L’ECCP chiede la protezione dei palestinesi a Gaza e il rispetto del diritto internazionale

Ott 14, 2023 | Notizie

da ECCP (European Coordination of Committees for Palestine),

Statements, 13 ottobre 2023. 

L’ECCP condanna la violenza devastante avvenuta negli ultimi giorni in Israele e a Gaza. Prendere di mira deliberatamente i civili e compiere attacchi sproporzionati e indiscriminati che uccidono o feriscono civili costituiscono crimini di guerra.

La mattina del 13 ottobre, Israele ha ordinato a 1,1 milioni di palestinesi di “evacuare” la metà settentrionale della Striscia di Gaza occupata, spingendo i funzionari delle Nazioni Unite ad avvertire di una catastrofe imminente e senza precedenti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i funzionari delle Nazioni Unite hanno esortato Israele a cancellare il suo ordine di evacuazione, affermando che costringere i pazienti vulnerabili a evacuare gli ospedali di Gaza equivale a una “condanna a morte”.

È fondamentale affrontare la recente crisi, il suo contesto e le cause sottostanti, ed è assolutamente necessario che la potenza occupante così come tutti i gruppi di resistenza all’occupazione rispettino il diritto internazionale e il divieto di danneggiare i civili.

Ma ora la massima priorità per chiunque abbia a cuore i diritti umani e il rispetto del diritto internazionale è fare pressione sui governi e sulle Nazioni Unite affinché impongano un cessate il fuoco, forniscano protezione ai civili e costringano Israele, la potenza occupante, a consentire aiuti umanitari urgenti, compresi cibo, acqua, attrezzature mediche ed elettricità, ai 2,3 milioni di palestinesi intrappolati nella Striscia di Gaza occupata ed ermeticamente assediata.

Dall’8 ottobre, i palestinesi di Gaza sono stati sottoposti al bombardamento israeliano più intenso, incessante e indiscriminato di sempre, che colpisce case, mercati, scuole e università, ospedali, operatori sanitari, giornalisti e l’intera infrastruttura civile. Le forze di occupazione israeliane stanno attuando la loro “dottrina Dahiya”, che richiede appunto una “forza sproporzionata” per massimizzare i danni alle persone e alle infrastrutture civili. Questa è una palese violazione del diritto internazionale.

Intere famiglie sono state, ancora una volta, cancellate dalla faccia della terra. Da sabato, le bombe israeliane hanno ucciso oltre 1.500 palestinesi, più di un terzo dei quali minori. Oltre mezzo milione di persone sono state sfollate, anche prima degli imminenti e catastrofici ordini di “evacuazione”.

Dobbiamo agire ora, con la massima urgenza. Molte vite palestinesi dipendono da questo.

Chiediamo a tutti i governi europei di richiedere una sessione d’emergenza delle Nazioni Unite per fermare l’imminente massacro a Gaza e per garantire che le convenzioni delle Nazioni Unite siano pienamente attuate.

Chiediamo un cessate il fuoco immediato, la protezione immediata dei palestinesi a Gaza da parte delle Nazioni Unite e la fornitura immediata di aiuti umanitari.

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