Lavoratori di Gaza descrivono torture e abusi durante la detenzione israeliana

Nov 6, 2023 | Notizie

di Lubna Masarwa e Nadda Osman

Middle East Eye, 3 novembre 2023.   

Alcuni dei 4.500 palestinesi con permessi di lavoro israeliani, arrestati dopo l’attacco del 7 ottobre, raccontano a MEE le loro orribili condizioni di detenzione.

Un lavoratore palestinese al suo arrivo a Gaza descrive le condizioni di detenzione e le torture subite (Screengrab/X)

I lavoratori palestinesi di Gaza detenuti da Israele hanno raccontato di essere stati maltrattati, umiliati e torturati per quattro settimane dopo essere stati cacciati dal lavoro in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre.

Si stima che circa 4.500 lavoratori di Gaza si trovassero in Israele quando centinaia di combattenti palestinesi hanno preso d’assalto le comunità israeliane vicino alla Striscia di Gaza, uccidendo circa 1400 persone.

Nonostante si trovassero in Israele con un permesso di lavoro, sono stati tutti radunati in strutture di detenzione e, secondo testimonianze di prima mano, ripetutamente umiliati e maltrattati.

I lavoratori recentemente rilasciati da Israele hanno raccontato a Middle East Eye che i loro permessi di lavoro sono stati revocati e che sono stati rimandati a Gaza a piedi, nonostante l’enclave costiera fosse sottoposta a continui bombardamenti e a un’invasione di terra israeliana.

I lavoratori sono stati costretti a camminare per 6 km fino ad arrivare a Gaza attraversando il valico di Kerem Shalom, vicino alla città meridionale di Rafah.

Nei video che circolano online, si vedono centinaia di lavoratori tornare a Gaza a piedi. Non è chiaro quanti dei 4.500 lavoratori siano stati rilasciati.

I palestinesi hanno raccontato a MEE di vari abusi durante la detenzione, molti dei quali sembrano equivalenti a torture.

 “Ci hanno preso i telefoni. Un uomo mi ha chiesto se volevo qualcosa da bere, poi mi ha gettato addosso acqua bollente”, ha detto un anziano.

“Quando siamo stati rilasciati e abbiamo dovuto tornare a Gaza a piedi, un uomo è morto. È morto mentre camminava”, ha raccontato un altro lavoratore, originario di Deir al-Balah, nel centro di Gaza.

“Ci hanno trattato come cani, ci hanno interrogato mentre eravamo a Tel Aviv. Avevamo le mani legate dietro la schiena e ci davano a malapena da mangiare o da bere”, ha aggiunto.

“Nessuno ha parlato di noi lavoratori detenuti in Israele, nemmeno la Croce Rossa; l’Autorità Palestinese ci ha tradito, il mondo intero ci ha tradito”, ha detto un lavoratore ad Al Jazeera al suo arrivo a Gaza.

Miriam Marmur, direttrice del gruppo israeliano per i diritti Gisha, ha dichiarato a MEE che le informazioni ricevute sulla detenzione dei lavoratori sono “estremamente preoccupanti e allarmanti”.

“Non abbiamo modo di sapere quante persone siano state trattenute illegalmente nei centri di detenzione israeliani perché Israele si è rifiutato di rivelare i nomi e la posizione delle persone detenute”, ha dichiarato Marmur.

Marmur ha aggiunto che i lavoratori sono stati trattenuti in strutture all’interno di basi militari israeliane nella Cisgiordania occupata e non è a conoscenza di quanti lavoratori siano ancora detenuti.

“Ci sono diverse segnalazioni di incursioni delle forze israeliane, che prelevano i lavoratori palestinesi e li portano nei centri di detenzione”, ha detto la Marmur, aggiungendo che “da quello che descrivono, le loro condizioni sono estremamente, estremamente terribili”.

Middle East Eye ha chiesto un commento all’esercito israeliano.

