Gli Stati Uniti mettono il veto sulla risoluzione per il cessate il fuoco del Consiglio di Sicurezza ONU

Dic 9, 2023 | Notizie

di Maureen Clare Murphy,   

The Electronic Intifada, 9 dicembre 2023.   

Il complesso residenziale Hamad Town, finanziato dal Qatar a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dopo essere stato colpito dagli attacchi israeliani il 2 dicembre. Mohammed TalateneDPA

L’amministrazione Biden ha riaffermato il proprio impegno nel genocidio israeliano in corso a Gaza, esercitando il proprio veto durante una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, venerdì 8 dicembre.

Gli Stati Uniti hanno posto il veto alla bozza di risoluzione che avrebbe richiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri detenuti a Gaza. Tredici Stati hanno votato a favore della risoluzione, mentre il Regno Unito si è astenuto.

Richard Mills, vice ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, ha affermato che un cessate il fuoco immediato “non farebbe altro che piantare i semi per la prossima guerra, perché Hamas non ha alcun desiderio di vedere una pace duratura. Il nostro obiettivo non dovrebbe essere quello di fermare la guerra per oggi, ma di fermarla per sempre”.

Mills non ha menzionato l’evidente obiettivo militare israeliano di distruggere le fondamenta della vita a Gaza per fomentare un’espulsione di massa dei palestinesi dal territorio verso l’Egitto.

Amnesty International ha dichiarato che il veto degli Stati Uniti mostra “un cinico disprezzo per le sofferenze dei civili di fronte a un numero impressionante di morti”.

Una coalizione di organizzazioni internazionali, tra cui Oxfam International e Save the Children International, si è detta “sconcertata” per la mancata approvazione di una risoluzione che chiede il cessate il fuoco, affermando che “è ingiustificabile che i membri del Consiglio di Sicurezza pongano il veto a una risoluzione che chiede la cessazione dei combattimenti, quando le ragioni umanitarie per un cessate il fuoco sono così chiare”.

Prima del voto di venerdì, António Guterres aveva invocato l’articolo 99 del Consiglio di Sicurezza, un “pulsante di panico” raramente utilizzato che consente al Segretario Generale delle Nazioni Unite di sollevare “qualsiasi questione che possa aggravare le minacce esistenti al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”.

Venerdì, Guterres ha avvertito il Consiglio di Sicurezza del “rischio elevato di un collasso totale del sistema di supporto umanitario a Gaza, che avrebbe conseguenze devastanti”.

Ha aggiunto: “Prevediamo che ciò provocherebbe una completa rottura dell’ordine pubblico e una maggiore pressione per lo spostamento di massa in Egitto” con conseguenze potenzialmente devastanti “per la sicurezza dell’intera regione”.

Almeno 17.177 palestinesi di Gaza sono stati uccisi negli attacchi israeliani e altre migliaia risultano dispersi sotto le macerie, dopo l’operazione militare a sorpresa di Hamas che ha visto la sconfitta del comando meridionale dell’esercito israeliano il 7 ottobre.

Israele afferma che nell’attacco guidato da Hamas del 7 ottobre sono state uccise 1.200 persone, tra cui 300 membri dell’esercito, anche se ora stanno emergendo prove che un numero imprecisato di persone è stato ucciso quel giorno dal fuoco militare israeliano.

La complicità di Washington nel genocidio

Craig Mokhiber, ex alto funzionario delle Nazioni Unite, ha affermato che il veto di Washington di venerdì, un giorno prima del 75° anniversario della Convenzione sul Genocidio, dimostra “la sua ulteriore complicità nel genocidio in Palestina”.

“Migliaia di persone sono morte dopo il suo ultimo veto e altre moriranno ora”, ha aggiunto.

Sembra che all’ONU ci sia poco da fare per cambiare le dinamiche politiche che impediscono un cessate il fuoco a Gaza –di cui c’è un disperato bisogno– fintanto che esso è fermamente contrastato dagli Stati Uniti, che stanno fornendo un sostegno materiale e diplomatico alla campagna di sterminio di Israele.

L’amministrazione Biden ha chiesto al Congresso di approvare la vendita di 45.000 proiettili per carri armati a Israele per il suo utilizzo a Gaza, ha riferito venerdì la Reuters.

Mentre la vendita è all’esame delle commissioni Affari esteri di Camera e Senato, il Dipartimento di Stato sta spingendo per un’approvazione accelerata della transazione.

Giovedì, Antony Blinken, Segretario di Stato americano, ha riconosciuto in modo indiretto che i civili sono stati danneggiati a Gaza.

“Rimane imperativo che Israele dia priorità alla protezione dei civili”, ha detto Blinken. “E rimane un divario tra… l’intenzione di proteggere i civili e i risultati effettivi che stiamo vedendo sul campo”.

La premessa che Israele intenda proteggere i civili è palesemente falsa.

Le dichiarazioni dei leader politici e militari israeliani dimostrano un intento genocida, così come il massacro di civili nelle loro case, la distruzione o il danneggiamento del 60% delle abitazioni di Gaza e le operazioni militari che hanno reso il sistema medico di Gaza in gran parte inutilizzabile.

Luis Moreno Ocampo, ex procuratore capo della Corte Penale Internazionale, ha affermato che “l’assedio di Gaza in sé è uno sterminio o una persecuzione come crimine contro l’umanità e una forma di genocidio”.

L’UNRWA “sull’orlo del collasso” a Gaza

Le agenzie umanitarie che operano sul campo a Gaza avevano lanciato un allarme senza precedenti in vista della riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di venerdì.

Il direttore dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi e il principale fornitore di aiuti umanitari nel territorio, ha avvertito che a Gaza si è “sull’orlo del collasso”.

Philippe Lazzarini ha dichiarato che “senza un rifugio sicuro e senza aiuti, i civili di Gaza rischiano di morire o saranno costretti ad andare in Egitto e oltre”.

Il capo dell’UNRWA ha detto che più di 130 dipendenti dell’agenzia sono stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre, e ha aggiunto che nei suoi 35 anni di esperienza: “non ho mai scritto una lettera del genere prevedendo l’uccisione del mio personale e il collasso del mandato che ci si aspetta da me”.

Ha invitato il presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a “prendere provvedimenti immediati per attuare un cessate il fuoco umanitario immediato” e per far rispettare il diritto internazionale e “proteggere le prospettive di una soluzione politica che è vitale per la pace”.

Medici Senza Frontiere ha dichiarato venerdì che l’inazione del Consiglio di Sicurezza e i veti degli Stati membri, principalmente gli USA, “li rendono complici del massacro in corso”.

“Questa è una guerra totale che non risparmia i civili”, ha aggiunto l’associazione.

https://electronicintifada.net/blogs/maureen-clare-murphy/us-vetoes-security-council-ceasefire-resolution

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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1 commento

  1. Marta Garimberti

    USA complici di questo massacro insopportabile Marts

    Rispondi

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