dalla redazione roma.repubblica.it, 22 Settembre 2023.
Alla Villetta Social Lab il festival “Beit Al Falastini”, in arabo “la casa palestinese”, è stato organizzato da Amnesty International Italia, Assopace Palestina e dal Movimento degli Studenti Palestinesi in Italia
La Garbatella diventa la casa della cultura, dei saperi e dei sapori della Palestina. Il festival “Beit Al Falastini”, in arabo “la casa palestinese”, è stato organizzato da Amnesty International Italia, Assopace Palestina e dal Movimento degli Studenti Palestinesi in Italia. Incontri, musica e dibattiti per conoscere la Palestina attraverso l’arte e la cucina.
“Beit Al Falastini si svolge alla Villetta Social Lab che diverrà si trasformerà in un’abitazione palestinese, dove poter scoprire sfumature e tradizioni. Il festival intende offrire una prospettiva diversa sulla Palestina, andando oltre la narrazione di uno Stato caratterizzato da occupazione militare e violenza – spiegano gli organizzatori – il Festival è dedicato alla tradizione, alla musica e al cibo palestinese. Oltre ai dibattiti: film, musica, danze, Henné e degustazioni, dal tè alla menta a rappresentazioni della “dakba”, una delle principali danze popolari della tradizione palestinese. Gli ulivi della Villetta Social Lab ci ricorderanno la nostra terra”.
Tra i vari ospiti: lo scrittore e giornalista palestinese Ramzy Baroud, direttore del Palestinian Chronicle, con la presentazione del libro “L’ultima terra” con Romana Rubeo caporedattrice del Palestine Chronicle e Karim Farsakh del direttivo Movimento degli studenti palestinesi in Italia. A parlare della questione palestinese è previsto l’intervento del professore Triestino Marinello dell’Università John Moores di Liverpool e Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina, Tina Marinari, di Amnesty International, Alessandra Fabbretti giornalista Dire. E ancora, la proiezione di due documentari: “Mate Superb” di Hamdi Alhroud e “Ave Maria” di Basil Khalil.
Venerdì 22 settembre, Federica Stagni di AssopacePalestina e Riccardo Noury portavoce di Amnesty International Italia, discuteranno del libro “Dieci miti su Israele” di Ilan Pappé. L’artista ZeroCalcare con Diletta Ballotti, attivista digitale, parlerà del rapporto tra arte e resistenza insieme ad una rappresentante dei ragazzi di Gaza FreeStyle. E poi i ritmi frizzanti di Dj Mary. “In questo viaggio attraverso la cultura palestinese, il festival “Beit Al Falastini” – concludono gli organizzatori – si propone di conoscerne più da vicino ricchezze di un paese conosciuto spesso solo per il conflitto in cui è prigioniero”.
Ma non sono mancati i riferimenti al caso di Khaled el Qaisi, il giovane studente italo-palestinese della Sapienza arrestato il 31 agosto dalla polizia israeliana. “In queste tre settimane non ha mai avuto ancora la possibilità di essere assistito da un avvocato durante gli interrogatori. Durante la prima udienza Khaled e il suo avvocato non sono comparsi insieme davanti al giudice – ha detto Tina Marinari, coordinatrice campagne di Amnesty International Italia, intervenendo nel corso del festival Beit Al Falastini – Sappiamo che ha subito minacce verbali forti. Nonostante ciò, non c’è stata ancora nessuna presa di posizione da parte del nostro governo. A oggi, ed è importante sottolinearlo, nessuno sa perché Khaled sia detenuto e sia stato sottoposto a maltrattamenti, che costituiscono purtroppo un iter tipico di chi viene detenuto da parte della giustizia israeliana”.
Ieri, il giudice ha rinnovato la detenzione di altri 11 giorni, in un’udienza svoltasi nuovamente senza rendere noti i capi d’accusa.
“Non dobbiamo dimenticare che quello di El Qaisi non è un caso isolato. Ad oggi ci sono 5mila palestinesi nelle carceri israeliane, di cui 1.260 detenuti senza conoscere le accuse né aver affrontato un procedimento penale, nell’ambito della cosiddetta ‘detenzione amministrativa’ – ha aggiunto Marinari – Una pratica, questa, che prevede la privazione della libertà a tempo potenzialmente indeterminato, senza processo e senza possibilità di difendersi da prove tenute segrete”.