Una lettera alla Corte Internazionale di Giustizia dei sopravvissuti alla guerra e al genocidio in Bosnia-Erzegovina

Gennaio 2024. 

Agli Onorevoli Giudici della Corte Internazionale di Giustizia,

Oggetto: Appello urgente per l’adozione di misure provvisorie per prevenire il genocidio a Gaza.

Come sopravvissuti alla guerra e al genocidio in Bosnia-Erzegovina, vi chiediamo con urgenza di attuare le misure provvisorie necessarie per proteggere rapidamente i palestinesi di Gaza. Le atrocità in corso dal 7 ottobre richiedono un’azione immediata per prevenire ulteriori perdite di vite, ferite e sofferenze umane. Siamo profondamente turbati dall’apparente impunità dello Stato di Israele per questi crimini, che ricordano le tragiche circostanze che abbiamo affrontato durante la guerra e il genocidio in Bosnia.

L’incapacità della comunità internazionale nel proteggerci durante il genocidio bosniaco rimane un capitolo penoso della storia. Abbiamo vissuto in prima persona le conseguenze della mancanza di un’azione decisiva. Oggi, mentre assistiamo agli orrori di Gaza, imploriamo la Corte di non ripetere quel grave errore.

È fondamentale sottolineare la portata del genocidio e della guerra di Bosnia. Oltre 100.000 persone furono uccise, tra cui 8.372 musulmani bosniaci brutalmente massacrati nel genocidio di Srebrenica, più di 2,2 milioni di persone furono sfollate con la forza, tra le 20.000 e le 50.000 ragazze e donne furono sottoposte a stupri genocidi sistematici e il 70% del territorio fu ripulito etnicamente attraverso massacri e persecuzioni di bosniaci, croati e altri non serbi. Trenta anni dopo, assistiamo al ripetersi della storia a Gaza.

Le misure provvisorie proposte dalla Repubblica Sudafricana, che chiedono a Israele di sospendere le operazioni militari, sono fondamentali per prevenire ulteriori atrocità di massa. La storia ci ha dimostrato che l’incapacità della Comunità Internazionale nell’imporre nel 1993 una sospensione delle attività militari all’ex Repubblica Federale di Jugoslavia portò al genocidio, allo spostamento etnico forzato e a vari crimini contro l’umanità. Un tempestivo cessate il fuoco, come suggerito dalla Repubblica di Bosnia ed Erzegovina nel 1993, avrebbe senza dubbio potuto salvare molte vite.

Il genocidio è un crimine indicibile che richiede un’azione internazionale collettiva, che esige unità e una voce risoluta per fermare la distruzione. Come sottolineato nella richiesta presentata a questa Corte dalla Repubblica di Bosnia ed Erzegovina nel marzo 1993, “il genocidio è il crimine più malvagio che uno Stato o un essere umano possa infliggere a un altro Stato o a un altro essere umano. L’enormità di questo crimine richiede che le nazioni del mondo si uniscano, con una voce unitaria, per fermare la distruzione”.

Chiediamo fervidamente alla Corte di ascoltare questo appello, di agire con decisione e di impedire che la storia si ripeta. Le vite di innumerevoli civili innocenti a Gaza dipendono da questo. Apprezziamo la vostra attenzione e lodiamo i vostri sforzi per promuovere la giustizia e la responsabilità negli angoli più bui del mondo.

Cordiali saluti,

Sopravvissuti al genocidio e alla guerra di Bosnia

Seguono 43 pagine con molte centinaia di firme di sopravvissuti.

https://docs.google.com/document/d/1M5J0MK5LlKjlAZX4cPNNiEGMJZHLM8Qa/edit

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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