Un funzionario del Dipartimento di Stato USA si dimette per il trasferimento di armi a Israele

Ott 19, 2023 | Notizie

di John Ismay,

The New York Times, 19 ottobre 2023. 

Josh Paul ha trascorso più di 11 anni come direttore degli affari congressuali e pubblici presso l’ufficio che supervisiona i trasferimenti di armi alle nazioni straniere.

Il Presidente Biden con il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, mercoledì a Tel Aviv. Biden sta preparando una richiesta al Congresso di circa 10 miliardi di dollari in assistenza, soprattutto militare, a Israele. Kenny Holston/The New York Times

Un funzionario del Dipartimento di Stato che si occupa specificamente dei trasferimenti di armi si è dimesso questa settimana per protestare contro la decisione dell’amministrazione Biden di continuare a inviare armi e munizioni a Israele che assedia Gaza nella sua guerra contro Hamas.

Nella sua lettera di dimissioni, Josh Paul, che per oltre 11 anni è stato direttore degli affari congressuali e pubblici dell’Ufficio Affari Politico-Militari del Dipartimento di Stato, ha affermato che il “cieco sostegno dell’amministrazione Biden a una delle parti” ha portato a decisioni politiche “miopi, distruttive, ingiuste e contraddittorie con i valori che pubblicamente sposiamo”.

“La risposta che Israele sta dando, e con essa il sostegno americano sia a questa risposta che allo status quo dell’occupazione, porterà solo a sofferenze maggiori e più profonde sia per il popolo israeliano che per quello palestinese”, ha scritto, aggiungendo: “Temo che stiamo ripetendo gli stessi errori che abbiamo commesso negli ultimi decenni, e mi rifiuto di condividerli ulteriormente”.

In un’intervista, Paul ha affermato che il taglio di acqua, cibo, cure mediche ed elettricità da parte di Israele a Gaza, un territorio di due milioni di persone, dovrebbe indurre a rispettare una serie di leggi federali volte a tenere le armi americane fuori dalle mani di chi viola i diritti umani. Ma queste tutele legali non sono rispettate, ha detto.

“Il problema di tutte queste disposizioni è che esse si basano sul fatto che il ramo esecutivo riconosca che si sono verificate violazioni dei diritti umani”, ha detto Paul. “Questa decisione non spetta a una qualche struttura specialistica imparziale, e il presidente non è incentivato a prendere una posizione risolutiva“.

“Questa amministrazione, a mio avviso, conosce e comprende la complessità della situazione, ma non ha usato queste conoscenze nelle decisioni politiche che vengono prese”, ha detto Josh Paul, che si è dimesso dal Dipartimento di Stato. Courtesy of Josh Paul

Biden ha abbracciato la causa di Israele dopo che Hamas ha ucciso più di 1.400 persone e preso quasi 200 ostaggi in un attacco all’inizio di questo mese, e la sua amministrazione sta preparando una richiesta di 10 miliardi di dollari in aiuti soprattutto militari, secondo quanto riferito da funzionari che conoscono il piano. Ma nella sua visita di mercoledì a Tel Aviv, Biden ha anche avvertito gli israeliani di non cedere a “una rabbia incontrollabile” che potrebbe indurre il Paese a spingersi troppo in là nella risposta, e la sua amministrazione ha invitato Israele a limitare le morti dei civili.

Israele ha affermato che la portata e l’orrore dell’attacco di Hamas giustificano la sua risposta e che sta agendo in conformità con il diritto internazionale. L’ufficio stampa del Dipartimento di Stato non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento mercoledì sera.

Paul, le cui dimissioni sono state riportate per primo dall’Huffington Post, ha dichiarato di aver visto il governo degli Stati Uniti approvare numerose vendite o spedizioni di materiale ad altri Paesi del Medio Oriente, anche quando riteneva che la legge federale avrebbe dovuto impedirlo.

In tutti i casi c’è un momento in cui si può dire: “Ok, beh, sai, è fuori dal mio controllo, ma so che il Congresso reagirà”, ha detto, “e bloccherà il trasferimento o chiederà chiarimenti ai funzionari in un’udienza al Campidoglio. Ma in questo caso non c’è nessuna resistenza significativa da parte del Congresso, non c’è nessun altro meccanismo di supervisione, non c’è nessun altro forum per il dibattito, e questo fa parte dei motivi che hanno influenzato la mia decisione”.

Continuare a dare a Israele quella che ha descritto come carta bianca per uccidere una generazione di nemici, solo per crearne una nuova, non serve in definitiva agli interessi degli Stati Uniti, ha detto Paul.

“Alla base di tutto questo c’è il desiderio di imporre la sicurezza a qualsiasi costo, compresi i costi per la popolazione civile palestinese”, ha detto. “E questo non porta alla sicurezza”.

“Questa amministrazione, a mio avviso, conosce e comprende la complessità della situazione, ma non ha usato queste conoscenze nelle decisioni politiche che vengono prese”.

Dopo aver pubblicato online la sua lettera di dimissioni mercoledì, Paul ha dichiarato di aver ricevuto un’ondata di sostegno da parte dei colleghi del Dipartimento di Stato e dei membri del Congresso.

“Molte persone stanno lottando con la politica attuale e la trovano assai problematica”, ha detto. “Sono stato davvero commosso da alcune persone che mi hanno contattato per dirmi che capiscono il mio punto di vista. Rispettano la mia decisione. È stato un grande sostegno”.

John Ismay è corrispondente del Times dal Pentagono ed è ex ufficiale della Marina addetto all’eliminazione degli ordigni esplosivi. Per saperne di più su John Ismay

https://www.nytimes.com/2023/10/19/us/state-department-official-resigns-israel-arms.html?campaign_id=2&emc=edit_th_20231019&instance_id=105558&nl=todaysheadlines&regi_id=70178108&segment_id=147723&user_id=189440506a0574962c5baaf044befaca

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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