrontando la fame estrema. Più di un milione di persone si sono ammassate nella città meridionale di Rafah e nei suoi dintorni, aggiungendosi alle tendopoli in espansione vicino al confine con l’Egitto.

Farnaz Fassihi e Erica L. Green hanno contribuito alla stesura dell’articolo.

Patrick Kingsley è il capo ufficio di Gerusalemme e si occupa di Israele e dei territori occupati. Ha fatto reportage da più di 40 Paesi, ha scritto due libri e in precedenza si è occupato di migrazione e Medio Oriente per il Guardian.

https://www.nytimes.com/2024/02/14/world/middleeast/israel-unrwa-gaza.html?campaign_id=2&emc=edit_th_20240214&instance_id=115218&nl=todaysheadlines&regi_id=70178108&segment_id=158244&user_id=189440506a0574962c5baaf044befaca

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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