Dichiarazione di Francesca Albanese sui bambini palestinesi

Ott 27, 2023 | Notizie

di Francesca Albanese,

UN Human Rights Documents, 20 ottobre 2023. 

Francesca Albanese, Relatrice Speciale sulla situazione dei Diritti Umani nei Territori Palestinesi occupati dal 1967, ha rilasciato questo rapporto alla 78a sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU.

Eccellenze, Illustri Delegati,

1.         Sono onorata di presentare il mio secondo rapporto all’Assemblea Generale e il terzo come Relatrice Speciale sulla situazione dei Diritti Umani nei Territori Palestinesi occupati dal 1967. Il rapporto approfondisce la situazione dei minori che vivono sotto l’occupazione israeliana, in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza.

2.         Per quanto strazianti siano state le circostanze sin dall’inizio del mio mandato, non avrei mai potuto immaginare di parlarvi nelle circostanze attuali, quando migliaia di innocenti sono stati uccisi e feriti su entrambi i lati della Linea Verde, in mezzo a traumi e distruzioni indicibili, e molti altri rischiano di essere uccisi, feriti e ulteriormente traumatizzati. Esprimo le mie più sentite condoglianze a tutti coloro che sono stati colpiti dalla guerra.

3.         Gli eventi del 7 ottobre hanno segnato una svolta tragica nella storia dei territori palestinesi occupati e di Israele. Circa 1.400 israeliani e cittadini stranieri sono stati uccisi in Israele e altre migliaia sono stati feriti a seguito di brutali attacchi da parte di forze paramilitari palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza occupata. Gran parte di ciò che questi militanti hanno fatto contro i civili in Israele sono crimini di guerra e devono essere resi noti. In risposta, le forze di occupazione israeliane hanno ancora una volta bombardato indiscriminatamente la Striscia di Gaza, colpendo intere aree residenziali, scuole, ospedali, moschee e chiese e uccidendo [sinora] circa 5.000 persone. Israele ha ulteriormente rafforzato l’assedio illegale della Striscia di Gaza, privando la popolazione di elementi indispensabili per la sopravvivenza in un momento così critico, tra cui cibo, acqua, energia e medicinali. La fame come strumento di guerra viene ora praticata sulla popolazione civile di Gaza, mentre i sopravvissuti all’incessante bombardamento sono sottoposti a un ulteriore rischio di morte o malattia.

4.         Questi eventi sono solo l’ultimo sintomo dell’epico fallimento della comunità internazionale nell’affrontare decenni di illegalità e impunità di Israele e nel porre fine alla sua “occupazione per sempre”.

5.         Sebbene il mio rapporto non si occupi della crisi attuale, fa luce sul complesso sistema della violenza, sulle cause profonde non affrontate e sulle condizioni di vita insostenibili che generazioni di minori palestinesi hanno sopportato sotto la presenza militare e coloniale in continua espansione di Israele nei Territori Palestinesi occupati. Questo è necessario per capire come siamo arrivati a questo punto.

6.         I minori palestinesi, che costituiscono la metà della popolazione sotto occupazione, sono le prime vittime di questo sistema, vivendo in costante terrore, paura e disperazione. Una delle richieste più preoccupanti che ho sentito dai bambini che ho intervistato per questo rapporto è stata quella di “chiedere al mondo” perché continua a trascurarli. “I bambini palestinesi sono meno degni?”. “Siamo meno umani?”.

7.         Per qualsiasi bambino palestinese, vivere sotto l’occupazione israeliana è un’esperienza profondamente traumatica. È la lotta dei genitori che, dopo lunghe battaglie legali per recuperare la terra confiscata, la vedono coltivata dai coloni. È l’imponente muro alto 8 metri che separa famiglie e comunità e riduce i mezzi di sussistenza. È lo strazio di un padre costretto a demolire la sua casa incompiuta, non riuscendo a ottenere i permessi dall’esercito israeliano. È una scuola svuotata, a cui sono stati negati i permessi di costruzione, perennemente a rischio di distruzione da parte dell’esercito israeliano. Sono le aule vuote, un tempo piene di studenti desiderosi di imparare, che ora riposano nei cimiteri. È portare in tasca lettere di testamento e di addio, vivendo costantemente consapevoli di poter morire in qualsiasi momento.

8.         In quanto Stato parte della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo, Israele ha l’obbligo di salvaguardare e promuovere l’interesse superiore di ogni bambino all’interno della sua giurisdizione, garantendo tutti i suoi diritti senza discriminazioni. Invece, Israele priva deliberatamente i bambini palestinesi dei loro diritti umani fondamentali, come parte della sua decisione di ostacolare lo sviluppo della società palestinese, frustrando definitivamente l’autodeterminazione palestinese.

