La Rete Globale sulla Questione della Palestina respinge con forza la campagna di disinformazione in corso contro l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA)

Gen 30, 2024 | Notizie

del Global Network on the Question of Palestine (GNQP),

28 gennaio 2024. 

La Rete Globale sulla Questione della Palestina (GNQP) consiste in un gruppo di esperti internazionali che sostiene la lotta palestinese e araba contro il progetto coloniale israeliano, l’occupazione e l’apartheid, e che si batte per la realizzazione dei diritti dei palestinesi, compreso il diritto al ritorno, alla restituzione e al risarcimento. Luisa Morgantini, presidente di AssopacePalestina, fa parte del gruppo dei “Senior Advisors”.

Sono i dipendenti dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) ad essere ancora una volta in prima linea nello sforzo umanitario durante la guerra in corso a Gaza, nonostante la perdita di 109 colleghi dal 7 ottobre a oggi e la loro lotta per la sopravvivenza. Il riconoscimento del ruolo inestimabile dell’agenzia durante l’attuale conflitto si aggiunge ai precedenti elogi per il lavoro svolto dall’UNRWA nel fornire istruzione di qualità, assistenza sanitaria e altri servizi sociali a circa 2,8 milioni di rifugiati palestinesi e altre persone registrate o comunque idonee a ricevere i servizi, nella Striscia di Gaza, in Giordania, Libano, Siria e Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est (su un totale di 6,7 milioni di individui registrati nel sistema di protocollo dell’agenzia).

In un momento in cui le operazioni militari di Israele a Gaza indicano “un genocidio in atto“, due organizzazioni di parte e tendenzialmente ostili – IMPACT-Se e UN Watch – sostengono che l’UNRWA promuove l’antisemitismo e la violenza nelle sue scuole. Questa campagna è l’ultima ripetizione di uno sforzo sistematico e di lunga data per cancellare la storia e la cultura palestinese e attaccare i diritti dei rifugiati palestinesi che l’UNRWA serve.

In linea con la prassi internazionale e sulla base di precedenti accordi, l’UNRWA insegna nelle sue scuole secondo i programmi di studio dello stato ospitante. Questo facilita l’accreditamento dei risultati scolastici e può sostenere l’inclusione sociale ed economica. L’UNRWA rivede continuamente questo materiale per garantire che sia conforme ai valori delle Nazioni Unite, tra cui i diritti umani, la pace e la tolleranza. I libri di testo dell’UNRWA sono soggetti a un controllo esterno molto più severo di quelli di qualsiasi sistema educativo nazionale, compreso quello israeliano. Più volte le indagini delle Nazioni Unite e le revisioni indipendenti hanno smontato le accuse mosse da IMPACT-Se le cui pratiche includono: citazione di materiale che non viene insegnato nelle scuole dell’UNRWA, traduzioni errate e decontestualizzazione intenzionale dei contenuti dei libri di testo.

Di fronte a queste affermazioni false e ai continui sforzi di IMPACT-Se per influenzare i donatori dell’UNRWA, il GNQP sottolinea quanto segue:

1.         Qualsiasi riduzione del sostegno finanziario all’UNRWA in questo momento peggiorerebbe l’attuale catastrofe umanitaria a Gaza. Già i precedenti tagli al bilancio dell’agenzia hanno avuto un impatto negativo sui suoi servizi. Quasi 300.000 bambini frequentano a Gaza le scuole dell’UNRWA, che forniscono loro conoscenze e competenze accademiche e il necessario supporto psicosociale. L’UNRWA fornisce anche aiuti alimentari, alloggi e servizi sanitari di vitale importanza ai rifugiati. La storia e la presenza dell’agenzia nell’area la rendono un partner indispensabile per gli sforzi di soccorso.

2.         Gli attacchi al programma educativo dell’UNRWA sono stati ripetutamente screditati e smentiti. Devono essere inclusi nel contesto di una campagna più ampia per delegittimare l’agenzia e, per estensione, i rifugiati palestinesi che essa serve.

3.         Qualsiasi discussione sui potenziali benefici dell’istruzione dei palestinesi nel mitigare il conflitto e promuovere la pace deve iniziare dalle condizioni inaccettabili che Israele ha imposto ai bambini palestinesi. A Gaza ciò vuol dire 75 anni di esproprio, 56 anni di occupazione militare e 17 anni di blocco, tutti caratterizzati da livelli estremi di violenza contro i bambini.

Da quando è iniziata l’ultima aggressione, i palestinesi sono stati uccisi all’interno delle scuole dell’UNRWA – luoghi in cui cercavano riparo e sicurezza sotto la bandiera delle Nazioni Unite dall’incessante bombardamento israeliano. Ad oggi, più di 108 membri del personale UNRWA a Gaza sono stati uccisi – il maggior numero di personale ONU ucciso in qualsiasi conflitto a livello mondiale. 77 installazioni dell’UNRWA sono state distrutte o danneggiate, di cui 23 colpite direttamente; la maggior parte di esse sono scuole dell’UNRWA. Almeno 218 sfollati palestinesi che si rifugiavano nelle scuole dell’UNRWA sono stati uccisi e altri 894 sono rimasti feriti. In questo contesto, ogni discussione sull’UNRWA deve concentrarsi su come affrontare le ingiustizie in corso contro i palestinesi, che sono ciò che ha portato alla creazione dell’agenzia e per il suo attuale mandato che dura da 74 anni, e su come reperire maggiori – e non minori – finanziamenti all’agenzia per fornire i tanto necessari aiuti umanitari a milioni di rifugiati.

https://ardd-jo.org/news/disinformation-campaign-against-the-un/

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