di Redazione di Palestine Chronicle,
Palestine Chronicle, 12 dicembre 2023.
Il Wall Street Journal ha riferito che Israele ha iniziato il processo di inondazione dei tunnel di Gaza. Ma funzionerà?
Circa dieci anni fa, l’esercito egiziano, per volere di Washington e Tel Aviv, iniziò ad allagare i tunnel che collegavano la Striscia di Gaza all’Egitto.
All’epoca, Abdel Fattah El-Sisi aveva appena rovesciato il presidente egiziano Mohammed Morsi. Aveva bisogno di molto capitale politico per rimanere al potere e per evitare ogni potenziale critica, per quanto superficiale, degli Stati Uniti per il suo rovesciamento di un presidente democraticamente eletto.
Per farlo, Sisi doveva presentarsi a Washington come un alleato affidabile e il modo migliore per farlo era quello di reprimere i palestinesi e la loro Resistenza. Gli Stati Uniti colsero al volo l’opportunità di sostenere qualsiasi sforzo israeliano volto a stringere ulteriormente l’assedio israeliano su Gaza.
In men che non si dica, l’Egitto iniziò a inondare i tunnel con acqua di fogna. Oltre al disastro ambientale che l’acqua di fogna causava, questo portò anche alla morte di molti palestinesi, tra cui persone che cercavano di sfuggire all’assedio e alcuni di quelli coinvolti nel fiorente business dei tunnel.
Assedio e tunnel
Dal 2007, Gaza è sottoposta a un ermetico assedio israeliano. L’Egitto ha partecipato all’assedio impedendo ai palestinesi di utilizzare il valico di Rafah come via alternativa per i beni commerciali: cibo, carburante, materiale da costruzione, ecc. Inoltre, l’Egitto ha ripetutamente chiuso il valico di Rafah, lasciando migliaia di palestinesi bloccati su entrambi i lati del confine.
Con la distruzione dei tunnel, fu interrotta una delle poche vie di salvezza rimaste nelle mani dei palestinesi di Gaza. L’assedio dei palestinesi era ora completo.
Ma, a giudicare dagli eventi del 7 ottobre e dalla forte resistenza palestinese nella Striscia a partire da quella data, non sembra che la resistenza stessa sia stata molto danneggiata dalla strategia egiziana, sostenuta dagli Stati Uniti, di distruggere i tunnel di Gaza utilizzando varie tecniche.
Con il titolo “Inondazioni e bombe: Ecco come l’Egitto ha gestito i tunnel di contrabbando di Hamas”, il quotidiano israeliano Yisrael Hayom è stato uno dei tanti media israeliani che ha fatto il collegamento tra la strategia egiziana e ciò che, secondo loro, Israele dovrebbe fare a Gaza in questo momento.
Martedì scorso, il Wall Street Journal ha riportato che l’esercito israeliano ha effettivamente iniziato a utilizzare la strategia egiziana, ovvero pompare acqua di mare nei tunnel della Resistenza.
Le immagini satellitari analizzate da vari media, tra cui NBC News, hanno mostrato massicce condutture d’acqua che partono dal Mar Mediterraneo e terminano in varie parti della costa della Striscia di Gaza.
Crimine di guerra
Mentre gli americani sono, prevedibilmente, entusiasti dell’idea di allagare i tunnel di Gaza come ultima risorsa per sconfiggere la Resistenza, altri hanno messo in guardia da un simile passo.
Dmitry Polianskiy, Primo Vice Rappresentante Permanente della Russia presso le Nazioni Unite, ad esempio, ha avvertito che inondare il sottosuolo di Gaza con acqua di mare è un crimine di guerra. Crimine di guerra perché inquinerebbe le acque sotterranee di Gaza, già altamente salinizzate, e danneggerebbe irreversibilmente l’ambiente.
Inoltre, secondo Polianskiy, molti civili palestinesi si stanno probabilmente nascondendo sottoterra per sfuggire agli orrori della guerra israeliana, che finora ha ucciso oltre 18.000 persone.
Misure disperate
Lo scrittore e analista palestinese Ramzy Baroud ha affermato che “l’allagamento di alcuni tunnel è di per sé, per quanto crudele, una misura disperata, semplicemente perché si basa sull’errata convinzione che le reti dei tunnel siano collegate in modo tale che l’allagamento di un tunnel a Beit Layha, nel nord, possa in qualche modo allagarne un altro a Rafah, nel sud”.
“A causa dell’orribile esperienza di allagamento dei tunnel da parte dell’Egitto, e della previsione che Israele avrebbe certamente fatto ricorso a tale opzione, i tunnel della Resistenza sono fatti in modo tale da permettere loro di neutralizzare anche tattiche così disperate e crudeli”, ha aggiunto Baroud. Infatti, mentre tutti i lati dei tunnel di Gaza sono realizzati in cemento armato, il terreno è sempre lasciato nel suo materiale originale, fondamentalmente sabbia compatta e terra.
Secondo gli esperti, la costruzione del tunnel è fatta per far fronte alla possibilità di inondazioni intenzionali o naturali, che si verificano abbastanza spesso ogni inverno a Gaza.
Inoltre, il fatto che gli israeliani, gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali abbiano propagandato l’idea di allagare i tunnel come una delle principali strategie per sconfiggere la Resistenza, ha dato ai palestinesi abbastanza tempo per prepararsi a questa eventualità.
“Per riuscire ad allagare i tunnel, Israele dovrebbe prima stabilire il pieno controllo su Gaza, identificare la posizione di tutti i tunnel e iniziare il processo di pompaggio lento dell’acqua di mare, che richiederebbe mesi”, ha detto Baroud, “un tempo che Israele non ha, considerando le pesanti perdite subite a causa della forte Resistenza a Gaza”.
https://www.palestinechronicle.com/israel-has-just-begun-flooding-gaza-tunnels-what-it-means/
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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