Abusi psicologici e fisici

I lavoratori palestinesi rilasciati hanno dichiarato di non aver avuto accesso a una rappresentanza legale. Anche agli operatori umanitari è stato vietato di entrare nelle strutture di detenzione per valutare le condizioni dei detenuti. 

“Siamo stati maltrattati per 25 giorni, eravamo circa 5.000-6.000 persone detenute”, ha dichiarato una persona ad Al Jazeera.

Molti dei lavoratori hanno raccontato di essere stati costantemente minacciati mentre venivano loro poste domande su Hamas.

 “Alcuni sono stati interrogati. A loro è toccato il peggio, sono stati legati e picchiati. Ci hanno chiesto se conoscevamo qualcuno di Hamas”, ha raccontato un anziano ai media locali.

“Ovviamente non sappiamo nulla, siamo solo lavoratori”, ha detto un altro uomo in un filmato che circola online.

I lavoratori hanno raccontato che le autorità israeliane non hanno permesso loro di usare telefoni o di fare chiamate alle loro famiglie, lasciando molti di loro preoccupati per la sorte dei loro cari sotto i bombardamenti.

“Se Dio vuole, torneremo e troveremo i nostri figli e le nostre famiglie sani e salvi”, ha dichiarato un uomo ai media locali.

“Siamo stati torturati, nessuno ha avuto pietà di noi. Ci hanno preso soldi e vestiti, ci hanno lasciati nudi per tre giorni mentre ci torturavano. Eravamo affamati, ci hanno preso a calci e pugni, ci hanno calpestato la testa, sento ancora il dolore”.

Palestinesi rilasciati dopo la detenzione mostrano le fascette che sono state applicate alle loro caviglie. (Fornito da MEE)

Secondo i lavoratori, sono stati i loro datori di lavoro a consegnarli alle forze israeliane.

Nei filmati online, si possono vedere i lavoratori che mostrano le targhette blu poste sulle loro caviglie. Hanno dichiarato che nessuno dei loro beni, compresi telefoni e denaro, è stato loro restituito prima del rilascio.

Gli israeliani applaudono i filmati degli abusi

Dopo l’attacco del 7 ottobre, la retorica e il sentimento anti-palestinese hanno raggiunto un massimo storico in Israele. Funzionari israeliani hanno chiesto di spazzare via Gaza e hanno invitato a torturare i palestinesi in qualche modo collegati all’attacco.

Nel frattempo, gli attacchi contro i cittadini palestinesi di Israele e i palestinesi della Cisgiordania occupata si sono intensificati.

All’inizio di questa settimana, gruppi israeliani di estrema destra hanno condiviso e celebrato sulle app di messaggistica video di quelli che sembrano essere lavoratori palestinesi in Cisgiordania maltrattati da soldati israeliani.

Molti di questi video sono stati pubblicati su “Without Limits“, un canale Telegram della destra israeliana, che conta oltre 117.000 iscritti, oltre agli altri gruppi di destra.

In un video straziante, si vedono uomini palestinesi bendati, le mani legate con cavi elettrici, che vengono assaliti da soldati pesantemente armati. Gli uomini, alcuni dei quali sono stati spogliati completamente nudi, si sentono urlare mentre giacciono a terra.

I soldati li trascinano per terra, mentre un soldato israeliano calpesta la testa di un detenuto. I suoi colleghi si sentono ridere in sottofondo.

La clip ha ricevuto quasi 2.000 emoji di risate e centinaia di emoji di festeggiamento, oltre a immagini di occhi estasiati. L’esercito israeliano ha dichiarato in precedenza a MEE che le azioni dei soldati visti nel filmato sono “deplorevoli” e ha detto che si sta indagando.

Circa 18.500 palestinesi di Gaza sono in possesso di permessi rilasciati dalle autorità israeliane, anche se non si sa quanti fossero in Israele quando i permessi sono stati revocati in seguito allo scoppio della guerra.

www.middleeasteye.net/news/israel-palestine-war-gaza-workers-torture-abuse-detention

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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