In Israele, se non sei ebreo, non sei accettato

Lug 31, 2023 | Notizie

Editoriale di Haaretz,

Haaretz, 27 luglio 2023

La comunità di Katzir, nel nord di Israele.

Si scopre che quando si tratta di escludere gli arabi, siamo davvero tutti fratelli. Questa settimana la Knesset ha approvato un’espansione della cosiddetta legge sui Comitati di Ammissione, promulgata nel 2010 per aggirare una sentenza dell’Alta Corte di Giustizia che vietava alle comunità cooperative di affittare terreni solo agli ebrei. L’emendamento è stato promosso dai legislatori Yitzhak Kroizer di Otzma Yehudit, Simcha Rothman del Sionismo Religioso e Sharren Haskel del Partito di Unità Nazionale ed è stato approvato alla seconda e terza votazione da 42 deputati, con solo 11 deputati contrari (Noa Shpigel, Haaretz, 25 luglio). 

Oltre ai deputati di Hadash-Ta’al e della Lista Araba Unita, gli unici a votare contro la legge sono stati Naama Lazimi e Gilad Kariv del Partito Laburista. Per quanto riguarda gli altri partiti di opposizione, diversi deputati del Partito di Unità Nazionale hanno votato a favore, mentre i rappresentanti di Yesh Atid si sono astenuti o sono stati assenti alle votazioni. In altre parole: quando la Knesset ha approvato una legge che è la quintessenza del razzismo – permette la creazione di comunità esclusivamente per ebrei all’interno dei confini di Israele (cioè in un luogo dove tutti i cittadini sono apparentemente uguali davanti alla legge, e dove non c’è apartheid e non c’è occupazione come nei Territori) – è stato possibile trovare solo due persone giuste a Sodoma che si sono opposte [il riferimento è a Genesi 18,20-33, dove Dio promette ad Abramo di non distruggere Sodoma se vi si troveranno almeno dieci persone giuste, NdT].

Questo ultimo emendamento aumenta il numero di comunità che possono utilizzare i Comitati di Ammissione per respingere i potenziali residenti. I Comitati possono ora essere utilizzati nelle località al di fuori del Negev e della Galilea che sono definite dal governo come aree nazionali prioritarie per l’edilizia e gli alloggi e che rientrano nei gruppi da 1 a 5 dell’Indice di Perifericità delle Autorità Locali in Israele. Inoltre, l’emendamento aumenta da 400 a 700 famiglie la dimensione massima delle comunità in cui è possibile utilizzare i Comitati di Ammissione.

L’Ordinanza sulle Società Cooperative vieta di rifiutare un candidato per motivi di razza, religione, nazionalità, orientamento sessuale o affiliazione politica, ma consente di rifiutarlo sulla base di “incompatibilità” con il “tessuto sociale e culturale” della comunità. Se a questa vaga definizione si aggiunge il valore nazionale sancito dalla Legge Fondamentale su Israele come Stato-Nazione del Popolo Ebraico, secondo cui lo Stato si adopererà per promuovere e radicare l’insediamento ebraico, ecco ottenuto l’apartheid all’interno della Linea Verde.

È difficile capire come una legge così spregevole sia stata partorita da membri di due schieramenti politici che apparentemente si trovano su due fronti opposti nella battaglia per la democrazia israeliana. È impossibile giustificare la totale indifferenza pubblica all’approvazione di una legge che non è meno antidemocratica e pericolosa – se non molto di più – dell’abrogazione dello ‘standard di ragionevolezza’. È difficile capire come coloro che si battono per il futuro della democrazia israeliana diano il loro voto a una legge che non ha posto in uno Stato democratico. Dobbiamo sperare che l’Alta Corte la respinga e pregare che il campo democratico si renda conto che non esiste una democrazia per soli ebrei. Altrimenti, non c’è movimento di protesta che possa salvare Israele.

https://www.haaretz.com/opinion/editorial/2023-07-27/ty-article-opinion/.premium/in-netanyahus-israel-if-youre-not-jewish-youre-not-accepted/00000189-938f-d1ae-a38b-f7af58640000

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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