di B’Tselem,
B’Tselem Press releases, 10 ottobre 2023.
Sabato 7 ottobre, centinaia di militanti palestinesi sono entrati in Israele dalla Striscia di Gaza, uccidendo centinaia di civili, soldati e agenti di polizia, incendiando case e rapendo più di 100 persone. La portata di questi crimini orribili sta lentamente venendo alla luce.
La sera stessa, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è in guerra con Gaza e “si vendicherà con forza”. Ha promesso di ridurre in macerie le sedi di Hamas e ha detto ai gazesi: “Andate subito via. Agiremo ovunque e con tutta la nostra forza”. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ordinato la chiusura di tutti i valichi tra Israele e Gaza e ha annunciato che “non ci sarà elettricità, né cibo, né carburante: tutto chiuso. Stiamo combattendo contro animali umani e stiamo agendo di conseguenza”. Questa mattina, il portavoce dell’IDF ha dichiarato che “la nostra maggiore attenzione è sul danno che possiamo fare, piuttosto che sulla precisione”.
È in corso una politica criminale di vendetta. Da sabato, Israele ha sganciato centinaia di tonnellate di bombe su Gaza. L’appello di Netanyahu ai residenti di andarsene è una farsa che non ha alcuna attinenza con la realtà. La Striscia di Gaza è chiusa su tutti i lati e i residenti non hanno vie d’uscita. Non ci sono rifugi e non c’è modo di ripararsi dagli attacchi aerei. Tra le persone uccise, alcune delle quali ancora intrappolate sotto le macerie, ci sono intere famiglie spazzate via in un solo bombardamento, tra cui almeno 140 minori e 105 donne. Il bilancio delle vittime aumenta di minuto in minuto.
È stato anche eseguito il preannunciato ordine di preferire il danno alla precisione. Centinaia di case giacciono in rovina, tra cui torri residenziali ridotte in macerie e case crollate sopra gli abitanti. Più di 180.000 persone sono state sfollate internamente. Strade ed edifici pubblici, tra cui scuole e cliniche mediche, sono stati danneggiati dai bombardamenti aerei. Gli ospedali funzionano solo parzialmente: alcuni sono stati danneggiati dai bombardamenti e tutti mancano di attrezzature mediche e di carburante per i generatori elettrici.
È stata anche attuata la decisione di imprigionare Gaza in modo ancora più rigido del solito. I valichi sono chiusi e le merci non possono entrare. Israele ha scollegato Gaza dalla rete elettrica e la popolazione dipende ora dalla piccola centrale elettrica locale, che resisterà solo per alcuni giorni fino all’esaurimento del gasolio. Anche l’acqua scarseggia: quasi tutta l’acqua estratta a Gaza necessita di desalinizzazione o purificazione per essere bevuta, e queste operazioni dipendono dall’elettricità. Israele ha anche ridotto l’acqua che vende a Gaza e parte della rete idrica è stata danneggiata dai bombardamenti.
Non c’è alcuna giustificazione per queste azioni, che costituiscono crimini di guerra apertamente ordinati da alti funzionari israeliani. Anche di fronte all’orrore e al terrore – danneggiare intenzionalmente i civili, le loro proprietà e le infrastrutture civili è sempre vietato. Un crimine non ne giustifica un altro, né un tipo di ingiustizia ne giustifica un altro. Gli atti di vendetta sono vietati dai principi morali fondamentali e dalle disposizioni del diritto internazionale che Israele è tenuto a rispettare.
Contrariamente a quanto insinuano i ministri israeliani, questa politica non è nuova, ma è stata attuata verso Gaza per molti anni. La morte, la distruzione, il dolore e l’orrore che ha provocato non hanno portato ad altro che all’orrore. È tempo di chiedere una realtà diversa, un nuovo futuro per tutti coloro che vivono qui.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.
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