I mediorientali hanno qualcosa da dire alla stampa occidentale che ha mentito su di loro

Ott 24, 2023 | Notizie

di Caitlin Johnstone,

Information Clearing House, 23 ottobre 2023. 

La stampa occidentale si è trovata nella scomoda posizione di dover fare reportage a fianco dei mediorientali sui quali ha mentito per generazioni, scoprendo che molti di loro parlano inglese e hanno qualcosa da dire.

Centinaia di membri del Congresso degli Stati Uniti stanno diffondendo una lettera in cui esortano i loro capibastone a chiedere un cessate il fuoco; c’è un ammutinamento silenzioso nel Dipartimento di Stato per le azioni dell’amministrazione Biden a Gaza; i giornalisti tradizionali si rifiutano di ripetere a pappagallo le narrazioni di Israele e le strade sono piene di manifestanti pro-Palestina.

Questo è qualcosa di nuovo. Ciò a cui ora stiamo assistendo è una deviazione dal solito copione.

La stampa occidentale si è trovata nella scomoda posizione di dover fare reportage accanto ai mediorientali su cui ha mentito per generazioni, scoprendo che molti di loro parlano inglese e hanno qualcosa da dire.

Guardate questo spezzone della podcaster egiziana Rahma Zein che affronta Clarissa Ward della CNN durante una protesta ai cancelli del valico di Rafah:

E quest’altro breve filmato di un uomo palestinese che rimprovera Sara Sidner della CNN –che ha contribuito a diffondere l’infame psyop (operazione psicologica, NdT) dei “40 bambini decapitati“– dicendo: “Siete sostenitori del genocidio! Non siete i benvenuti qui! Sostenitori del genocidio! Fanculo alla CNN! Fanculo alla CNN!”:

Un messaggio insistente e un confronto atteso da tempo.

Se Israele non ha bombardato quell’ospedale, allora perché ha confezionato un audio fraudolento che dovrebbe mostrare combattenti di Hamas che dicono che Israele non ha bombardato l’ospedale?

L’unico modo per conciliare questo fatto con la convinzione dell’innocenza di Israele è l’esistenza di una rigorosa compartimentazione psicologica.

Molte delle distorsioni intorno all’attuale crisi derivano dalla confusione tra pace e status quo di sempre. Poiché Israele ha tirato avanti con lo stesso status quo per così tanto tempo, quando Hamas l’ha attaccato la gente credeva che lì ci fosse uno stato di pace, motivo per cui la classe politica e mediatica occidentale ha potuto inquadrarlo come un attacco “non provocato”. Ma in realtà lo status quo in Israele è stato per generazioni una continua escalation di violenza, tirannia e soprusi, non di pace.

Il problema delle situazioni di sopruso che vanno avanti da molto tempo è che dopo un po’ chi non è direttamente colpito dal sopruso tende ad abituarsi a questo modo di essere e comincia a considerarlo normale. Così, quando c’è una spinta contro quello status quo di soprusi, sembra che sia arrivata dal nulla, per mano di un aggressore non provocato.

Se state addosso a qualcuno abbastanza a lungo, un giorno vi sorprenderete se alla fine vi morderà un piede. Potreste persino sentirvi la vittima, perché eravate così abituati a quel ruolo da sentirlo normale.

E i media dell’impero fanno ovviamente tutto il possibile per esacerbare la confusione dell’opinione pubblica su questa distinzione cruciale. L’attacco di Hamas viene costantemente inquadrato come un atto di aggressione non provocato da uomini malvagi che volevano fare del male agli ebrei, solo perché sono malvagi e odiano gli ebrei. La storia è iniziata il 7 ottobre e tutti gli eventi dal 1948 in poi non sono mai accaduti.

I propagandisti dell’impero lo fanno sempre, quando fa comodo agli interessi mediatici dell’impero. Dopo l’11 settembre si è detto “ci odiano per la nostra libertà” e tutte le aggressioni statunitensi in Medio Oriente che avevano provocato Al Qaeda sono state nascoste sotto il tappeto. Quando la Russia ha invaso l’Ucraina, le ben documentate provocazioni della NATO e le violenze nel Donbass sono state cancellate dai libri di storia e la storia è iniziata il 24 febbraio 2022. Se la Cina dovesse mai reagire alle forze armate statunitensi che la circondano con macchinari da guerra e con le loro provocazioni aggressive a Taiwan, questa reazione sarà inquadrata come un attacco del tutto immotivato, anch’esso venuto fuori dal nulla.

Non è che una situazione sia pacifica perché ci siamo abituati. Solo perché si è in grado di svolgere la propria routine quotidiana senza grandi interruzioni, non significa che qualcun altro non venga terribilmente maltrattato dallo status quo che rende possibile il nostro modo di vivere. La pace non si presenta come il rispetto dello status quo da parte di tutti, a prescindere dai suoi abusi, ma come l’assenza di abusi.

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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