I bambini sono bambini, sia in Israele che a Gaza. Non meritano di morire

di Gideon Levy,

Haaretz, 12 novembre 2023. 

Nella realtà fascista che Israele sta attraversando, anche una simile dichiarazione è considerata un tradimento e un’espressione di odio verso Israele. Come osi fare una simile equazione?

Un soldato israeliano in un appartamento privato durante un’operazione di terra nella Striscia di Gaza, 8 novembre 2023. Ohad Zwigenberg /AP

Una foto di Ohad Zwigenberg dell’Associated Press sulla prima pagina di un recente numero di Haaretz valeva più di mille parole. Mostrava un soldato dell’IDF all’interno della stanza di una bambina a Gaza, con il piede appoggiato su un letto. Le pareti rosa della stanza, destinate a creare un’atmosfera tranquilla, non potevano nascondere l’orrore: la stanza era in disordine, lacerata e a brandelli, con solo una bambola senza capelli gettata sul letto, che ricordava agli spettatori che quella era la stanza di una bambina, che non potrà mai più essere tale. I suoi abitanti sono fuggiti per salvarsi o sono stati uccisi, o entrambe le cose.

La stanza di quei gazawi assomigliava esattamente alle stanze dei bambini distrutte che ho visto nel kibbutz Be’eri la mattina dopo il massacro. Non si può evitare di pensare al destino dei loro piccoli abitanti, sia qui che là. Se i bambini di Be’eri sono sopravvissuti, possono almeno sperare in un futuro migliore. Se i bambini di Gaza sono sopravvissuti, non c’è speranza per loro.

I bambini sono bambini, bisogna ribadirlo, e non si può non essere ugualmente inorriditi da ciò che è accaduto loro, sia qui che là. Nella realtà fascista che Israele sta attraversando, anche questa affermazione è considerata un tradimento, una sovversione e un’espressione di odio verso Israele. Come osi fare una simile equazione?

Sabato 11 a mezzogiorno, il vice ministro della Sanità di Hamas, Yousuf Abu al-Arish, parlando dall’ospedale Al-Shifa di Gaza, ha annunciato che 39 neonati prematuri rischiano una morte imminente per soffocamento, dopo che i generatori si sono spenti, interrompendo il flusso di ossigeno alle loro incubatrici. Al-Arish ha gridato: “Questo è il momento che avevamo preannunciato”. Fuori, c’era già un cumulo di 100 corpi non identificati, coperti da sudari bianchi. Non potevano essere portati alla sepoltura, poiché l’ospedale era sotto assedio, circondato da tutti i lati dai carri armati. I feriti e i malati, così come i morti, non potevano più essere tirati fuori dall’inferno.

Poco dopo, il Prof. Mads Gilbert, un medico norvegese che aveva prestato servizio volontario presso l’ospedale in tutte le guerre precedenti, ma che al momento era bloccato al Cairo, ha dichiarato che i cecchini israeliani si erano sparpagliati intorno all’ospedale e stavano sparando. Un’infermiera del reparto neonati prematuri è stata uccisa.

Le foto dell’ospedale di Al-Shifa, prima che l’ossigeno venisse interrotto, mostravano decine di feriti sanguinanti stesi sul pavimento e un padre urlante che si precipitava verso il suo bambino morto, anch’esso disteso sul pavimento. L’inferno è lì. La dottoressa Tanya Haj-Hassan, medico di Medici Senza Frontiere, ha detto di non avere più parole.

Venerdì 10 alla sera, i bambini morti erano 4.506. Quarantamila unità abitative sono state completamente distrutte. Metà di Gaza giace in macerie. L’ospedale pediatrico di Rantisi è sotto assedio, nessuno può entrare o uscire. Anche l’ospedale pediatrico di Al-Nasr ha smesso di funzionare e tutti i bambini malati o feriti sono stati evacuati, chissà dove. La scuola di Al-Buraq è stata bombardata venerdì sera e almeno 50 persone che pensavano di aver trovato rifugio lì sono state uccise. L’IDF ha riferito che tra i morti c’era anche un comandante di una compagnia di Hamas che aveva impedito ai gazawi di spostarsi verso sud. Evviva.

Non si può mantenere la serenità d’animo di fronte a queste scene. Anche dopo aver visitato i kibbutzim e le città del sud il giorno dopo il massacro, anche dopo essere stati esposti a tutti gli orrori che hanno avuto luogo in quei posti. Anche dopo tutti i racconti dei sopravvissuti e dei morti, e anche dopo aver visto il filmato realizzato dal portavoce dell’IDF. Non si può evitare di rimanere inorriditi da ciò che sta accadendo a Gaza, anche sapendo cosa c’è sotto quegli ospedali.

Non meno orribile è riconoscere che ora bisogna schierarsi: O si è scioccati dalle atrocità commesse da Hamas, o dalle atrocità commesse dall’IDF. Decidere. Scegli da che parte stare. Quali bambini morti ti sconvolgono di più? Quali genitori in lutto ti turbano di più? Non riesci a vedere la differenza tra Hamas, che è venuto qui per massacrare, e un esercito che è venuto per salvare gli ostaggi e spazzare via Hamas? Io la potrei vedere, ma i bambini massacrati e i loro genitori, non meno massacrati, sono poco interessati alle intenzioni dei loro assassini.

Da entrambe le parti, non meritavano di morire. La loro uccisione è ugualmente scioccante e non c’è ragione al mondo per scusarsi di prendere questa posizione.

https://www.haaretz.com/opinion/2023-11-12/ty-article/.premium/in-both-israel-and-in-gaza-they-didnt-deserve-to-die/0000018b-bfcf-d03e-a3ab-bfffe07d0000?utm_source=mailchimp&utm_medium=Content&utm_campaign=haaretz-today&utm_content=0816425766&lts=1699864503773

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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