di Jack Khoury e Hagar Shezaf,
Haaretz, 5 agosto 2023.
L’appello di Hussein al-Sheikh giunge dopo che un attivista di destra, portavoce di un deputato di Otzma Yehudit, è stato arrestato per l’uccisione di un palestinese.
Un alto funzionario palestinese ha invitato la comunità internazionale a dichiarare il partito politico israeliano di estrema destra Otzma Yehudit un “partito terroristico”, dopo che un colono affiliato al partito è stato arrestato in relazione all’uccisione di un palestinese avvenuta sabato.
Hussein Al-Sheikh, segretario generale del Comitato Esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), ha scritto su X, precedentemente noto come Twitter, chiedendo alla comunità internazionale e alle sue istituzioni di considerare “il partito del terrorista Itamar Ben-Gvir come un partito terrorista”.
Questo a causa della “sua storia personale e partigiana di incitamento all’uccisione di palestinesi, e anche in seguito al fatto che un membro del suo partito ieri ha sparato e ucciso un cittadino palestinese nel villaggio di Burqa, nel distretto di Ramallah”, ha scritto al-Sheikh. “Dovrebbe essere incluso nelle liste dei terroristi internazionali”.
Sabato scorso, la polizia israeliana ha arrestato due coloni sospettati di essere coinvolti nell’uccisione del 19enne palestinese Qosai Jammal Mi’tan durante gli scontri di venerdì.
Un funzionario della sicurezza ha dichiarato che i due coloni arrestati sono attivisti di estrema destra dell’avamposto di Ramat Migron. Secondo il funzionario, uno dei due lavorava come portavoce di un deputato del partito Otzma Yehudit di Ben-Gvir ed era considerato un obiettivo centrale del servizio di sicurezza Shin Bet. La polizia ha detto che è sospettato di ostacolare le indagini e di possedere un’arma senza licenza.
L’altro, sospettato di aver sparato a Mi’tan, è attualmente ricoverato in gravi condizioni al Centro Medico Shaare Zedek di Gerusalemme, dopo aver riportato una ferita alla testa durante l’incidente. Non risulta che sia affiliato a Otzma Yehudit.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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