Un Rapporto ONU afferma che le violenze dei coloni israeliani hanno costretto al trasferimento più di 1.100 palestinesi dal 2022 a oggi

da Rapporti OCHA,

21 settembre 2023. 

Dal 2022, oltre 1.100 palestinesi di 28 comunità sono stati costretti a lasciare le loro case a causa della crescente violenza e dell’impedito accesso ai pascoli da parte dei coloni israeliani. Nello stesso periodo, 1.614 incidenti legati ai coloni hanno causato vittime palestinesi o danni alle proprietà, con una media di 80 incidenti al mese – il volume più alto mai documentato dalle Nazioni Unite da quando è iniziato il monitoraggio nel 2006.

Questi risultati sono inclusi in una scheda informativa pubblicata oggi dalle Nazioni Unite.

Le informazioni sono state raccolte durante una valutazione dei bisogni umanitari condotta dalle Nazioni Unite con le organizzazioni partner nel mese di agosto in decine di comunità di pastori nei Territori palestinesi occupati.

Quattro comunità sono state completamente sfollate dal 2022 e ora sono vuote, mentre in altre sei comunità il 50% dei residenti è andato via.

Circa 10.000 residenti sono rimasti nelle comunità indagate e, insieme ad altre in tutto il territorio, hanno urgente bisogno di sostegno umanitario a causa della violenza dei coloni e dell’incapacità delle autorità israeliane di far pagare il conto ai responsabili.

Questo, insieme all’impossibilità per i palestinesi di ottenere l’autorizzazione a costruire, alle demolizioni, agli sfratti, alle restrizioni di movimento e alla continua espansione degli insediamenti, crea un ambiente coercitivo che contribuisce allo sfollamento, ciò che può equivalere a un trasferimento forzato, una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra.

Il rapporto afferma che i pastori palestinesi hanno bisogno di sostegno per il loro sostentamento, anche per nutrire e proteggere le loro mandrie, e di assistenza umanitaria per soddisfare le loro esigenze di base di riparo, cibo, acqua, istruzione e assistenza sanitaria. La valutazione sarà utilizzata per organizzare le operazioni umanitarie in corso e future che rispondono a questi bisogni.

Di seguito la scheda informativa completa:

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