9.         Gli attacchi letali contro i palestinesi da parte dei soldati israeliani e dei coloni armati in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, e le metodiche aggressioni militari contro Gaza, incarnano le difficoltà e le ingiustizie quotidiane subite da generazioni di minori palestinesi. Dal 2008 al 6 ottobre, 1.434 minori palestinesi sono stati uccisi e altri 32.175 hanno riportato ferite principalmente per mano delle forze di occupazione israeliane. Di questi, 1.025 sono stati uccisi solo a Gaza dall’inizio del blocco illegale nel 2007. Nello stesso periodo, 25 minori israeliani sono stati uccisi, per lo più da assalitori palestinesi, e 524 sono stati feriti.

10.       La condizione dei minori palestinesi è amplificata dai loro frequenti incontri con il cosiddetto “sistema di giustizia militare minorile” di Israele, un ossimoro legale nella sua stessa definizione. Una media di 500-700 minori palestinesi, anche di 12 anni, sono detenuti arbitrariamente dalle forze di occupazione israeliane ogni anno. I bambini palestinesi vengono spesso arrestati nel cuore della notte durante violente incursioni, interrogati senza un avvocato o un familiare, sottoposti a pratiche brutali e messi in isolamento prima di essere accusati, condannati e imprigionati. I maltrattamenti documentati inflitti ai bambini spesso equivalgono a tortura.

11.       La retorica e le pratiche di Israele, che inquadra i minori palestinesi come “scudi umani” o “terroristi” per giustificare la violenza contro di loro e i loro genitori -spesso amplificata nel discorso occidentale- disumanizzano profondamente i minori palestinesi.

12.       I minori palestinesi crescono con opportunità di istruzione e di svago sempre più ridotte. Le strutture educative sono intenzionalmente sottosviluppate, prese di mira durante le violente incursioni dei soldati, e i programmi di studio sono manipolati per oscurare la cultura e la storia palestinese, mentre i programmi di studio israeliani disumanizzano sistematicamente i palestinesi.

13.       Che si tratti della Striscia di Gaza, densamente popolata, o delle enclavi impoverite della Cisgiordania o di Gerusalemme Est annessa, generazioni di bambini palestinesi hanno visto le loro vite ridotte al minimo e abbreviate. L’ambiente oppressivo, coercitivo e persecutorio a cui Israele li sottopone viola il diritto a un’educazione sicura e dignitosa, ostacolando il loro sviluppo fisico, mentale, culturale e sociale. Questo ambiente coercitivo porta alla “sregolazione” dei bambini palestinesi, privandoli della leggerezza dell’infanzia e sottraendoli allo sviluppo generazionale come popolo.

14.       Sottolineo che molte delle violazioni delle forze di occupazione israeliane descritte nel presente rapporto possono costituire crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Eccellenze, Illustri delegati,

15.       La mancanza di rispetto per il diritto internazionale e la mancanza di responsabilità è alla base della violenza nei territori palestinesi occupati. Esorto la comunità internazionale, compresa la Corte Penale Internazionale, a porre fine al ciclo di impunità, ad assicurare alla giustizia gli autori di tutti i presunti crimini commessi in quel territorio e a utilizzare tutti gli strumenti disponibili, compresi quelli previsti dalla Carta delle Nazioni Unite, per garantire il rispetto del diritto internazionale da parte di Israele.

16.       Tutte le persone in quella terra martoriata meritano giustizia e pace ed è responsabilità collettiva della comunità internazionale contribuire a un futuro libero dalla tirannia del dominio militare straniero, che permetta a tutti i bambini di vivere al massimo delle loro potenzialità. Questo può essere garantito solo realizzando l’uguaglianza dei diritti e della dignità dei minori palestinesi.

17.       Mentre concludo le mie osservazioni, i bambini dei Territori Palestinesi occupati attendono le vostre risposte. Questa Assemblea sarà all’altezza del suo impegno di non lasciare indietro nessuno o, come fa il sistema di apartheid israeliano, abbandonerà i bambini palestinesi ad essere i miserabili della terra?

18.       Attendo le vostre domande e i vostri commenti.

Vi ringrazio.

https://reliefweb.int/report/occupied-palestinian-territory/statement-francesca-albanese-special-rapporteur-situation-human-rights-palestinian-territories-occupied-1967-delivered-78th-session-general-assembly

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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