Per fermare il genocidio di Israele a Gaza e salvare il diritto internazionale, bisogna sostenere la causa del Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia

Gen 21, 2024 | Notizie

Dal Movimento Palestinese Anti-Apartheid (PAAM),

Brief politico URGENTE, 18 gennaio 2024. 

Il 29 dicembre 2023, il Sudafrica ha fatto storia. Ha presentato una richiesta alla Corte Internazionale di Giustizia (CIG) in base alla Convenzione sul Genocidio, accusando Israele di perpetrare un genocidio contro i 2,3 milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza occupata e assediata, e ha chiesto misure provvisorie che includono un cessate il fuoco e la rimozione del blocco sulla Striscia. Si prevede che la Corte Mondiale deciderà sulle misure richieste entro pochi giorni, mentre le deliberazioni sul merito delle accuse di genocidio contro Israele richiederanno probabilmente molti mesi.

Per fermare il genocidio di Gaza da parte di Israele e salvare la credibilità del diritto internazionale, dobbiamo aumentare al massimo la pressione sugli stati (parlamenti e governi) per:

(1) Sostenere in modo inequivocabile la richiesta del Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia (CIG). Se non adempiono a questo obbligo legale e morale, gli stati devono essere spinti ad adottare l’”opzione irlandese” di sostenere misure provvisorie, in particolare un cessate il fuoco permanente e la revoca dell’assedio. Se anche questo non è fattibile, gli stati devono almeno essere spinti ad adottare la debole “opzione francese” di dichiarare il pieno sostegno alla CIG e alle sue sentenze e di non interferire nelle sue deliberazioni e nel suo processo decisionale; questo è meglio del silenzio.

(2) Istituire un tribunale speciale per Gaza, come richiesto dai funzionari delle Nazioni Unite, e applicare la giurisdizione universale per chiedere il conto ai criminali di guerra israeliani, data la complicità del Procuratore [Karim Khan] della Corte Penale Internazionale (CPI), e imporre sanzioni legittime e proporzionate, a partire da un embargo militare completo e dall’espulsione di Israele dai forum internazionali (Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Comitato Olimpico Internazionale, FIFA, ecc.)

Sostenere il caso del Sudafrica è estremamente urgente. A Gaza si stanno diffondendo carestia e malattie infettive a causa dell’assedio mortale e dei bombardamenti incessanti di Israele. Gli esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani avvertono che tutti i palestinesi di Gaza, la metà dei quali bambini, sono affamati e oltre mezzo milione di loro sta “morendo di fame”. In una nuova dichiarazione che ribadisce le accuse di genocidio e domicidio [distruzione di case] contro Israele, gli esperti hanno affermato che: “È senza precedenti che un’intera popolazione civile soffra la fame in modo così totale e rapido. Israele sta distruggendo il sistema alimentare di Gaza e sta usando il cibo come arma contro il popolo palestinese”.

Secondo gli esperti, il Sudafrica ha presentato un caso legale – e morale – molto forte, che stabilisce la plausibilità dell’accusa di genocidio contro Israele, e questo è tutto ciò che è attualmente necessario perché la CIG ordini misure provvisorie. Tali misure si applicano sia che Israele stia commettendo, intenda commettere o inciti alla perpetrazione di un genocidio.

Il numero impressionante di esperti legali e delle Nazioni Unite, di organizzazioni per i diritti umani e di importanti studiosi di genocidio che hanno messo in guardia sul genocidio in atto a Gaza, aumenta le possibilità di una sentenza positiva sulle misure provvisorie. Come afferma Mohsen al Attar, eminente studioso di diritto internazionale, “la CIG si trova di fronte a una scelta netta: pronunciarsi a favore del Sudafrica e indicare misure provvisorie, o condannare il diritto internazionale all’oblio”.

Come hanno dimostrato i recenti sviluppi, più Israele continuerà con il suo genocidio a Gaza, con il sostegno degli Stati Uniti e di altre potenze occidentali, più alto sarà il rischio di un vero e proprio conflitto armato che coinvolga la regione dell’Asia Occidentale, una delle parti più sensibili dal punto di vista geostrategico del mondo.

L’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC) e la Lega Araba, che insieme rappresentano 57 stati, hanno appoggiato la richiesta del Sudafrica alla CIG, così come più di 20 stati, per lo più del Sud Globale. Decine di esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani hanno accolto con favore la richiesta del Sudafrica alla CIG, affermando che “le decisioni della CIG sono definitive, vincolanti e non soggette ad appello. L’adesione a qualsiasi ordine della Corte da parte dei soggetti coinvolti è imperativa per proteggere i diritti dei palestinesi e rafforzare il primato del diritto internazionale”.

Rafforzare “la supremazia del diritto internazionale” in un momento in cui il genocidio di Israele, favorito dall’Occidente e trasmesso in diretta streaming, sta riducendo “a brandelli” quel diritto, come dice il Presidente irlandese, non è mai stato così urgente. Consapevoli di ciò, diversi stati, pur non sostenendo l’accusa di genocidio contro Israele, hanno espresso con forza la loro fiducia nella CIG e pieno rispetto per le sue decisioni, lasciando intendere di opporsi a qualsiasi interferenza nel suo lavoro. 

Come prevedibile, la negazione del genocidio e gli attacchi alla causa del Sudafrica sono arrivati soprattutto dagli stati coloniali occidentali, guidati dagli Stati Uniti. Un ex Segretario di Stato portoghese ha commentato il ruolo spudorato degli Stati Uniti dicendo: “Nessuno potrebbe accusare gli Stati Uniti di avere due pesi e due misure. Ciò su cui sono attaccabili è l’accusa di non avere più alcuno standard”. In seguito alla difesa di Israele presso la CIG, giudicata dagli studiosi di diritto e dagli esperti di diritti umani come pesantemente propagandistica, priva di basi legali e piena di bugie, la Germania ha annunciato che interverrà al fianco di Israele. Svergognando la complicità della Germania, la Namibia ha dichiarato: “La Germania non può esprimere il suo impegno morale verso la Convenzione delle Nazioni Unite contro il genocidio, compreso il suo pentimento per il genocidio in Namibia, mentre sostiene l’equivalente di un olocausto e di un genocidio a Gaza”.

Un forte sostegno al caso sudafricano davanti alla CIG è arrivato dai sopravvissuti bosniaci al genocidio. Hanno scritto: “Come sopravvissuti al genocidio e alla guerra bosniaca che hanno subito le devastanti conseguenze dell’inazione, il sostegno di tutti è fondamentale per sollecitare la CIG ad agire con decisione per proteggere i palestinesi di Gaza”.

Sulla base dell’enorme documentazione pubblica degli atti genocidi di Israele e delle inequivocabili espressioni di intenti genocidi dei suoi leader, e alla luce dei fatti ben documentati che sono emersi e che confutano gran parte della propaganda disperatamente messa in atto da Israele per giustificare il suo ingiustificabile genocidio, il tribunale dell’opinione pubblica vede già Israele come colpevole di genocidio. Questo cambia tutto.

Il caso del Sudafrica alla CIG contro il genocidio perpetrato da Israele con l’aiuto degli Stati Uniti sarà ricordato, dice lo studioso di diritto internazionale Saul Takahashi, come “il primo passo verso la responsabilizzazione di uno stato canaglia per le ripetute e annose violazioni del diritto internazionale; o come l’ultimo respiro di un sistema internazionale deteriorato guidato dall’Occidente”.

https://antiapartheidmovement.net/home-slider/view/to-stop-israels-genocide-in-gaza-and-save-international-law-support-south-africas-icj-case/25

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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